Mercato unico No dai Verdi di Alfredo Venturi
Mercato unico No dai Verdi Congresso europeo ad Anversa Mercato unico No dai Verdi «Troppo potere alle multinazionali» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ì BONN — Settecento delegati venuti da venti Paesi discùtono in questi giorni ad Anversa la prospettiva di un'Europa unita hel segno dell'ecologismo militante. E' il quarto congresso dei vérdi d'Europa, e si svolge contro un appropriato sfondo grafico: su una parete della sala giganteggia infatti l'Idillica immagine del Vecchio Continente tutto di tenera erbetta cosparsa di fiori. Quei fióri hanno un preciso significato politico: non sono distribuiti a Caso ma adornano esclusivamente quei Paesi, come la Germania o l'Italia, nel quali 11 successo elettorale ha assicurato agli ecologisti, attraverso la rappresentanza In Parlamento, una posizione di forza. ; Al congresso di Anversa sono presenti anche molti osservatori, delle più svariate provenienze politiche. Anche se il fenomeno Verde appare in riflusso, almeno nel suo storico bastióne tedesco, esso continua tuttavia a meritare attenzione. Proprio 1 tedeschi, del resto, caldeggiano un allargamento di campo. - Si parla molto ad Anversa, ovviamente, della scadenza elettorale dell'anno prossimo, quando 1 cittadini europei eleggeranno direttamente per la terza Volta la loro assemblea continentale. Ci saranno Jlste verdi, per l'Europar, lamento? E dietro le eventuali liste verdi, ci sarà una comune strategia sovrannazionale? Di questo hanno discusso, a porte chiuse, i dirigenti dei partiti e del movimenti ecologisti prima del lavori del congresso. Dal conclave è uscita una indicazione: nell'aprile dell'anno pros.' slmo, a Lussemburgo, sarà celebrata una convenzione europea in cui 1 verdi faranno conoscere il loro programma in vista dell'elezione parlamentare. Tuttavia non è la scadenza elettorale che domina 1 lavori di Anversa. E' piuttosto una polemica, a tratti molto aspra, contro 11 mercato unico europeo, la creatura economico-politica destinata a vedere la luce nel Novantadue. Ai militanti verdi che si sono avvicendati alla tribuna quella creatura non va affatto bene, anzi la considerano un brutto mostro: «II mercato unico delle ■multinazionali chimiche, dell'energia nucleare e della cementificazione del territorio: Qualcosa che rischia di aggravare le condizioni dell'ambiente e della salute. Perché mai? Perché la 'liberalizzazione forsennata» può far prevalere gli interessi delle singole lobby sii quelli generali dell'ecosistema continentale. Sono accenti che sembrano indicare una prevalenza almeno verbale, al congresso di Anversa, dell'ala fondamentalista dell'ecologismo europeo, la stessa che non a caso chiede la correzione del fronte verde con le stilature rosse del gruppi alternativi. In margine ai lavori, che si concluderanno oggi, si sono riuniti a parte gli ecologisti d'Italia, Spagna, Francia, Jugoslavia e Grecia. Li unisce lo stesso mare, e infatti il loro tema è una strategia per affrontare i mali dell'ambiente mediterraneo. Anche da questo Incontro è uscita l'indicazione di un nuovo appuntamento: del Mediterraneo malato, e delle possibili cure, si parlerà a Genova il prossimo giugno,- *j Alfredo Venturi
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