Craxi di Marcello Sorgi
Craxi Craxi Israele «contro ogni tentativo di riannodare tenui fili di dialogo*, e aveva avuto parole di grande solidarietà nei confronti dell'Olp. Non è dato sapere se Craxi e Andreotti abbiano preso in esame anche la ricostruzione dell'attentato di Tunisi, pubblicata ieri dalla Washington Post e che se fosse confermata potrebbe adombrare ripercussioni e responsabilità italiane nell'azione del governo israeliano. Secondo il giornale americano, che cita il quotidiano Israeliano Haaretz, il commando che raggiunse la costa tunisina a bordo di due gommoni sarebbe stato coordinato da un Boeing 707 del Mossad, 11 servizio segreto israeliano, che si sarebbe incaricato di disturbare le comunicazioni radio e i controlli radar nella zona prevista per lo sbarco.il jet sarebbe giunto vicino a Tunisi viaggiando nel corridoio aereo «blu 21», che per 11 tratto da Alghero a Malta rientra sotto il controllo di Roma Fiumicino. Ma a creare problemi al governo basta l'iniziativa socialista. Anche se Craxi sostiene di aver ottenuto un impegno dal ministro degli Esteri, Andreotti, dopo il colloquio, s'è allontanato senza fare dichiarazioni: in pratica, come ha lasciato intendere la Farnesina, s'è limita¬ to a una presa d'atto. Se il riconoscimento dell'Olp è già sufficiente a determinare una polemica-nella maggioranza, una «nota di protesta* inviata a Gerusalemme sarebbe inaccettabile per il pri e rischierebbe di aprire una spaccatura Fin da mercoledì mattina La Malfa dopo aver ascoltato l'intervento di Craxi, aveva storto la bocca e annunciato «una precisazione*. Nel pomeriggio, al suo turno in aula, aveva preferito soprassedere, usando la Voce repubblicana, ieri, per accusare Craxi di essersi trasformato in un novello Capanna. Adesso La Malfa vuol vedere come deciderà di muoversi De Mita, alle prese con la sua prima grana: «Dire, come ho fatto alla Camera, che vigileremo attentamente, non significa che rilasciamo cambiali in bianco,, né al presidente del consiglio né a nessun altro — avverte il segretario del pri, prima di lasciare Roma — e specie in una materia cosi delicata sulla quale l'abitudine italiana è spesso quella di far polemiche inutili e strumentali*. A premere dall'opposizione su Craxi e indirettamente su De Mita sono invece i comunisti. «Stavolta mi auguro che qualcosa succeda — sostiene il responsabile dei rapporti internazionali di Botteghe Oscure Antonio Rubbl — ma succederà? Craxi ha messo nelle mani del governo una patata bollente, ora dovrebbe Insistere per evitare, come è successo in passato, che tutto venga avvolto in un fiume di parole e di discussioni Interminabili. L'ani Urna volta accadde due anni fu: avevamo raccolto 386 firme, anche di parlamentari socialisti, contro Israele e per il riconoscimento dell'Olp, ma non accadde niente*. De Mita che farà? Per ora sembra Intenzionato a muoversi con cautela: «Io ho già detto nelle mie dichiarazioni che l'atto di Israele crea una ragione di tensione ulteriore che non aiuta certo il processo di pacificazione del Medio oriente. Qualcosa in piti può essere fatto sulla strada del riconoscimento dell'Olp. Esiste una mozione parlamentare in questo senso, e se ne è discusso nelle consultazioni. Su una questione cori delicata, mi auguro che non debba nascere un problema. E poi se potessi dire a Craxi quel che ho detto a Shamir come segretario della de Marcello Sorgi
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