Negli Anni 60, sognando il grande Blek

Negli Anni 60, sognando il grande Blek Sta per uscire il primo film di Giuseppe Piccioni interpretato da Sergio Rubini: ne parla il regista Negli Anni 60, sognando il grande Blek ROMA — Film di ricordi ma non di nostalgie, di autobiografia ma non di compiacimento, di atmosfera ma anche di racconto: Il grande Blek di Giuseppe Piccioni, pellicola d'esordio girata nella citta natale del regista, Ascoli Piceno, arriverà entro il mese sugli schermi grazie alla distribuzione della Life Intematidnal1 ^''Rooertó1 Cimpanellì, una società giovane che ha già fatto uscire in Italia film come Maurice, Anni '40 e Salvador. Interpretato da un cast di attori-nuove promesse (il nome più famoso è quello di Sergio Rubini, il ragazzo che ha interpretato il ruolo di Felllni giovane in Intervista), Il grande Blek si apre con un prologo sugli Anni Sessanta e si sviluppa poi in pieni '70, in una provincia tranquilla dove gli echi dei problemi drammatici di quel periodo come il terrorismo, arrivano in qualche modo smussati, alleggeriti, quasi addolciti. Dice Piccioni: 'Non volevo dare agli spettatori gomitate di complicità, non volevo-favorire ' un'identificazione limitata 'atta generazione di quelli che oggi, come me, hanno intorno ai trentanni. Mi interessava descrivere il clima di attesa, di vaga malinconia che accompagna in ogni tempo la fase del passaggio dalla giovinezza alla maturità. L'epoca delle scelte, il momento in cui, anche fra amici, le strade si dividono». Scritto dal regista Insieme con Maura Nucclatelli, co¬ stato circa 700 milioni e girato tra la primavera c l'estate scorsa, Il grande Blek è prodotto dalla Vertigo Film, una casa giovanissima di cui fa parte, insieme con il produttore ventottenne Domenico Procacci lo stesso regista Piccioni. L'esempio, insomma, è la Sacher Film di Nanni Moretti. -Se tutti gli elementi che compongono un film vanno in sintonia — dice Piccioni — è più facile che il prodotto abbia una buona riuscita. Far parte della produzione di una pellicola elimina il pericolo delle troppe mediazioni che spesso allontanano una storia dalle esigenze primarie in base a cui è stata scritta. L'esperimento Sacher è interessante anche se non condivido l'operazione di pilotaggio degli esor¬ dienti'. In comune con la fucina morettiana // grande Blek ha Angelo Nicolini, montatore del film di Daniele Luchetti Domani accadrà. Nel bellissimo centro storico di Ascoli, tra l'altro poco sfruttato dal cinema, sono ambientate le storie parallele de II grande Blek (il titolo Si rifà a quello di un fumetto., che negli Anni 60 competeva ì con il mitico Tex Willer): c'è Claudia (Federica Mastroianni, figlia del montatore Roberto e nipote di Marcello), sorella di Yuri (Roberto Di Francesco), che ha una storia d'amore con Antonio (Dario Parìsinl) e che come gli altri del gruppo conosce e frequenta Razzo (Sergio Rubini), il personaggio chiave della narrazione. •Razzo è il più scoperto e il più fragile della comitiva — dice Piccioni — una specie di Mercuzio dei nostri giorni, un ragazzo dal destino segnato che unisce alla rabbia dell'emarginazione una fragilità nascosta: Ex allievo della scuola di cinematografia della Gaumpnt,-autore del video Voglio andare via, trentaquattrenne, marchigiano- trapiantato a Roma da una decina d'anni, Piccioni ha scelto, per accompagnare le scene di questo suo primo film, alcune canzoni di Lucio Battisti. 'Non per fare del facile revival, né per sottolineare in modo didascalico le fasi della storia, ma semplicemente perché Battisti è riuscito a scrivere, in certi pezzi, la colonna sonora della vita dell'anima'. f. c.

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Italia, Roma