Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Professori responsabili anche in gita - Indispensabili, di notte, gli ausiliari sanitari - Un'espressione che non piace a tutti - Tanto lavoro per un piccolo addebito - Omaggi aboliti • Maestra di Budapest Una lettrice ci scrive: 'Poiché la signora Giovanna Frola ha chiesto chiarimenti sulle gite scolastiche, in qualità di docente, penso di poter rispondere. Chiarisco che le gite scolastiche sono "gite di istruzione" e i docenti hanno la responsabilità dei ragazzi loro affidati. 'Purtroppo oggi sì assiste al fatto che tali gite diventano motivo di perdita di tempo, quando non sono anche pericolose per la promiscuità in cui vengono lasciati i ragazzi che, abbandonati a se stessi, trasformano le loro serate in "notti brave". 'Anche i presidi, che spesso si comportano da burocrati, non si preoccupano di affidare i ragazzi ai docenti di maggiore impegno. 'Vorrei ancora dire alla lettrice: denunci alla magistratura questi docenti che disonorano la categoria*. Maria Calandri Il Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di base ci scrive: 'In merito all'articolo "Mancano infermieri? Ci pensi il medico", crediamo necessario segnalare l'assurda situazione per cui, sulla base di un'interpretazione di comodo da parte del sindacati, gli ausiliari sanitàri so- no esonerati dalla prestazione del servizio nelle ore notturne. Ne deriva un impiego notturno di infermieri superiore alle esigenze e una carenza di personale, essenziale per il buon funzionamento dei servizi, nelle ore diurne. 'Ricordiamo che, fra l'altro, compete all'ausiliario sanitario "provvedere al trasporto degli infermi in barella e in carrozzella e al loro accompagnamento se deambulanti con difficoltà e collaborare con il personale infermieristico nelle pulizie del malato e nelle manovre di posizionamento del letto". •Il problema delle prestazioni notturne del personale ausiliario potrebbe essere risolto in pochi giorni (non occorrono leggi nuove) solo se ci fosse buona volontà*. Segue la firma Un lettore ci scrive: 'In parecchi, a Rubiana, vorremmo sapere se è cornonò alle leggi rilasciare ai pensionati le carte d'identità con la definizione "ritirato dal lavoro". Ci risulta che in tutti gli altri Comuni d'Italia si scrive semplicemente "pensionato". 'La parola pensionato è quella più usata (per esempio nella tabella delle qualifiche del codice fiscale). Scrivere, invece, "ritirato dal lavoro" è persino ridicolo*. Segue la firma Un lettore ci scrive da Savona: 'A seguito della liquidazione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi 1983 (mod. 740) mi venne addebitato l'importo di lire 12 mila, con la motivazione "art. 36 bis D.PJi. 29-973, n. 600 progressivo A.T. HX01981 lista n. NOOOti mod. 108 0013337" e l'aggiunta di lire 5 mila per interessi e di lire 5 mila per multai Totale lire 22 mila. •Dopo la notifica della cartella esattoriale, ho versato tale importo, in unica soluzione, all'Esattoria senza conoscere la specifica motivazione dell'addebito, poiché l'articolo 36 bis indica in senso generico le probabili infrazioni o scorrettezze. Né d'altra parte ho ritenuto di sprecare tempo per chiedere ragguagli all'ufficio, poiché il santo non valeva la candela. Tuttavia, a me pare che valutando la spesa per la compilazione di modulo e cartella di pagamento, per la notifica a mezzo messo comunale, per l'aggio esattoriale, ecc. il costo sostenuto superi sensibilmente il ricavo fiscale. 'Al di là del disturbo amento al contribuente, faccio una semplice e realistica proposta: evitare addebiti analoghi per cifre inferiori alle lire 50 mila. E' una proposta di buon senso, ma che verrà certarru.nte disattesa dal Fisco rapace: Piero Lava Una lettrice ci scrive: 'Breve testimonianza su come il consumatore venga raggirato. •In un fustino di detersivo trovo due biglietti gratis, validi tutti i giorni della settimana del 1988, tranne che per prime o spettacoli ad inviti, presso alcuni cinema cittadini espressamente indicati. Non volendo sorprese, telefono per conferma. •Il "Romano": "Sono sospesi". Il "Nazionale": "Li abbiamo sospesi". Rinuncio a telefonare agli altri per non aggravare la beffa. Certo, esistono cose peggiori, ma perché io e tonfi a «ri dobbiamo essere presi in giro (con tanto di "autorizzazione ministeriale")?*. Anna Verdi Una lettrice ci scrive da Budapest: •Mi chiamo Edit Ròsa, sono una maestra ungherese. Ho ventitré anni. Studio italiano. Volentieri corrisponderei con giovani del vostro Paese. Mi interessa la musica, disegnare e le arti. Aspetto che qualche collega italiana mi scriva*. Kósa Edit Budapest - Reitter Fiat 19sz 1135 Ungheria