«Già 4 vogliono il Giornale» di Andrea Di Robilant

«Già 4 vogliono il Giornale» Berlusconi alla commissione Cultura contro l'opzione zero «Già 4 vogliono il Giornale» Il presidente Fininvo *: mi hanno telefonato appena si è saputo delie intenzioni del governo - «Se dovessi cedere il quotidiano, il senso di vedovanza sarebbe fortissimo» ROMA — n presidente della Fiiiinvést Silvio Berli .«xml ha già ricevuto quattro telefonate da parte di editori interessati all'acquisto de II Giornale Nuovo; il- quotidiano diretto da Indro Montanelli. Lo ha dichiarato ieri al termine di un'audizione alla commissione Cultura, della Camera sul tenia della concentrazione editoriale. %*l programma di governo dell'on. Ciriaco De Mita prevede'infatti l'approvazione di una. legge che vieta al proprietario di una rete televisi-. va di avere anche un quotidiano nazionale; ' La cosiddetta opzione zero voluta da socialisti e-democristiani viene tuttavia giudicata ' an ti-costituzionale negli ambienti giuridici e continua ad essere contrastata all'interno- della maggioranza da repubblicani e liberali. E' dunque possibile che in sede parlamentare il criterio dell'opzione zero sia modificato per permettere un intreccio limitato tra televisione e quotidiani. In attesa di una normativa specifica, Berlusconi si è comunque autodefinito «te prima vittima dell'anti-trust in Italia». Nel caso di una cessione forzata del suo quotidiano, «il senso di vedovanza sarebbe fortissimo; ■ ha detto. «Oltre alla vicinanza sulle idee, c'è un affetto che mi lega personalmente a Montanelli. Con II Giornale abbiamo soprattutto un rapporto sentimentale. Non abbiamo mai considerato il quotidiano sotto l'aspetto del business'. Sulle offerte ricevute, Berlusconi ha precisato che si trattava di telefonate in cui «mi è stato detto: "ricordati che se per caso ci fosse la possibilità, saremmo interessati"», n gruppo di Attilio Monti sarebbe tra questi potenziali acquirenti. .. Da parte sua, Montanelli ' ha detto che per contratto '^'Berlusconi 06^'véndere la testata ai giornalisti.per La .. cifra di 110 miliardi, cioè la stessa con cui comprò.la sua quota di 88 per cento. -Noi giornalisti siamo poveri — ha dichiarato il direttore — ma il nostro quotidiano è ih attivo: due miliardi e mezzo di utile nel 1987*. Per rilevare la quota di Berlusconi, 1 giornalisti dovranno accettare un nuovo prestito oppure, un nuovo socio. «CMuii que sia il nuovo socio — ha aggiunto — dovrà togliersi le scarpe prima dì entrare qui. Sissignore, come l musulmani prima di mettere piede iti una moschea'. Il .senso di vedovanza' provocato da un'eventuale cersione de II Giornale Nuoto è comunque largamente c, .npensato dal fatto che Berlusconi potrà tenersi le t reti televisive e avere la aletta per'il'telegiornale su una di esse, n presidente della Flninvest ha dichiarato ieri, che 11 telegiornale sarà trasmesso quasi sicuramente su Rete 4. In commissione, Toh. Guglielmo Castagnetta (prl) e l'on. Sergio Stanzani (radicale), hanno obiettato che la concessione di tre reti a Berlusconi creava di fatto un «duopolio» della Rai e della Flninvest nel sistema dell'informazione televisiva. Berlusconi li a risposto che in un sistema misto il privato deve poter lottare ad armi pari con il settore pubblico e che se si togliesse una rete alla Flninvest bisognerebbe fare lo stesso con la Rai. 'Per restare in campo con la Rai — ha detto — occorre avere la dimensione che il mercato ci ha portati a raggiungere. Se si devono fare modifiche si devono fare da una parte e dall'altra, senea lasciare cadaveri sul campo». Berlusconi riconosce che 11 veto a qualsiasi intreccio tra televisione e quotidiani è •una soluzione estrema' e si augura che sarà attenuata in Parlamento. M> è scettico verso coloro che criticano l'opzione zero perché ostacolerebbe l'emergere di azien¬ de multi-mediali «Non ci sono grandi sinergie tra televisione.e giornali — ha detto —. Sono due settori che rispondono a logiche, talenti e mentalità differenti e lo dimostrano le esperienze molto negative tentate da editori nel campo della televisione». L'on. Walter Veltroni, membro 'della commissione Cultura e responsabile della stampa e propaganda del pei, ha- invece insistito che l'opzione zero è «una stupi- dita» proprio perché televisione e carta stampata «sono strettamente collegate e non si può pensare di separarle». Tra i partiti della maggioranza il prl aveva già manifestato ieri le sue profonde riserve sull'opzione zero. Oggi sono scesi in campo anche i liberali. 'Non è con leggi contro questo o quél giornale che si può pensare di garantire libertà e concorrenza nell'ambito delle comunicazioni»— ha dichiarato l'on. Raffaele Costa. Il criterio dell'opzione zero suscita forti perplessità anche negli ambienti giuridici per via del.suo contenuto anticostituzionale. Ieri 11 presidente della Corte Costituzionale Francesco Saja ha messo In guardia, 1 politici contro la formulazione. di una legge che sancisse l'opzione zero. »Un vero pluralismo — ha detto — dece concernere tutti i settori e tutti i mezzi di espressione». La Corte ha fissato per il 7 giugno un'udienza sulla regolamentazione dell'emittenza radiotelevisiva. Andrea di Robilant

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