Cessa la produzione di spray che riduce la fascia di ozono di Andrea Di Robilant

Cessa la produzione di spray che riduce la fascia di ozono Più veloce del previsto l'erosione della cortina che protegge la Terra Cessa la produzione di spray che riduce la fascia di ozono La decisione della Dopont dopo il rapporto Nasa - Sotto accusa il gas di bombolette e frigorìferi ROMA — Uno studio finanziato dalla Nasa e dall'Onu e fatto pervenire in questi giorni ai Paesi firmatari del Protocollo di Montreal dimostra che lo. svuotamento della cortina di ozono che ci protegge dai reggi ultravioletti del sole è ben maggiore di quanto si pensava anche solo pochi mesi fa. Il rapporto conclude che, oltre alle gravi conseguenze sanitarie di questo fenomeno, un disastro ecologico di dimensioni planetarie appare inevitabile se la produzione di clorofluoro-carburi (Cfc) non sarà drasticamente ridotta al più presto. La ricerca è stata condotta da oltre 100 scienziati di tutto il mondo e coordinata da Robert Watson della Nasa. Si tratta del più importante sforzo internazionale compiuto sinora per valutare le cause e le dimensioni dell'assottigliamento della cortina di ozono. I risultati indicano che negli ultimi dieci anni l'assottigliamento sarebbe stato da tre a cinque volte superiore alle precedenti stime basate su modelli teorici. Nei cieli di Europa e Stati Uniti la cortina si sarebbe ridotta dal due al sei per cento a seconda delle regioni, mentre le stime precedenti erano inferiori all'I per cento. Le ricerche hanno anche rilevato che il noto buco nello strato di ozono sull'Antartide è molto più esteso di quanto si pensava, raggiungendo in primavere latitudini fino a 50 gradi. I dati raccolti, sostiene Watson, suggeriscono l'esistenza di un buco anche sulla regione artica, con grevi conseguenze per le regioni abitate dei Paesi nordici. Secondo la Environmental protection agency — l'agenzia federale americana per l'ambiente — un assottigliamento dell'I per cento dello strato di ozono provoca un aumento de! 5 per cento dei tumori della pelle e del 2 per cento dei melanomi. L'autunno scorso 45 Paesi, tra cui l'Italia, firmarono a Montreal un protocollo che prevede la progressiva diminuzione dell'uso di cloro-fluoro-carburi fino a dimezzarlo entro il 1999. Ma Robert Watson sostiene che alla luce dei dati raccolti dalla sua équipe questi tempi sono molto, troppo lenti. L'uso di Cfc — dice — va dimezzato nel giro di 5 anni al massimo. Fino adesso le cause dell'assottigliamento dell'ozono erano materia di controversia. Da qualche anno si sospettava che alcuni gas industriali — e 1 Cfc in particolare — fossero all'origine del fenomeno. Ma si trattava di esperimenti preliminari, basati soprattutto su modelli teorici. Secondo il Rapporto Watson le ricerche appena terminate sono la prima dimostrazione scientifica che la riduzione dell'ozono è provocata «interamente o in parte» dall'emissione di gas industriali nell'atmosfera. Il Cfc, meglio noto come freon, viene usato principalmente nelle bombolette spray e nei sistemi di refrigerazione. Quando questo gas viene liberato, sale nell'atmosfera fino ad attaccare la cortina di ozono che avviluppa la Terra. Il Rapporto Watson ha già provocato una decisione importante: la compagnia DuPont, colosso americano della chimica e maggior produttore mondiale di Cfc, ha annunciato questa settimana che ne cesserà immediatamente la produzione. Negli Stati Uniti la vendita di tradizionali bombolette spray è vietata da diversi anni, ma il freon viene ancora usato nei frigoriferi e nei congelatori. La situazione è ancora più inquietante in Europa, dove si produce il 48 per cento del Cfc mondiale e la sensibilità al problema della riduzione dell'ozono è ancora scarsa. Le aziende italiane sono già impegnate nella ricerca di un sostituto del Cfc per adeguarsi al Protocollo di Montreal, ma nel frattempo rimane il grave problema della distruzione incontrollata dei frigoriferi. •Frigoriferi e congelatori diventano pericolosi nel momento in cui vengono abbandonati», dice Franco Galli, direttore per i rapporti economici alla Confindustria. importante istituire un sistema sicuro di recupero. In teoria un venditore dovrebbe riprendersi il vecchio frigorifero quando consegna quello nuovo per evitare che la serpentina che racchiude il Cfc venga distrutta sema le necessarie precauzioni. Ma questo non avviene sempre. Molto dipende anche dal comportamento del consumatore. In questo senso sarebbe utile una campagna d'informazione per sensibilizzare il pubblico». Andrea di Robilant

Persone citate: Franco Galli, Robert Watson, Watson

Luoghi citati: Antartide, Europa, Italia, Montreal, Roma, Stati Uniti