Ricatto a L'Aquila, rubate le spoglie di Celestino V di Giuseppe Zaccaria

Ricatto a L'Aquila, rubate le spoglie di Celestino V Il furto in Basilica: la città pensa a una colletta per riavere il Papa del «gran rifiuto» Ricatto a L'Aquila, rubate le spoglie di Celestino V DAL NOSTRO INVIATO L'AQUILA — «Con angoscialo sgomento», dai muri della Città i manifesti del sindaco annunciano la profanazione Nella basilica, ài Collemaggi:) au> avocazioni Api vescovo fanno eco le litanie dell \ giunta comunale. L'altra notte, nella chiesa dei Frati minori, da una Wca d'oro e d'argento, qualcuno ha portato via «i7 più prezioso simbolo di sette secoli d\ storia», le spoglie di Celestino Quinto: per L'Aquila, è come se qualcuno le avesse portato via un pezzo di anima. Paramenti vescovili, un viso sereno modellato in cera su un teschio, frammenti di scheletro tenuti assieme dagli addobbi: la reliquia era questa, venerata da secoli, da secoli portata in processione in un grande involucro dalle pareti di vetro. Dall'altra notte quella teca è vuota: una religiosa, suor Alessandra deità Carità, se n'è accorta ieri intorno alle 7,30, entrando come ogni giorno nel¬ la basilica di Col le maggio da un portoncino laterale. I ladri avevano lavorato con calma, svitando una dopo l'altra ie viti che reggevano la teca, portando via quel mucchio di cera e di ossa sul rosso drapi:-» che lo circondava. leghiamo perché la reliquia ci sia riconsegnata intatta al più presto», dice adesso in una chiesa stracolma il vescovo di Avezzano, Biagio Terrinoni. E' lui a dirigere la »veglia di preghiera»; il suo collega aquilano, Mario Perressin, si trova in viaL?.' Il coro di •Ascoltaci o Signo'c» rimbomba sotto le arcate romaniche, i politici pregano con la gente comune, s'inginocchiano il magis • uto e il questore, compunto il prefetto si segna. Chi è stato, a cosa potrebbe puntare? « Una banda di professionisti, non c'è dubbio», risponde in questura Maria Pia Chiarotti. dirigente della sezione di polizia giudiziaria. Quanto agli obiettivi, è ragionevole attendersi da un mo¬ mento all'altro una richiesta di riscatto. Ma rivolta a chi? I frati minori, quelli che amministrano la basilica, non hanno un soldo, rivolgersi alla pubblica amministrazione sarebbe pazzesco. Ma la gente, quella forse sarebbe disposta a quotarsi, a pagare, a partecipare ad una gigantesca colletta che già qualcuno, nonostante l'assurdità di una simile iniziativa, sta pensando di organizzare^ Altri ipotizzano risvolti ideologici, riti satanici, attentati alla pace: «Hanno portato via solo il corpo — dice ad esempio il superiore dei cappuccini di Collemaggio, Ignazio Cialente — nonostante a reggere la teca fossero sbarre di metallo prezioso. Io mi chiedo cosa può significare un gesto del genere, a cosa può preludere: non'vorrei TJ placido viso del frate si arriccia in un'espressione spaventata, sperduta: •Non vorrei servisse a quelle cose li, quelle cose di sette... Le messe nere». Non è solo il galoppo della fantasia: questo frenetico rincorrersi di interpretazioni in realtà proietta tutto lo smarrimento di una città che si sente offesa, ferita. Hanno rubato i resti di un Papa, le reliquie di un Santo, ma soprattutto un simbolo di quella tolleranza che la gente d'Abruzzo avverte come patrimonio comune. Viveva da queste parti Pietro del Morrone. quando nel 1294 decisero di farlo Papa: a lungo era rimasto sulle montagne, fra Molise ed Abruzzo, a inseguire da eremita il sogno di una Chiesa umile, povera, unita. Il resto, la storia di un pontificato durato appena cinque mesi e culminato nel •gran rifiuto» di dantesca memoria, dovremmo rammentarlo tutti. L'Aquila più degli altri, visto che in quei cinque mesi Celestino cambiò le sorti della città, il 29 agosto del 1294, dinanzi a migliaia di persone (qualcuno sostiene ci fosse anche il giovane Alighieri) per ricevere la tiara papale l'ex eremita scelse proprio la basilica di Collemaggio. Un mese dopo, il 29 settembre, firmava quel¬ la «Bolla Celestimana» che dell'Aquila avrebbe fatto, nello stesso tempo, un importante polo della cristianità e una città libera. Che succederà, se le preghiere non saranno state esaudite? Ad una simile eventualità nessuno vuole pensare: per ritrovare quelle reliquie si farà di tutto, muovendo la polizia, i carabinieri, il Vaticano se occorre. In un messaggio alla città, ieri il sindaco Enzo Lombardi, democristiano, ha lanciato anche un appello ai ladri: «/tendeteci le spoglie di Celestino, il simbolo più splendente della nostra storia, della nostra civica fierezza». La città, ha detto, confida nell'azione della magistratura e degli altri poteri dello Stato, attende fiduciosa buone notizie. Ma la conclusione è di tutt'altro tono. L'ultima riga del messaggio implora: «Dio ci aiuti». Giuseppe Zaccaria (A p*g. 10: Fu l'unico Papa a dimettersi).

Persone citate: Alighieri, Biagio Terrinoni, Celestino Quinto, Celestino V, Chiarotti, Enzo Lombardi, Ignazio Cialente, Mario Perressin, Morrone

Luoghi citati: Abruzzo, Avezzano, L'aquila, Molise