«Jackson è il migliore perderà»
Manila alza il prezzo per le basi americane La fuga di «Gringo» getta sospetti sui negoziati Manila alza il prezzo per le basi americane La questione di fondo è il futuro delle installazioni dopo il 1991 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — I negoziati sul futuro delle basi americane nelle Filippine si sono aperti Ieri a Manila In un'atmosfera tesa per l'evasione di Gringo, il colonnello che l'anno scorso tentò un colpo di Stato contro Cory Aquino. Da parte filippina, sia dell'opposizione sia della maggioranza mentre contro entrambe è In atto un'atroce guerriglia, si levano verso gli americani accuse, di aver essi stessi organizzato l'evasione per mettere sotto pressione nel negoziato il governo di Manila, 'Potrebbe esserci puzza di Cia per spremerci nelle trattative sulle basi» dichiara il vicepresidente di quella che si può dire la Camera del deputati, Antonio Cuenco, mentre uno degli esponenti della minoranza, Vernando Oarduce, sollecita 11 governo «a non ridursi a una pedina nel gioco degli Stati Uniti volto a preservare la dominazione militare e politica del nostro Paese*. L'evasione e i sospetti che l'accompagnano alzano 11 clima già teso nel quale si avviano i negoziati sulla base aerea di Clark e su quella navale di Subic Bay, le più rilevanti installazioni americane al di fuori degli Stati Uniti. Quale supporto alle operazioni navali e aeree nel Pacifico, nel Mar Cinese Meridionale e nell'Oceano Indiano, esse sono vitali per la strategia globale degli Csa e dell'Occidente, Oggetto immediato delle trattative apertesi ieri è quanto Washington debba pagare per le basi per gli ultimi due anni di un accordo di 25 anni che scade nel 1991. Ma- la questione principale, ancorché non presènte nell'agenda, è 11 futuro stesso delle basi dopo il '91. . Manila sta cercando di spremere gli americani al massimo, con una tàttica negoziale che mette in dubbio la permanenza delle basi allo scadere dell'accordo. In questo senso, il ministro degli Esteri filippino,. Raul. Manglapus, ha minacciato nei giorni scorsi che le basi servono più agli Usa che a Manila, e che anzi esse sono nocive alle Filippine, perché le coinvolgono nel gioco delle grandi potenze. Le dichiarazioni di Manglapus sono venute alcuni giorni dopo la visita a Manila del viceministro degli Esteri sovietico Igor Rogaciov, 11 quale ha espresso la forte opposizione del suo Paese alle basi Usa affermando che l'Urss è per «il ritiro di tutte le forse straniere da Paesi tersi: Negli ùltimi periodi del regime di Marcos, quando gli Usa lo stavano abbandonando, Mosca aveva cominciato a corteggiare 11 dittatore, protestando contro le interferenze americane negli affari filippini. In uh crescente clima antiamericano, con dimostrazioni fuori delle basi al grido di yankee go home, il governo di Cory Aquino ha cercato nel mesi scorsi dagli altri Paesi dell'Asean, l'associazione degli Stati della regione, in occasione del vertice tenutosi a dicembre a Manila, un sostegno collettivo per il mantenimento delle basi. Ma con la motivazione che l'Asean è.organismo economico, i vari Paesi hanno evitato di prendere posizione. Anche giocando su tutto questo, Manila reclama maggiori compensi per le basi, ben oltre i 180 milioni di dollari annui secondo gli accordi In vigore, rinfacciando agli Usa le ben più alte cifre che essi pagano per altre basi all'estero, come in Turchia e altrove. Washington ribatte che a parte i compensi per le basi, da quando la Aquino è al potere sono stati a rottati su Manila aiuti per un miliardo e 200 milioni, e che le basi stesse, tra stipendi al personale locale e forniture, provocano un giro d'affari di 500 milioni di dollari l'anno. Tuttavia, la questione di fondo è la permanenza delle basi oltre il .1991. Spesso gli Usa non hanno visioni globali e lungimiranti. Ma, da quanto dice il ministro degli Esteri filippino, hanno ancor più spesso alleati che gli impediscono di averle. Fernando Mozzetti «Gringo» Honasan
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