Fabbrica e città ridisegnate per la società post-industriale

Fabbrica e città ridisegnate per la società post-industriale Decolla negli Usa il Progetto Saturn: una rivoluzione urbanistica e produttiva I Fabbrica e città ridisegnate per la società post-industriale CI OMUNQUE si voglia . definire la fase che attualmente vive il mondo occidentale, moderna- o postmoderna, industriale o post industriale, swBfcfatto che da circa due secoli le tecniche produttive e la loro logica complessiva hanno determinato in vario niQdo tanto la struttura sociale quanto quella della città e del suo territorio. Migliaia di relazioni, ricerche e infinite polemiche hanno segnalato e più spesso denunciato drammaticamente lo stato di assoluta dipendenza di gran parte della città dal suoi luoghi di produzione e dagli interessi che la logica industriale imponeva al delicato meccanismo urbano. Basti ricordare le opere dì Villermé, Ure, Le Play, Engels, e tanti altri fino ai nostri giorni. Ma qualcosa sta cambiando. Dopo un primo periodo selvaggio di esperimenti e di assoluto disinteresse per le sorti di quanti partecipavano passivamente a quella che giustamente fu definita rivoluzione industriale, si comincia a considerare che non può esistere un reale progresso senza che il più grande numero di persone ne sia coinvolto e ne goda i benefici. Osserviamo un caso nuovo di interazione città-industria. In questi giorni si sta completando negli Stati Uniti un gigantesco cantiere: è una nuova fabbrica per la produzione di automobili della General Motors. Le premesse. Da anni la General Motors era obbligata a ritirare dal mercato, dopo la vendita, migliaia di automobili, viziate da una lunga serie di difetti costruttivi, che le vetture, appena costruite, già presentavano clamorosamente. Analizzata l'origine dei difetti meccanici, si scopre che dipendono principalmente dalla scarsa atten. zione che le maestranze im' piegano durante il montaggio. Vengono tentati alcuni rimedi, di ordine corporativo e salariale. In altri termini, vengono elargiti aumenti e allo stesso tempo si inventano nuove gerarchie tra i dipendenti. Ma in breve questa strategia, già vecchia di un secolo, mostra chiaramente di non essere funzionale. Inoltre il ruolo sempre più debole e meno rappresentativo del sindacato catalizza i fenomeni descritti, imponendo un rapporto sempre più diretto, cioè senza intermediari, tra maestranze e direzione dell'impresa. Nasce cosi un nuovo progetto, questa volta con una strategia più ampia, e soprattutto più moderna. Il tentativo è quello di comporre gli interessi peculiari dell'impresa automobilistica con le aspirazioni delle maestranze. Dopo mesi di riflessione, dal dicembre 1983, il progetto, battezzato, non a caso, «Saturn», viene presentato a una determinata serie di gruppi: imprenditori, universitari, sociologi; infine, nella primavera di quest'anno, viene presentato a tutta l'opinione pubblica americana. Più esattamente, queste sono le tappe storiche dell'impresa: giugno '82, si de¬ cide il progetto Saturn; novembre '83, si rivela pubblicamente la base del progetto; 7 gennaio '85, si instaura la Saturn Corporation; 30 luglio '85, selezione fra le potenziali localizzazioni della fabbrica; luogo scelto: presso Spring Hill (Tennessee), a Sud-Ovest di Nashville; 3 ottobre '85, quartier generale di Saturn, presso Troy, nel Michigan; 20 novembre '85, selezione definitiva dell'area, a Spring Hill, su una superficie di 980 ettari; 8 aprile '86, cerimònia d'inaugurazione sull'area di Spring Hill; 27 maggio '87, annuncio della strategia d'integrazione tra progetto e partner commerciali; giugno '87, inizio della costruzione nell'area scelta. Per cominciare, viene dunque presentata la filosofia di Saturn: «Di concerto con le ditte Uaw e Gene- ral Motors, noi, il gruppo Saturn, crediamo che far coincidere i bisogni degli utenti, dei membri di Saturn, dei fornitori, del rappresentanti commerciali è fondamentale per compiere la nostra missione. «Per rispondere ai bisógni dei nostri clienti: 'iti nostri prodotti e servizi devono essere i primi a livello mondiale, relativamente al loro valore e al livello di soddisfazione