Accordo per la legge sui giudici

Accorda per la legge sui giudici Non vi sarà un vuoto legislativo sulla responsabilità civile dei magistrati Accorda per la legge sui giudici Intesa al Senato per un rapido via al provvedimento, che poi andrà subito alla Camera: sarà varato entro la settimana - Ma già dopodomani in vigore l'abrogazione sancita dal referendum ROMA — Accordo in extremis al Senato per varare la legge che regola la responsabilità dei giudici. Questa mattina in commissione Giustizia e domani {iomeriggio in aula a Palazzo Madama il disegno di legge dovrebbe essere approvato con l'appoggio dei partiti della maggioranza. Entro la settimana dovrà essere riapprovato dalla Camera. Sembra chiudersi cosi un problema che nelle ultime ore stava diventando sempre più assillante per le forze di governo, specie dopo che l'Associazione nazionale magistrati aveva preannunciato una serie di scioperi in tutta Italia nel caso si fosse creato dall'8 aprile un vuoto legislativo per la mancanza di una normativa che disciplinasse la loro responsabilità nei confronti dei cittadini ingiustamente danneggiati. L'intesa, raggiunta ieri sera dalla conferenza dei capigruppo del Senato con l'unica eccezione dei radicali, prevede che venga ripristinato il testo già approvato a Palazzo Madama sul punti qualificanti poi modificati alia Camera, ma sarà, possibile inserire ritocchi e miglioramenti delle varie disposizioni contenute nell'articolato provvedimento. Sarà anche disciplinata la normativa riguardante uno dei punti più controversi dell'intero disegno di legge, cioè il dissenso manifestato durante la riunione a porte chiuse in camera di consiglio da parte di uno o più magistrati che compongono un collegio giudicante in tribunale, corte d'appello, corte d'assise o in Cassazione. Sarà istituito un apposito verbale che attesterà l'opinione contraria di ogni giudice, e che sarà reso noto soltanto in presenza di azioni di responsabilità promosse nei suoi confronti da uno o più cittadini. Saranno invece stralciate le norme che riguardano l'istituzione di organi di autogoverno — come è già previsto per la giustizia ordinaria, per la quale è in funzione il Consiglio superiore della magistratura — anche per la Corte dei conti, il Consiglio di Stato e la magistratura militare Per quanto riguarda la riforma della commissione Inquirente, è invece tutto in alto mare e se ne riparlerà tra alcuni mesi perché, trattandosi di legge costituzionale, si rende necessaria una duplice approvazione sia alla Camera che al Senato. Nei prossimi giorni si cercherà tuttavia di trovare una soluzione transitoria che consenta almeno la prosecuzione delle inchieste tuttora pendenti a carico di molti ex ministri. Il presidente del Senato Giovanni Spadolini ha chiarito che entro domani sera il provvedimento sulla respon- sabilità civile del giudice sarà trasmesso a Montecitorio per la definitiva approvazione. 'Un giorno o due di differenza rispetto alla scadenza del 7 aprile — ha precisato 11 presidente di Palazzo Madama — non rappresentano un impedimento da un punto di vista sostanziale. C'è stata dunque la volontà del Senato di preservare il prestigio del Parlamento. A parte la riserva radicale, ci siamo trovati di fronte ad uno schieramento compatto in materia: La decisione adottata dai capigruppo è stata ritenuta •opportuna» anche dal presidente dei senatori de Nicola Mancino, che aveva premosso nel corso della giornata una serie di contatti per sbloccare la situazione di impasse. A sua volta il capogruppo socialista Fabio Fabbri si è detto soddisfatto per l'accordo, ritenendo che cosi non vi sarà disparità di trattamento tra giudici monocratici e quelli collegiali. •In questa situazione — ha dichiarato — abbiamo aderi¬ to alla proposta di discutere la questione anche in costanza di crisi'■ Al termine della riunione li capogruppo del pei al Senato, Ugo Pecchioli, ha preso atto con favore che «t gruppi che manifestavano la loro opposizione alla discussione del provvedimento non hanno creato difficoltà per l'approvazione entro il 7 aprile: Estremamente polemica la reazione radicale, che con il senatore Franco Corleone ha stigmatizzato il comportamento dei gruppi parlamentari. «£' orane che si sia rotta la regola di rispettare una prassi che vuole unanimi i gruppi per legiferare in assenza di un governo abilitato. Quello che valeva nel momento in cui le riserve erano dei socialisti, socialdemocratici e dei missini — ha detto Corleone — non è valso in questa occasione in cui il gruppo federalista europeo ha manifestato la propria contrarietà da solo alla decisione'. Pierluigi Franz

Persone citate: Corleone, Fabio Fabbri, Franco Corleone, Giovanni Spadolini, Nicola Mancino, Pierluigi Franz, Ugo Pecchioli

Luoghi citati: Italia, Roma