Sicilia, il vento non frena i turisti

Sicilia, il vento non frena i turisti Sicilia, il vento non frena i turisti Raffiche a cento chilometri l'ora hanno ostacolato la navigazione nello Stretto di Messina - L'isola «invasa» da francesi e tedeschi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Pasqua grigia in una Sicilia gremita di turisti, soprattutto francesi e tedeschi: cielo nuvoloso e un fastidioso vento di scirocco che nel fine settimana ha ostacolato, anche a cento all'ora, la navigazione nello Stretto di Messina. I collegamenti tra la Calabria e l'isola sono stati rallentati e agli imbarcaderi si sono formate code anche di cinque-sei ore. A parte queste poco gradevoli condizioni climatiche, la Pasqua è trascorsa in serenità anche per moltissimi emigrati siciliani tornati a casa sia pure per pochi giorni. Negli aeroporti di Palermo e Catania, tra giovedì e sabato, sono atterrati più di cento voli charter. I turisti hanno affollato principalmente le località di soggiorno più note, a cominciare da Taormina, Cefalù, le Isole Eolie, Favignana, Ustica. Numerose le comitive in gita nelle località archeologiche, come Siracusa e Agrigento, Piazza Armerina, Selinunte e Segesta. Nelle spiagge il caldo scirocco ha spinto a tuffarsi i primi bagnanti dell'anno. A Palermo gli zingari di un accampamento nella periferia orientale, in uno slar¬ go di via Messina Marine, accanto al mare, domenica mattina, in segno di amicizia hanno offerto ai passanti cestini con dolci, frutta e piccoli oggetti dell'artigianato slavo. I nomadi hanno anche ricevuto la visita del sindaco Leoluca Orlando che ha portato doni ai loro 22 bambini, accompagnato dagli assessori alla vivibilità. Letizia Battaglia, e alla soli¬ darietà sociale, Giorgio Gabrielli. Da mesi il Comune invia giornalmente nell'accampamento pasti caldi e generi di sussistenza, e l'iniziativa non è stata interrotta dopo la scarcerazione, in libertà provvisoria, degli uomini della carovana che erano stati arrestati per associazione per delinquere, furti e rapine, e che sono adesso in attesa di essere processati. In cattedrale, nell'omelia, il cardinale Salvatore; Pappalardo ha nuovamente esortato a far di tutto per lottare uniti contro la mafia e a non isolare i pochi che s'impegnano perché le cose a Palermo e nel resto, della Sicilia- vadano meglio. In. un'intervista al «Giornale di Sicilia», l'arcivescovo di Palermo ha anche accennato alle dispute per i grandi appalti di opere pubbliche, parlando dei sospetti che pesano su alcuni imprenditori siciliani: «C'é una situazione angosciosa determinata dalla preoccupazione di immunità da contatti mafiosi — ha detto tra l'altro Pappalardo —. Cosa che risulta penalizzante e paralizzante per tutti gli imprenditori, anche medi: „ _ a. r.

Persone citate: Cefalù, Giorgio Gabrielli, Leoluca Orlando, Letizia Battaglia, Pappalardo