La Montedison diventa sempre più americana

La Montedison diventa sempre più americana Confermato lo scambio di pacchetti, ma tra i due gruppi non è divorzio La Montedison diventa sempre più americana Tra i progetti del nuovo amministratore, Alexander Giacco, un'alleanza tra Erbamont e Riker (3M) MILANO — Entro due, tre settimane al massimo arriverà sulla scrivania di Alexander Giacco il piano industriale per Enimont, che Lorenzo Necci e Franco Bernabò stanno ultimando. Il piano prevede una jointventure equilibrata, nel senso che gli apporti da parte di Eni e Montedison dovrebbero corrispondere in fatturato, valori e indebitamento. A quel pùnto starà al nuovo capo di Montedison vagliare la proposta e entrare in prima persona nella trattativa, condotta fino ad oggi da Raul Cardini, Franco Reviglio, Mediobanca e, a livello di Necci e Bernabè, da Giorgio Porta. Se l'ipotesi di partenza, è quella di una alleanza alla pari, non è escluso che, in prospettiva, essa possa contenere clausole di riscatto da parte dell'Eni. Sembra infatti di capire che il piano di riassetto della società di Foro Buonaparte non preveda tra i settori prioritari la chimica di base. E' una strategia disegnata da Raul Cardini insieme a Mediobanca, sotto l'urgenza di debiti che sono risultati molto superiori a quelli dichiarati. Se del' sostegno finanziario si è fatta carico Mediobanca, tocca però a Ciacco il compito di mettere mano concretamente sia al programma di cessioni, trattandole nel modo più vantaggioso, sia al riassetto interno del vasto universo di Foro Buonaparte. Già ora è evidente che Montedison, dopo l'accorpamento tra Meta e Ferra zzi Finanziaria, tornerà ad una vocazione industriale accentrata su farmaceutica e chimica fine. Non è Invece chiaro, nonostante Raul Cardini in occasione della nomina di Giacco l'abbia citata tra i business strategici, quale sarà la sorte-dei settore energia. Fonti interne Montedison 'sostengono che, se si troverà un buon compratore, anche l'energia verrà ceduta. In sostanza, dunque, Montedison rimarrà con Erbamont, Himont e Ausimont. Del resto, lo stesso Giacco, presentando se stesso ai giornalisti, oltre a dire chi era e da dove veniva, ha tenuto a illustrare le straordinarie possibilità di Himont e dei materiali polimeri. Sono dunque questi i tre •busif ness con posizioni di leadership' intorno ai quali verrà costruito il futuro della società di Foro Buonaparte. Se in Italia il partner privilegiato è attualmente l'Eni, negli Stati Uniti li possibile alleato si chiama 3 M. Da tempo, infatti, Erbamont ha in corso trattative per intese strategiche con un altro grande gruppo, al fine di rafforzare quote di mercato, ricerca e prodotti. A suo tempo, contatti erano stati avviati con Eastman Kodak, Monsanto e 3 M. La prima è ormai fuori gioco, dal momento che ha concluso in gennaio l'acquisto della Sterling Drug, mentre tra le altre due la preferita sembra oggi essere la seconda. Il progetto sul quale 1 vertici Montedison e 3 M stanno lavorando è la formazione di una joint venture paritetica farmaceutica, nella quale Montedison apporterebbe le attività di Erbamont e 3 M la Riker, divisione controllata al 100%, circa un terzo di Erbamont come giro d'affari, ma con presenze importanti in molti paesi del mondo: insomma a suo modo una piccola multinazionale. Questo accordo, che potrebbe anche essere rafforzato da scambi di quote minoritarie, consentirebbe al nuovo raggruppamento di raggiungere nella farmaceutica una massa critica adeguata alla concorrenza internazionale. Sempre con 3 M Montedison potrebbe trovare altre alleanze per Ausimont nel settore dei polimeri fluorurati, dove anche il gruppo statunitense è presente. Intanto, a Milano, l'arrivo del super-capo Giacco ha già provocato i primi effetti. Si è dimesso Carlo Bruno, responsabile delle relazioni esterne del gruppo FerrazziMontedison, in Montedison dal 1982. I suoi compiti vengono assunti da Carlo Sama, uno dèi consiglieri delegati della Ferra zzi Finanziarla. Con la nomina di Giacco, è stato sciolto il comitato di direzione, composto di cinque persone: i due amministratori delegati Giorgio Porta e Lino Cardarelli, il presidente di Selm Carlo Vannini, il chairman di Ausimont «nv» Filippo Lombardo e Renato Ugo, responsabile della ricerca. Valeria Sacchi Raul Cardini e Carlo De Benedetti pensano a future e più impegnative alleanze

Luoghi citati: Giacco, Italia, Meta, Milano, Stati Uniti