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Chiesti per Enrietti 6 anni e mezzo Processo per 1'«affitto d'oro» del palazzo di piazza Castello, conclusa la requisitoria Chiesti per Enrietti 6 anni e mezzo Secondo l'accusa, l'ex presidente socialista della giunta regionale è colpevole di corruzione, peculato, interesse privato, due falsi - Proposte condanne da 1 a 3 anni per altri sette imputati e una sola assoluzione Brutta mattinata per Ezio Enrietti. L'ex presidente socialista della Giunta regionale s'è sentito invocare la condanna a 6 anni e mezzo per V'affitto d'oro» stipulato nel 1982 dalla Regione per il palazzo di piazza Castello 17. 'Enrietti — ha concluso il pubblico ministero Stella Carniniti — è responsabile di corruzione, peculato, interesse privato in atti d'ufficio e due falsi. Il tribunale deve dichiarare colpevoli anche altri sette degli otto accusati: Queste le pene proposte: 3 anni e 6 mesi all'ing. Mario Orassi, proprietario dell'impresa che ristrutturò i locali di piazza Castello; 3 anni e 2 mesi a Maria Grazia Ferreri, all'epoca de\V«affitto d'oro» responsabile degli Affari generali della presidenza della Regione; 2 anni e mezzo ciascuno agli ing. Ezio Scannerini e Leonida Valzer, contitolari della società che affittò l'immobile. Per 1 geometri Franco Creste e Pasquale Rossi sono stati chiesti 2 anni e 2 mesi a testa: a differenza degli altri imputati, non debbono rispondere di corruzione, ma solo di falso. Nelle perizie avrebbero gonfiato il valore dell'edificio di piazza Castello per alzare di conseguenza il canone di locazione, il pm, infine, ha proposto 1 armo per Alessandro Randone (favoreggiamento - iiiiiiimiiiimiiiimii h miimiiiiiiimimiiimim nei confronti di Enrietti). Per l'accusa, solo l'architetto Cesare Volpiano, autore del progetto di ristrutturazione del palazzo, va assolto, per insufficienza di prove, dalla corruzione. Appena terminata la requisitoria sono cominciate le arringhe del difensori, la sentenza della 5* sezione del tribunale è prevista per metà della prossima settimana. Enrietti non ha avuto l'animo di ascoltare le conclusioni della dottoressa Caminlti: ha atteso fuori d'aula. Stiracchiando un sorriso, stropicciandosi in continuazione le mani, ha poi commentato: 'Beh, c'era da aspettarsela la richiesta di condanna. Sei anni e mezzo? Ma, poteva anche proporne venti. Quello che conta è soltanto la sentenza. Adesso ci difenderemo, alla fine si tireranno le somme... No, non sono preoccupato e neppure avvilito, mica mi facevo illusioni. Ripeto, lasciamo che parli il mio avvocato Dal Piaz: Qualche minuto più tardi, però, Enrietti ha sospirato: «Lunedi, mentre il pm parlava, sono uscito nel corridoio, dalla finestra ho guardato nel cortile del tribunale verso la sala in cui cominciava il processo per le tangenti di Zampini. Certo, se penso che a quegli imputati hanno "dato" al massimo 4 anni e che a me, per un affitto, ne han¬ nucbcgtbEsdn(iiiiiiiiiimiii mini ini ftiiintni Miiiiintiiiiiiiit no chiesti 6 e passa... Mi domando se una locazione è più grave di quella vicenda là: Tecnicamente, la richiesta non sembra neppure molto alta se si considera che l'ex presidente psi della Giunta regionale deve rispondere di un addebito tanto grave come la corruzione e di ben altri quattro reati. I «soli» due anni e mezzo invocati per Ezio Scannerini e Leonida Valzer, sono spiegabili con il fatto che i contitolari della società che affittò il palazzo hanno risarcito il danno con 11 comodato (prestito d'uso) che prevede: «Per sei anni la Regione potrà restare in piazza Castello 17 senso pagare una lira'. Nel 1982, la locazione era stata fissata in 261 milioni annui: durata, nove anni. L'ultima perizia ha stabilito che l'affitto giusto oscillava attorno ai 170-180 milioni. Prima del pm, in favore della Regione che s'è costituita parte civile, aveva parlato ì'avv. Trincherò: 'Inattendibile e ridicola la ritrattazione fatta da Enrietti. L'istruttoria ed il processo hanno dimostrato senza ombra di dubbio come in questa vicenda la condotta dell'ile presidente sia stata permeata dall'interesse privato: Claudio Giacchino t .>t>i<it.iiint iiititimi nitiiiiiiiiiitiiiitiiiiiii Ezio Enrietti