Le più belle firme dell'auto al «castello del Lingotto» di Giampiero Paviolo

Le più belle firme dell'auto al «castello del Lingotto» Giovedì 21 aprile il presidente Cossiga inaugurerà il 62° Salone Le più belle firme dell'auto al «castello del Lingotto» La mostra si articolerà su due filoni, estetica e sicurezza - Record da battere, 650 mila presenze Duecento espositori in rappresentanza di 14 Paesi; 57 mila metri quadrati di superficie; 11 giorni di apertura. E' la carta d'identità del 62° Salone dell'auto, che sarà inaugurato dal presidente della Repubblica, Cossiga, alle 10 di giovedì 21 aprile, e chiuderà 1 battenti alle 20 di domenica primo maggio. Per la terza volta, la biennale dell'auto sarà ospitata dal Centro espositivo del Lingotto. C'è un record da battere, le 650 mila presenze raggiunte nell'84, quando il Salone aveva appena lasciato Torino Esposizioni. Fervono i lavori di allestimento per una rassegna che non è soltanto commerciale, ma sembra insistere su due grandi filoni: estetica e sicurezza. Non a caso lo slogan di questa edizione («Auto bella mia*) richiama il rapporto tra macchina e automobilista, l'una sempre più preziosa e ricercata, il secondo sempre più attento a dedicarle cure affettuose, a preservarne la bellezza, a cancellare dalla sua pelle di metallo gli insulti del tempo. E in quest'ottica vanno viste due nuove iniziative: la sezione «moda», curata da un'agenzia romana e forte, negli auspici degli organizzatori, delle più belle firme italiane; e l'angolo della nostalgia ritagliato al Museo dell'Automobile, dove l'Alfa Romeo esporrà otto modelli della sua storia, dalla 24 hp del 1910 alla nuova «164». Alla sicurezza il Salone dedica anche due convegni: quello proposto dall'Ata (venerdì 22 e martedì 26) sul progetto «Prometheus» (efficienza dell'auto nel sistema di traffico) e quello più squisitamente medico sulla •Traumatologia della strada» (dal 28 al 30). Ieri, conferenza stampa di presentazione. Il direttore della manifestazione, Alberto Bersani, ha sottolineato gli aspetti positivi della rassegna, inserita in un momento felice per tutto il settore. Ma non ha scordato gU elementi di preoccupazione: • // Lingotto ha rappresentato un'ancora di salvezza per il Salone, evitandogli un trasferimento in altre città. Ma non si è certo alla fine dell'opera, e i lavori di adeguamento della struttura non procedono con celerità: A parte la discussa «tettoia», che ha consentito di ricavare per questa edizione altri 3000 metri di superficie coperta, gli organizzatori sperano, entro il 1990, di portare lo spazio espositivo vicino ai 100 mila metri, giudicati ottimali per una rassegna di questa importanza. L'altro problema sottolineato da Bersani nasce dalla ricettività alberghiera di Torino: 'Siamo giunti a un punto d'equilibrio, anche considerando che nello stesso periodo si svolgono in città altre manifestazioni. E' chiaro, però, che molti espositori devono rinunciare ad iniziative collaterali. Prendiamo il caso degli incontri con i concessionari nazionali: non si saprebbe dove sistemarlU. Insomma, il «castello» di via Nizza fa ancora sentire il peso del suo fascino. Ma, in prospettiva futura, il suo rilancio europeo e mondiale passa da un più efficace abbinamento tra funzionalità e suggestione, al quale deve concorrere tutta la città. Giampiero Paviolo

Persone citate: Alberto Bersani, Bersani, Cossiga

Luoghi citati: Torino