L'ombra del fisco frena la Borsa

L'ombra del fisco frena la Borsa L'ombra del fisco frena la Borsa MILANO — Le 70 cartelle che contengono il programma governativo di De Mita sono aleggiate ieri fra le corbeilles di Piazza Affari come fantasmi. Le illazioni su possibili provvedimenti fiscali a danno delle società e sulla stessa riforma della Borsa, hanno depresso un mercato già semi-abbandonato per le feste pasquali e quindi non in grado di reagire al malumore. Il forte scivolone iniziale della quota è stato comunque sostenuto nelle ore successive, cosicché a fine mattina l'indice Comit è riuscito a contenere la perdita nello 0.92% a 512.75. Fra alti e bassi, la speculazione professionale ha dominato una seduta all'insegna dell'offerta. Ne sono usciti penalizzati tutti i titoli guida, molti assicurativi e parecchi bancari, mentre l'attività si è concentrata in larga parte sulle Fiat, Montedison e Olivetti. Anche il mercato dei premi ha visto scambi ridotti con donts poco mossi. | Nonostante siano state al centro di scambi intensi, le Montedison hanno perso i'1,6%. recuperando poi fino a 1285, mentre le Agricola sono scivolate del 3,1%. Riflessive le Fiat, poi salite a 9230 lire, cedenti Snia e Ifi. Olivetti hanno chiuso a 10.570 lire portandosi poi a 10.600, ma Cuna perso il 2,1% e Perugina il 3,1%. SAIPEM — Mediobanca guiderà il consorzio di garanzia per l'aumento di capitale Saipem, da 225 a 300 miliardi. La società ha chiuso il 1987 con un utile di 22,7 miliardi su ricavi per 1072 miliardi, di cui il 74% all'estero. Il dividendo sarà di 50 lire per le ordinarie e di 80 per le risparmio. Il portafoglio ordini è a 1.480 miliardi. GRUPPO BREDA — Utile 1987 di 23.2 miliardi su ricavi per 848 miliardi per la Oto Melara, il cui portafoglio ordini a fine anno ammontava a 2800 miliardi. Di 12,2 miliardi su ricavi per 176 miliardi è stato invece l'utile 1987 della Breda Meccanica Bresciana che, nello scorso anno, ha acquisito ordini per 172 miliardi. GRUPPO PIRELLI — Le Industrie Pirelli hanno chiuso il 1987 con un utile di 33,5 miliardi e di 29 miliardi a livello consolidato. Il cash-flow è salito da 256 a 294 miliardi, gli investimenti fissi sono stati 222 miliardi. Le vendite consolidate hanno superato i 2530 miliardi, le spese di ricerca sono state pari a 140 miliardi. CIGA — La società che fa capo a Karim ha acquistato, da la Société Nouvelle du Grand Hotel, l'Hotel Meurice di Parigi. MARZOTTO — Nel 1987 l'utile netto della società è salito da 21,5 a 31,4 miliardi su un fatturato di 517,8 miliardi. Su base consolidata l'utile di gruppo è stato di 40,7 miliardi, oltre ai 10 miliardi di spettanza degli azionisti di minoranza, mentre il fatturato è salito a 812 miliardi. Il dividendo sarà di 240 lire per le ordinarie, di 260 per le risparmio e di 300 per le risparmio non convertibili. BANCO CHIAVARI — L istituto, controllato dalla Comit, ha chiuso il 1987 con un utile netto di 18,3 miliardi (30.5 nel 1986) dopo accantonamenti per 20,6 miliardi (+106%). n dividendo, invariato, sarà di 200 lire per azione, n calo dell'utile è in rapporto al calo dei proventi da invermedl azione. ITALJOLLY — Utile di 9,3 miliardi, cash-flow di 26,5 miliardi, fatturato di 160 miliardi: questi i dati 1987 del gruppo che distribuirà un dividendo di 325 lire alle ordinarie e di 400 lire alle risparmio, v. s.

Persone citate: Cuna, De Mita, Nouvelle, Olivetti

Luoghi citati: Marzotto, Parigi, Société