«Marines, Manila vi ama»

«Marines, Manila vi ama» Cinquemila «ragazze» dei bar manifestano perché restino le basi Usa «Marines, Manila vi ama» Il ministro degli Esteri filippino attacca Washington - «Clark e Subic Bay non servono a nulla nell'unica guerra che ci riguarda, quella ai ribelli comunisti» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE .TOKYO — Migliaia di ragazze dei bar di Manila hanno fatto ieri una manifestazione fuori delle basi americane a favore della loro permanenza, nelle Filippine mentre dal cinque aprile i due governi stanno negoziando sul loro futuro e le sinistre spingono per estrometterle. JRiù o meno alla stessa ora in cui le ragazze parodiando slogan di sinistra gridavano Cómmunists go home, il ministro degli Esteri attaccava violentemente gli Stati Uniti accusandoli di aver trascinato il suo Paese nella seconda guerra mondiale, suggerendo che anche oggi Washington vuole le basi esclusivamente per interessi propri, ai quali le Filippine sarebbero estranee. ' L'esponente governativo, Raul Manglapus, ha fatto queste dichiarazioni davanti af corpo diplomatico, parlando a veterani di guerra e militari in una cerimonia di fatto organizzata per commemorare una sconfitta americana nella seconda guerra mondiale, la caduta di Bataan. Egli ha paragonato la secónda guerra mondiale, in cui 1 filippini hanno combattuto con gli americani contro i giapponesi, al presente, dicendo che allora le basi Usa non erano riuscite a di' fendere l'Asia del Sud-Est contro un aggressore esternò; Riferendosi a quegli an¬ ni, ha detto: -Il soldato filippino fu allora preso in uno scontro ben prevedibile tra due potenze, una delle quali aveva conquistato il suo Paese quarant'anni prima nella ricerca d'un destino nazionale nella tradizione del colonialismo classico». Egli non ha nominato specificatamente gU Stati Uniti, ma non ci sono dubbi su chi si riferisse: le Filippine sono state fino a dopo la guerra colonia degli Stati Uniti, che si ritirarono lasciandole in una condizione che faceva di esse il più prospero e sviluppato Paese della regione. Tutto il discorso è stato un riferimento ai negoziati in corso sul futuro di Clark e di Subic Bay, le maggiori basi americane nel Pacifico, strategicamente vitali per il sistema di sicurezza In Asia facente capo agli Stati Uniti. Fingendo di parlare di storia e in realtà polemizzando con Washington dando sfogo a un violento anti-amerìcanismo, Manglapus ha messo in risalto che nella guerra «te basi crollarono ràpidamente», assumendo questa circostanza come prova che esse non avevano lo scopo di difendere le Filippine. Implicando che anche oggi è lo stesso, ha aggiunto: 'Le basi erano state stabilite qui soprattuto per promuovere una strategia globale, e impedire che la guerra raggiungesse il territorio metropolitano sul continente». Ai conati di tardo anti-cclonialismo egli ha aggiunto velate accuse secondo cui la presenza delle stesse basi è causa della guerriglia comunista che insanguina da 19 anni 11 Paese e e ne impedisce la fine. «Noi siamo sotto attacco dall'interno, non dall'esterno. Missili puntati su obiettivi esterni non ci sono di alcun aiuto in questa lotta interna, e non abbiamo nemici se non quelli all'interno dei nostri confini». Le ragazze che hanno manifestato fuori delle basi per la loro permanenza erano circa cinquemila. Fernando Mozzetti A

Persone citate: Fernando Mozzetti, Manglapus, Raul Manglapus