Torna a casa Licio di Livio Zanetti

Torna a casa Licio Innocuo vecchio signore o pericoloso criminale? Torna a casa Licio Agli spettatori di cose italiane, l'ultimo capitolo del caso Gelli deve aver fatto venire in mente certi vecchi memorabili film degli Anni 30 costruiti secondo la tecnica del montaggio parallelo. Si vedeva una mamma che accarezzava il figlioletto, e parallelamente un'altra mamma che invece gli dava in testa il ferro da stiro; oppure un banchiere mentre distribuiva regali a una festa di beneficenza, e subito dopo lo stesso banchiere che derubava dei barboni ubriachi sul marciapede della Bowery; e via di seguito. Le vicende dell'ultimo Gelli si ispirano a quel modello narrativo per perfezionarlo, dilatarlo, estremizzarlo, superarlo in un crescendo postmoderno di sequenze asimmetriche. Nella stessa corsia corrono due storie uguali e contrarie, con un unico protagonista bifronte Una s'intitola fll mostro planetario», l'altra. «Torna a casa Licio». In una c'è un pericoloso criminale esperto in evasioni, per il quale è indispensabile mobilitare un'imponente scorta armata; nell'altra un innocuo vecchietto che da solo non è nemmeno in grado di prendere il tram, e dunque non può scappare da nessuna parte avendo più bisogno di guardia medica che di carcere speciale. Una sequenza ci mostra un cinico ricattatore in possesso di micidiali segreti, che va custodito in celle munitissime a prova di bombe e di veleno altrimenti i suoi ricattati come niente io ammazzano; quella successiva un socievole buontempone che gira tranquillo per autostrade e auto¬ grill, intrattenendosi amabilmente con casellanti e cassiere, perché tutti in fondo gli vogliono bene, e dal Palazzo addirittura gli telefonano per congraluli-rsi e per prendere appuntamenti. La storia ha anche due finali. In quello happy-end un giudice di Parma, dopo aver chiacchierato brevemente col protagonista, lo manda libero "senza alcun obbligo», raccomandandogli di pensare alla salute; nell'altra un giudice di Bologna lo accusa di aver progettato, organizzato e pilotato il più terribile massacro ferroviario degli ultimi 150 anni. Di fronte a una così schizofrenica rappresentazione é inevitabile che Io spettatore Livio Zanetti (Continua a pagina 2 In nona colonna)

Persone citate: Bowery, Gelli, Licio Agli

Luoghi citati: Bologna