Donne e lavoro: la laurea qualche volta non basta

Donne e lavoro: la laurea qualche volta non basta Donne e lavoro: la laurea qualche volta non basta QUi1 Li sono le professioni più ricercate dalle imprese? Una risposta arriva dagli annunci di ricerca del personale apparsi sul quotidiani nel 1987. I venditori tra 1 professionisti, gli Ingegneri tra 1 laureati e, per quanto riguarda le lingue conosciute, coloro che parlano e scrivono correntemente l'Inglese, sono In testa a questa speciale classifica. Il dato é fornito dall'Osservatorio sul mercato delle professioni più richieste, istituito tempo fa dall'lsfol (Istituto di formazione e di orientamento dei lavoratori) e dal Centro di statistica aziendale di Firenze. L'Indagine si basa sulle decine di migliala di inserzioni che aziende e società di ricerca e selezione hanno pubblicato sui 20 quotidiani Italiani più letti. Dall'Osservatorio restano esclusi sia i movimenti delle posizioni professionali più alte, il cui mercato è gestito da un numero ristretto di cacciatori di teste, sia quello delle posizioni più basse, che non ricorrono agli annunci; però le rilevazioni per la loro ampiezza e quantità (quasi 120 mila annunci analizzati) rivestono un significato particolare. I risultati danno subito due indicazioni: da un lato confermano la diminuita importanza delle professioni manuali e industriali e dall'altro sottolineano l'aumento delle richieste di personale con maggiori capacità Intellettuali di tipo impiegatizio. La ricerca evidenzia inoltre la tendenza delle imprese a concentrare la domanda su un numero ristretto di posizioni: le tre professioni più richieste (venditori, quadri direttivi analisti e programmatori di compu- ter) da sole rappresentano quasi il 55 per cento, del totale delle inserzioni. Nell'insieme le professioni aziendali risultano tra le più ricercate e sono presenti tra le prime 10 posizioni; un buon piazzamento, a conferma della loro crescente Importanza nel mercato del lavoro, lo ottengono anche 1 consulenti aziendali, che figurano all'undicesimo posto. Le prime professioni di tipo manuale (operai metalmeccanici, elettricisti ed elettrotecnici) occupano soltanto la tredicesima e la quattordicesima posizione. L'indagine fornisce anche l'andamento delle lauree più competitive. Tra 1 dottori, gli ingegneri fanno la parte dei leone e da soli rappresentano circa un quarto (24,3 per cento) delle inserzioni relative a personale laureato. Secondi in classifica sono 1 dottori in economia e commercio e in scienze statistiche (10,8 per cento); terzi 1 chimici (2,7 per cento). Complessivamente gli annunci premiano le lauree di tipo scientifico (55,3 per cento) anche se la richiesta di quelle non scientifiche è in aumento (13,2 per cento nel 1987 rispetto al 10.7 del 1988). Inoltre il 31,5 per cento delle Inserzioni relative a personale laureato non fa differenza tra 1 vari diplomi di laurea. Infine, quale lingua straniera deve parlare chi cerca lavoro tramite gli annunci sul giornali? Nell'80 per cento dei casi è richiesta la conoscenza dell'inglese, che si conferma la lingua degli affari. Meno ricercate sono il francese (10 per cento) e il tedesco (9 per cento). Sin qui 11 responso delle inserzioni attraverso la stampa. Dal mercato del la¬ voro giungono però altri dati, piuttosto confortanti, relativi alla presenza femminile: la percentuale delle donne che lavorano 6 Infatti salita dal 21 per cento del 1972 a quasi 11 29 per cento del 1988. : Inoltre si conferma il dato iene le donne disoccupate (9 per cento) hanno una bassa scolarità. Una ricerca condotta da Renata Livraghi, docente di economia all'Università di Parma ed esperta del mercato del lavoro, mette in luce l'importanza dell'istruzione per garantire sia la presenza delle donile "nel mercato sia per ridurre in misura rilevante le discriminazioni che impediscono 11 loro Ingresso. A proposito del peso che l'istruzione gioca nella ricerca di lavoro c'è da sottolineare che negli ultimi 10 anni sono aumentate le persone in possesso di diploma e di laurea e tra queste in particolare le donne. Tuttavia i livelli di istruzione del nostro Paese sono ancora bassi: nel 1986 su cento donne dai 14 anni in su, il 52,1 per cento era senza titolo di studio o aveva la licenza elementare. Gli uomini con 11 più basso livello di istruzione erano il 43,2 per cento, mentre le laureate in quell'anno erano il 2,7 per cento contro il 43 degli uomini. I rappòrti però cambiano se si prendono in esame le donne che, nel 1986, si offrivano sul mercato del lavoro: solo il 31 per cento di esse erano In possesso del titolo di studio più basso, mentre il 6,4 per cento erano laureate. - I cambiamenti Intervenuti negli ultimi anni, e che vedono protagoniste le donne, saltano all'occhio prendendo in considerazione la fascia d'età tra 1 20 e 1 49 anni. SI scopre cosi che tra coloro che nel 1986 si offrivano sul mercato del lavoro le donne prive di titolo di. studio o con licenza elementare erano soltanto 11 25 per. cento contro il 29,1 degli uomini; e che le laureate erano il 7,2 per cento mentre 1 loro colleghi maschi erano 116,1 per cento. Al superiore, livello di istruzione femminile non ha però fatto seguito un inserimento delle donne in posti di lavoro con adeguate prospettive di crescita professionale. Anzi, è spesso accaduto che' le donne più istruite, assunte più facilmente delle altre, a causa di una loro presunta rigidità si trovino confinate in posizioni lavorative con scarse prospettive di carriera. Sempre Renata Livraghi sottolinea il problema della •segregazione femminile», cioè della concentrazione delle lavoratrici in particolari settori dell'attività economica e la loro esclusione da altri. In un'altra ricerca la studiosa ha rilevato che questo fenomeno si è accentuato negli ultimi 30 anni e che attualmente sono dodici i gruppi professionali più «femminili», cioè le professioni in cui le donne sono presenti almeno nella misura dell'80 per cento. Quella dell'ostetrica risulta però essere l'unica professione totalmente femminile, non esercitata da uomini. Sono Invece considerate «maschili» ben 168 professioni, in cui le donne sonò presenti in percentuali inferiori al 33 per cento. Totalmente maschili sono Invece le professioni del parroci e sacerdoti, del ministri di culti non cattolici e le professioni militari. Patrizia Zelioli

Persone citate: Donne, Patrizia Zelioli, Renata Livraghi

Luoghi citati: Firenze