Per Montalto decide il Tar

Per Montalto decide il Tar I giudici diranno se l'Enel sta ricevendo danni gravi dal blocco Per Montalto decide il Tar II ricorso contro la decisione del sindaco può creare problemi alle scelte politiche sul nucleare - Se sarà autorizzata la ripresa dei lavori già annunciate contro-azioni di dp ROMA — Oggi il Tar del Lazio si pronuncerà sul ricorso nel quale l'Enel ha chiesto in via d'urgenza che l'ordinanza con cui il 17 marzo scorso il sindaco di Montaito di Castro ha bloccato i cantieri della centrale venga sospesa. Secondo l'Enel, l'ordinanza è illegittima, perché i presupposti della necessità e dell'urgenza, addotti dal sindaco di Montalto, non esistono, il Comune oppone invece di non aver avuto altra possibilità, dopo i dubbi sulla sicurezza dell'impianto espressi da una commissione di esperti. Non sarà una decisione agevole, soprattutto in considerazione degli accordi politici siglati sul nucleare. «Le basi del presidio nucleare sono costituite dagli impianti esistenti di Trino e di Caorso — si legge nel documento programmatico dal quale nasce il governo De Mita — Per Montalto si prowéderà agli accertamenti tecnici, economici e di impatto am¬ bientale per valutare la possibilità della riconversione polivalente (metano, carbone, petrolio, ndr) senza escludere il ricorso allo stesso nucleare intrinsecamente sicuro*. Se il ricorso verrà accolto e l'ordinanza resterà congelata, i lavori nella cosidetta «isola nucleare» riprenderanno immediatamente. La controparte può però ricorrere — sempre In v*ji d'urgenza — al Consiglio di Stato. Se invece la richiesta dell'Enel verrà respinta, sembra assai probabile che sia quest'ultima a riproporre 11 ricorso al Consiglio di Stato. In entrambi 1 casi, trattandosi di ricorsi in via d'urgenza, i magistrati non entreranno nel merito della questione, che verrà esaminata successivamente, al termine di un'indagine che richiederà alcune settimane. Se il Tar accoglierà il ricorso, significherà però che i suoi magistrati si sono convinti che dalla sospensione dei la¬ vori l'Enel sta ricevendo «danni orari e irreparabili*. Come è stato già detto più volte, si tratta di oltre un miliardo al giorno. E che né l'Enel né le imprese impegnate abbiano voglia di rischiare altri soldi lo confermerebbero le voci, sempre più insistenti, secondo cui venerdì prossimo i lavoratori •sospesi» troverebbero in busta paga soltanto una parte dello stipendio: nonostante l'accordo stipulato a fine marzo al ministero del Lavoro, ma in mancanza di un decreto legge che lo recepisca, 1 datori di lavoro non sembrano disposti a correre rischi. Cosa succederà in caso di vittoria per l'Enel? «Se la sentenza rimetterà in discussione l'ordinanza del sindaco — ha minacciato già qualche giorno fa la segreteria di dp, anticipando le proprie reazioni — organizzeremo un blocco dei lavori*. •A marzo sono stato invitato a far parte di questa commissione — racconta il prof. Enrico Lorenzini, docente di termotecnica del reattore nucleare presso l'Università di Bologna — per rimpiazzare chi si era dimesso*. Lorenzini è l'unico specialista di settore: gli altri sono medici, ingegneri o fisici. Il 16 marzo, quando arriva a Montalto per la prima e unica riunione della com missione, Lorenzini si trova davanti, per la prima volta, ad alcune decine di chili di documenti forniti dall'Enel: dovrebbero essere esaminati tutti in qualche ora per dire poi se le risposte sono soddl sfacenti. Lorenzini suggerì' sce perciò di chiedere all'Enel e all'Enea Disp un incontro, ma Mattioli prepara ugualmente il documento. Spiega Lorenzini: «Mi sono perciò rifiutato di firmare un documento con un simile vizio d'origine e nel quale si affermava che la centrale era immediatamente pericolosa per la sicurezza dei cittadini di Montalto*. b. gh.

Luoghi citati: Bologna, Caorso, Lazio, Roma, Trino