«Vestito» nuovo per Verona in festa per l'arrivo del Papa di Giuliano Marchesini

«Vestito» nuovo per Verona in festa per l'arrivo del Papa La città veneta ha accolto Giovanni Pàolo II in visita per due giorni «Vestito» nuovo per Verona in festa per l'arrivo del Papa Strade e giardini tirati a lucido - Un maxischermo in piazza - Oggi due beatificazioni DAL NOSTRO INVIATO VERONA — Le bandierine con i colori pontifici sventolano anche sulle cassette di arance al mercato di piazza delle Erbe. Il Papa è a Verona, e la città lo ripaga di questa visita con il riversarsi della gente nella Bra, il «grande salotto» dove solita- ■ mente scorre lenta la vita dei veronesi, nella morbidezza della chiacchiera veneta. Per l'arrivo del Santo Padre, Verona s'è messa l'abito più bello di primavera: le piazze, le strade, i giardini sottoposti a premurose attenzioni ne danno un'immagine radiosa. Un «vestito» che è costato 800 milioni: per qualcuno troppa spesa, esibizione eccessiva. Ma per altri non è il caso di badare a cose del genere in una slmile circostanza: l'importante è la gran festa per Giovanni Paolo II, offerta da una delle città più «bianche» d'Italia. Le pietre dell'Arena, dai cui arcovoli spuntano grappoli di scolaresche, fanno da sfondo alla visita del Papa, che sale la scalinata come frastornato fra i canti, le grida, gli applausi. Accanto a lui c'è il ministro delle Partecipazioni statali, Fracanzani, a rappresentare lo Stato. Dalla parte opposta della piazza, un gigantesco schermo riporta alle ultime schiere, verso il marciapiede, le immagini del Pontefice che va incontro ai bambini. Il Papa ricorre al latino per saiutare questa città, alle parole dell'anonimo iconografo: .Magna Verona, vale.. Città e campagna, natura e arte, antichità e modernità, tradizione e originalità, privato e pubblico, persona umana e istanze sociali, autonomia cittadina e inserimento nel contesto regionale-nazionale-internazionale. .Verona — dice Giovanni Paolo II — è un esempio felice di vari elementi necessari all'equilibrio e alle sintesi feconde. Una città, quale oggi è nelle aspirazioni di tutti, a misura d'uomo.. Ma dietro la facciata della quiete, del benessere, ci sono problemi angosciosi, c'è per Verona il lungo dramma della droga: circa 6000 tossicodipendenti, 150 morti in dieci anni nei labirinti veronesi dell'eroina. .Fatti recenti — ha rammentato il sindaco Gabriele Sboarina — hanno dimostrato purtroppo fin dove può condurre questo stato di cose, soprattutto fra i giovani. Ed ecco allora il falso rifugio della droga, questa piaga dolorosa dei nostri giorni, che a Verona assume forme e dimensioni preoccupanti, ma che si vuole vincere con la determinazione e con la volontà di tutti.. Il Papa risponde con una piega di amarezza: .Non esistono modelli di società che possono dirsi esenti da elementi negativi. Anche a Verona è arrivata, per esempio, la droga, con tutte le conse- " guenze che trascina e con tutte le cause che le danno origine. Anche a Verona si fa strada la mentalità diffusa di concentrare nel benessere materiale l'aspirazione massima dell'esistenza, di sottovalutare la forza che i valori dello spirito assicurano per realizzare nuovi modelli sociali, degni della persona umana. Mi dico sicuro del vostro impegno personale e comunitario nel far fronte a questi e agli altri mali della società contemporanea.. C'è un grande silenzio, nella piazza, quando il Pontefice pronuncia queste parole. Poi di nuovo gli applausi, le grida dei bambini, dei ragazzi. Ancora tanta gente, lungo il percorso del Papa. Altri incontri per il Santo Padre. Nella Biblioteca capitolare, di fronte a canonici e sacerdoti, Giovanni Paolo II accenna tra l'altro ad un «rilievo» parlando di scienze e di ricerca scientifica. .Indubbiamente le scienze devono seguire le leggi e le metodologie die sono proprie. Tuttavia, per essere veramente tali e sempre al servizio dell'uomo, non potranno mai prescindere dalle norme morali, che presiedono al dinamismo della natura e della vita stessa.. Domani, allo stadio, la cerimonia per la beatificazione di don Giovanni Calabria, che creò la «Casa dei buoni fanciulli» e di monsignor Giuseppe Nascimbeni, fondatore dell'Istituto delle piccole suore della Sacra Famiglia. Poi rincontro con i giovani. In Arena, un altro spettacolo: il Papa e la folla. Giuliano Marchesini

Persone citate: Fracanzani, Gabriele Sboarina, Giovanni Calabria, Giovanni Paolo Ii, Giovanni Pàolo Ii, Giuseppe Nascimbeni