«Offro lavoro ma solo di domenica»

«Offro lavoro, ma solo di domenica» Nel Bresciano i primi contratti weekend: contenti i disoccupati, ma il sindacato protesta «Offro lavoro, ma solo di domenica» MILANO — 'Il modo ancor m'offende». Giorgio Cremaschi, sanguigno sindacalista della Flom, cita Dante per addolcire la sua vibrante polemica con la Tubi Italia, azienda metallurgica di Brescia, rea di aver assunto venti persone da Impiegare solo al sabato e alla domenica. Proprio cosi: utilizzando lo strumento del part Urne, disciplinato dalla legge 863 dell'84, l'azienda..bresciana ha. fatto à ì: .contratti che prèvettaijò,' -.Ub- prestazione, d opora* per complessive 20 ore. solo nei toeek end. »Non è proponibile un rapporto di questo genere, si stravolge la filosofia del tempo parziale», tuona Cremaseni che prepara per'la sua organizzazione un ricorso all'Ispettorato del lavoro. •£' tutto regolare — replica un portavoce della Tubi Italia, società del gruppo Sml che fa capo a Luigi Orlando, 11 re del rame — era l'unico stru¬ mento che potevamo utilizzare per saturare gli impianti e produrre di più.. Il caso bresciano è già diventato di rilevanza nazionale. Il segretario generale della Fioro, Paolo Franco, ha chiesto ieri l'intervento del ministero del Lavoro per bloccare le assunzioni Franco sostiene che con questi contratti week. end «si dà il via a una condizione di sfruttamento e di sottosalaTio e si inizia un percorso di smantellamento dei diritti, contrattuali collettivi*.'il; turno di lavoro di dieci ore, con una pausa di 30 minuti non retribuiti, è secondo Franco «un arbitrario superamento delle otto ore previste dalla legge». Ma ecco 1 fatti. L'azienda, che- produce tubi In rame per usi Industriali e per aria condizionata, lo scorso 17 marzo chiede ai delegati di fabbrica di fare lo straordinario al sabato, su tre turni di lavoro. I lavoratori accettano, ma per un perìodo limitato (tre mesi) e per un solo turno. A questo punto la Tubi Italia decide l'assunzione di 20 persone con contratti part lime a tempo indeterminato, da impiegare al sabato e alla domenica. 'Una soluzione obbligata — sostengono al gruppo Sml — per soddisfare la richiesta del mercato. Secondo i dati che abbiamo in mano, in Francia; quest'anno, .le aziende che producono tubi di rame per aria condiziona¬ ta lavoreranno sette giorni su sette e in Giappone saranno lavorati addirittura 361 giorni su 365». •Non ho dubbi che la soluzione adottata — ribatte Cremaschi — sia la più conveniente per la società, ma questi contratti non possono rientrare nel part lime. Gli assunti devono lavorare dieci ore al giorno, entrano in fabbrica alle 16,30 ed escono alle 3 di notte e gli stipendi \hon aMvano dt mezzo milione al mese... .Utilizziarno una legge dello Stato—si di- ! fende il portavoce dell'azienda — anche l'Ufficio del lavoro ci ha dato via libera». Su questa vicenda gli stessi sindacati hanno opinioni diverse. Se la Fiom-Cgil rifiuta totalmente l'impostazione della Tubi Italia, più possibiliste sono le posizioni della Uilm e della Flm-ClsL • Certo bisogna sempre verificare le richieste delle aziende — commenta Aldo Mennini, segretario della Firn a Brescia — md 'feTdipendenti non sono disposti al lavoro di,fine settimana,e c'èMsagno di far funzionare di più gli impianti allora si può esaminare l'ipotesi di contratti toeek end». Cosa vuol dire: ufficializzare le assunzioni solo per il sabato e la domenica? .Già ci sono dei casi di aziende con contratti di questo tipo — risponde —, bisogna trovare gli adeguati strumenti legislativi per garantire i lavoratori». Sulla prestazione d'opera di fine settimana esiste un altro caso nel Bresciano: la Italcables, una piccola fabbrica della Val Trompia, ha assunto due anni fa una decina di persone per lavorare solo dal venerdì alla domenica. Certo è che la vicenda della Tubi Italia, pur limitata a poche persone, è sintomatica delle tensioni e delle disfunzioni esistenti sui mercato del lavoro. L'azienda di,ce:di ayep.ricevuto un centinaio di richièste, soprattutto da studenti, per il posto part Urne di fine settimana. Possibile che tanti vogliano privarsi dell'ozio del week end per un lavoro scomodo e mal pagato? «Questa è la verità — conclude Cremaschi — con tutti i disoccupati che ci sono in giro (30.000 nel Bresciano) non è difficile per le aziende trovare gente disposta a lavorare, a qualsiasi condizione». Rinaldo Gianola

Persone citate: Aldo Mennini, Bresciano, Cremaschi, Giorgio Cremaschi, Luigi Orlando, Paolo Franco, Rinaldo Gianola

Luoghi citati: Brescia, Francia, Giappone, Italia, Milano