Il lupo italiano è diventato doc
Il lupo italiano è diventato doc Decreto del ministro Pandolfi Il lupo italiano è diventato doc Istituito il Registro ufficiale della razza TORINO — Lo Stato controllerà l'allevamento e la diffusione dei lupi italiani. Il ministro dell'Agricoltura e foreste Pandolfi ha firmato nei giorni scorsi il decreto che istituisce il Registro ufficiale della razza, la cui tenuta è affidata alla «Selezione originale di lupi italiani», un'associazione senza scopro di lucro (riconosciuta nel luglio scorso dal Presidente della Repubblica) che ha sede a Torino ed allevamento a Cumiana, vicino a Pinerolo. Con questo provvedimento il lupo italiano ('Canis lupus vulgaris») diventa l'unica razza canina ad avere un registro ufficiale dello Stato. Il presidente della «Selezione» è Mario Messi, un ex finanziere che ha investito ogni suo avere nella creazione e nel perfezionamento della razza. Fu lui, 22 anni fa, ad accoppiare un pastore tedesco ed una lupa abruzzese: venne al mondo Zorro, il capostipite. 'Da allora — racconta — sono nati circa 850 lupi italiani, tutti sotto lo stretto controllo dell'associazione. Attualmente ne vivono 370, di cui oltre 200 nel Centro di selezione di Cumiana». L'eccezionalità della razza sta nella stabilità genetica: nonostante sia frutto di un difficile incrocio gli specialisti sono concordi nell'affermare che sia «pura». Dal lupo questi animali traggono la resistenza, la vista e l'olfatto; dal pastore tedesco la de¬ vozione verso il padrone, la facilità d'addestramento e l'equibrlo nervoso. • Un risultato eccezionale — racconta Messi — frutto di un preciso disegno, ma anche di parecchia fortuna. Anche Konrad Lorenz ci aveva provato a più riprese, senza riuscirvi. Ecco perché, proprio per evitare eirori negli accoppiamenti, abbiamo sempre vietato la produzione di cuccioli al di fuori del nostro allevamento». A questa regola non si è voluto sfuggire neppure qua ìdo la situazione economica si e fatta critica: •Da anni attendiamo — spiega Messi — una legge regionale, attualmente in commissione, che ci consenta di continuare, senza continue angosce, la nostra attività. In attesa la Regione Piemonte ha dato un segno del suo interesse aderendo alla nostra associazione». I cuccioli sono ricer tissiml, ma non si vend no. Al massimo vengo/, «affidati» a privati, enti, associazioni che si impegnano a rispettare un regolamento ferreo che ne vieta l'ulteriore cessione a qualsiasi titolo, l'impltgo nella riproduzione e che obbliga l'affidatario ad inviare periodidi «rapporti» sullo stato di salute. In Francia, dove il lupo italiano ha riscosso un notevole interesse, è nata un'associazione che ne controlla la diffusione. In Italia sono apprezzatisslmi nelle situazioni di emergenza. a. con.
Persone citate: Canis, Konrad Lorenz, Mario Messi, Pandolfi
Luoghi citati: Cumiana, Francia, Italia, Piemonte, Pinerolo, Torino
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