Mosca cerca la sua «regina» di Emanuele Novazio

Mosca cerca la sua «regina» Per la prima volta in Urss si sceglie la candidata a Miss Mondo Mosca cerca la sua «regina» La giuria sottopone le concorrenti a discrete domande personali e DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Sul piccolo palco illuminato da lampade rosse, gialle e celesti, adesso c'è Gala: sedici anni, salopette di jeans, impiegata alla cassa centrale di una stazione, una bellezza un po' acerba. Un uomo della giuria, di fronte a lei. vuole sapere se le piace la musica, e lei risponde di si. dice che suona il piano e che adora il rock. E il ballo? Anche, l'ha studiato quand'era bambina. E il cinema? Gala arrossisce, forse perché non va mai al cinema, forse perché l'imbarazza parlarne, forse perché pensa ad altro. Ma i suoi capi d'ufficio, almeno, lo sanno che si è presentata a questo concorso, il primo mai organizzato qui?; che partecipa alla selezione di miss Mosca, al primo «turno eliminatorio» di un vasto torneo femminile destinato a scegliere, quasi certamente, la rappresentante sovietica alle finali di miss mondo? No, nessuno di loro lo sa. E in casa? -Loro, naturalmente, lo sanno-. E non hanno niente da dire? -Non hanno nessuna obiezione, anche se sono un po' puritani-. Smosso da queste lievi, prudenti incursioni nella vita di una ragazza qualunque, 11 turno di Gala è quasi passato. C'è tempo per una sola domanda e una svelta risposta l-che cosa ti aspetti da questo concorso?-, chiedono loro; «non lo so proprio-, replica lei); e per un giro del palco, al suono di un motivo americano degli Anni Sessanta, che Gala sembra conoscere bene e accompagna; con le braccia e col busto. Poi, tocca subito a Irina: ventidue anni, segretaria al ministero del Commercio con l'estero, una giacca e una gonna celesti, il viso serio poco truccato. Anche da lei la giuria vuole soprattutto sapere, perché la scelta avviene soprattutto con la parola. Che cosa ama di più. per esempio? -L'arte-. Forse un pittore in particolare? -Nessuno-. E quand'è che una donna è bella? «Quando ha fascino, è moralmente pulita e ha rispetto dei suoi amici-, E un uomo, quando è bello un uomo? -Quando tratta bene le donne, quando è gentile e socievole-. Nient'altro; questa risposta misurata e garbata sul senso e sul ruolo della bellezza in un Paese socialista accontenta la giuria, che non pretende neppure il breve giro del palco. Continuerà per più di tre ore, al terzo piano della palazzina che si affaccia al Gorki e ospita la direzione del parco. E, una dopo l'altra, sul piccolo palco di legno chiaro sfileranno ragazze molto graziose o molto brutte, operaie e impiegate soprattutto, ma anche studentesse. Vestite sempre per bene, e quasi sempre con abiti austeri; alle volte troppo truccate e troppo vistose, alle volte dimesse, impacciate, incapaci di rispondere a tono alle domande della giuria. Attirate da cosa? Dalla di cultura generale «curiosiW di vedere da vicino una cosa che finora facevano in Occidente-. Dal desiderio di fare una trasgressione autorizzata: quella che, finora, -i giornali di qui presentavano come qualcosa di sudicio e immorale per le ragazze sovietiche-. Dalla voglia M un piccolo spazio pubblico soltanto per sé, di una esibizione qualsiasi che -duri magari pochi minuti-. Ma, anche, da una allusiva polemica di campo e di schieramento quasi; dal desiderio di -far vedere che siamo più belle noi delle miss d'oltreoceano: Finiste a sera. E continuerà l'indomani e per dieci giorni ancora; perché le candidate a questa selezione iniziale sono, finora, cinquecento e aumenteranno certo. Alle semifinali di maggio arriveranno in cento, ma soltanto sessanta entreranno in finale, l'8 di giugno. Allora, assicurano gli organizzatori (il quotidiano dei giovani comunisti di Mosca e molti altri) ci sarà festa per tutti, un conserto, un grande spettacolo: e le ragazze sfileranno in bikini, alla fine: come nei concorsi stranieri. Ma chi vincerà questa gara, che è segno certo di nuove impazienze, di nuove ambizioni, di nuovi rapporti d'immagine, e di una morale pubblica che si rinnova, non si chiamerà «miss Mosca»: perché non si vuol dare nome o titolo inglese a una ragazza sovietica. Non si chiamerà nemmeno • bellezza j russa», come qualcuno ave va suggerito: per non far torti di etnia. Si chiamerà, forse, «regina di Mosca»: un omaggio discreto all'orgoglio di essere donna. Emanuele Novazio

Persone citate: Mondo Mosca

Luoghi citati: Mosca, Urss