Roma, «assalto» polacco alle auto di Andrea Di Robilant
Roma, «assalto» polacco alle auto Lavare i vetri è l'occupazione principale dcgii esuli in attesa di un visto per gli Usa Roma, «assalto» polacco alle auto Un esercito di avvocati, ingegneri, studenti nelle strade della capitale - I guadagni possono raggiungere le 40-50 mila lire al giorno - Sono novemila i profughi in Italia ROMA — Tadeusz si è fatto furbo a forza di pulire i vetri delle macchine ferme al rosso. Si avvicina all' auto prescelta con un'aria sbadata poi di scatto si butta sul parabrezza. Lava e asciuga il vetro con movimenti fulminei. Nella vettura il conducente si sbraccia inutilmente. Alla fine scuote la testa e scuce qualche spicciolo. Tadeusz ringrazia, mostra 11 pollice in segno di vittoria e toma al semaforo lisciandosi i baffi biondi e spioventi. Tadeusz faceva il cameriere a Varsavia prima di venire in Italia come rifugiato politico. Vuole andare in Michigan a fare il tassista, ma le pratiche per l'espatrio in Usa sono lente. Come lui, altri novemila esuli polacchi vivono in campi profughi in Italia sperando di ottenere un visto per gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia. E' un'attesa sfibrante, molto ' più lunga di quanto avevano previsto. Gli esuli polacchi vivono in - campi profughi a Capua. Latina e Ostia. Lo Stato italiano spende ogni giorno 25 mila lire a persona per vitto e alloggio. La spesa annua complessiva sfiora 1 100 mi: liardi. La presenza a tempo '■ indeterminato di un numero < cosi alto di rifugiati polacchi ; comincia a preoccupare la ! Farnesina. In questi giorni il ! ministro degli Esteri Giulio ; Andreotti ha chiesto alle au'; torità americane di affretta; re la concessione di visti per gli Stati Uniti. Ma il Con• gresso Usa ha fissato dei tet; ti rigidi per l'immigrazione ; dai Paesi dell'Est e una ; grossa quota è riservata agli ! ebrei che vivono in Unione I Sovietica. ■ Per tirare a campare, i po\ lacchi sono costretti a cercaI re dei piccoli lavori in nero. La loro attività principale è ■ appunto il lavaggio del parabrezza. Un esercito di avvocati, ingegneri, accademici, studenti, periti tecnici, si è riversato nelle strade della capitale. I romani ncn han no mai avuto 1 vetri della macchina cosi fulgidi. All'inizio accolsero la novità con simpatia. Ma ora il fenomeno è dilagato fuori di ogni misura. Di recente si sono verificati i primi tafferugli e sempre più spesso 1 polacchi vengono coperti d'insulti da persone che magari si sono già fatte pulire il parabrezza quattro o cinque volte nella stessa giornata. AndrzeJ. uno studente di 24 anni, riconosce che la situazione si deteriora, ma cerca comunque di mantenere un sorriso. 'Ogni automobilista è un mio potenziale cliente e io devo essere cortese con lui perché questo adesso è il mio lavoro-. AndrzeJ si presenta a un conducente, fa un inchino e gli chiede se gradirebbe una rapida pulitura del parabrezza. La risposta è negativa. Fa un altro inchino e dice in un italiano su ntato, -Okay, buon viaggio, prossima volta-. Spesso dove chiedere permesso a quattordici o quindici automobilisti prima di ricevere un si. Ma in una buona giornata riesce a portarsi a casa dalle quaranta alle cinquantamila lire. -Mi accontenterei di un lavora da venti mila lire al giorno pur di non respirare per dodici ore di fila i gas delle auto. I miei polmoni s'indeboliscono. Questo non è una vita normale. Io voglio fare l'ingegnere elettronico-. Tadeusz, il cameriere di Varsavia, vive in un campo profughi nella pineta di Castelfusano. Ogni sera al tramonto lui e i suoi compagni rincasano con i secchielli e le spugne, come tanti braccianti che tornano dai cam¬ pi, n centro sorge nella proprietà del principe Mario Chigi. Attorno al suo castello seicentesco sono disposte file di bungalow di pino nelle quali sono sistemati i profughi. Dispongono di una buona mensa, un campo sportive e un asilo per i bambini. Quelli in età scolare possono frequentare la scuola di Ostia L'organizzazione di beneficenza Caritas offre anche corsi di lingua inglese. La gestione del campo, dove vivono attualmente 519 polacchi, è affidata alla ditta Fòrum Travel. -E' tutta brava gente*, dice Raffaele, il guardiano. -Ma il sabato sera si ubriacano di vodka e fanno un gran baccano. Dicono che da loro usa così-. Tadeusz vive in una stanza tenuta a lustro da sua ! moglie, incinta di sei mesi. E' anche in previsione del bambino in arrivo che pulisce parabrezza. I risparmi portati dalla Polonia quando fuggirono a bordo di una piccola 126 verde sono finiti da tempo. Tadeusz aveva avuto grane per aver lavorato nel movimento sindacale Solidarnosc assieme a Jerzy Popieluszko, il prete ucciso da due membri dei servizi segreti polacchi. Ora divide il suo bungalow con Zbignlew, un giovane avvocato specializzato in diritto internazionale. Zbigniew non va con gli altri a pulire parabrezza. Tiene i cavalli in un maneggio di Castelfusano, fa 11 lavapiatti, ogni tanto dà una mano in un cantiere edilizio. Ha imparato l'italiano per poter leggere i giornali. Andrea di Robilant
Persone citate: Andreotti, Jerzy Popieluszko, Mario Chigi
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