che offrono. «Per rispondere ai bisogni dei nostri membri: •it Creeremo il sentimento di appartenere a un ambiente di reciproca fiducia, di rispetto e di dignità. «A Noi crediamo che ognuno voglia partecipare alle decisioni che lo concernono; che ognuno ha a cuore il proprio lavoro e quello degli altri; che ognuno ha 11 proprio orgoglio in se stesso e nel suo contributo all'opera collettiva; che, Infine, ognuno vuole profittare del successo del suoi sforzi. «* Noi sviluppiamo i mezzi, l'istruzione e l'educazione di ognuno dei nostri membri, tenendo conto dell'abilità e delle conoscenze di ognuno. Crediamo che membri creativi, motivati e responsabili, che capiscono che 11 cambiamento è indispensabile al successo, costituiscono la forza più importante di Saturn». Dopo avere espresso la più grande fiducia anche alla categoria del rappresentanti e rivenditori, partecipi anch'essi del grande rinnovamento, è lnteres- sante leggere l'appello ai «vicini», cioè la comunità in cui Saturn lavora e vive: «* Noi saremo buoni cittadini, proteggeremo l'ambiente e veglieremo per conservare le risorse naturali. «A Cercheremo di cooperare con il governò locale a tutti 1 livelli e ci sforzeremo di essere sensibili, aperti e franchi in tutte le nostre dichiarazioni pubbliche». Per lo stile europeo, questa filosofia, come il gruppo Saturn la definisce, può apparire ingenua e poco realistica. Se consideriamo invece le quantità di energia, la qualità e i mezzi finanziari investiti, l'intera operazione assume aspetti degni del massimo interesse. In ogni caso si tratta di una sperimentazione che può avere molteplici ricadute sull'Intero sistema produttivo in- a e i , e e o 1 o , l i e ri 1 e a e e - ternazionale, e con Innegabili riflessi anche sulla struttura della città e della sua organizzazione fisica. Senza considerare che le tematiche di base che stanno all'origine di tutto questo rivestono un carattere di assòluta internazionalità; insomma, anche in Europa, seppure con percentuali e localizzazioni diverse, si presentano gli stessi fenomeni. I primi risultati. Stabilita la filosofia di base, il gruppo cerca il luogo fisico in cui realizzare concretamente il progetto: 38 Stati fanno proposte, suggerendo più di mille localizzazioni. Poiché il Michigan è considerato il centro mondiale della produzione di automobili, per profittare del bagaglio tecnologico presente in quella regione, viene scelta la periferia di Troy, a Nord di Detroit, come base del quartier generale dell'intera impresa, che impiegherà 1200 ingegneri; 15 dipartimenti del gruppo, sulla base di un questionario composto da 60 domande, cercano la localizzazione della fabbrica Saturn, che viene infine trovata a Spring Hill. I criteri fondamentali per la scelta sono l'accessibilità, le possibilità di educazione e di intrattenimento delle maestranze, determinati caratteri dell'ambiente, i costi dell'energia, la facilità di evacuazione per gli scarichi industriali. Con un investimento di cinque miliardi di dollari, a giugno è iniziato il getto delle fondazioni e a settembre il montaggio delle strut- -. ... . •jiwyj^!, ( ? • •' ture in acciaio. L'intero complesso- interessa un'area di 980 ettari, di cui 150 coperti, in cui lavoreranno 20.000 persone, con un giro di salari valutato attorno ai 200 milioni di dollari. Come realizzare nella pratica la filosofia enunciata? L'intero sistema è integrato, nelle funzioni e nel comportamenti. Le maestranze scelgono i tempi di lavoro e le mansioni, cioè autopianiflcano la loro opera nell'intero sistema produttivo, mentre sono costantemente aggiornati sulle innovazioni tecnologiche da introdurre nella produzione. Questo significa adottare orari più elastici e più funzionali alla vita sociale del lavoratore, per esemplo una presenza diversa e più attiva in seno alla famiglia. Ma se 1 tempi di percorrenza, dalla fab- brica all'abitazione, dovessero annullare tutto questo complesso meccanismo di partecipazione e di autonomia, a causa del traffico o di eccessive distanze, una parte considerevole dell'intero progetto si annullerebbe. Di conseguenza è neces sarto che le residenze delle maestranze siano molto vicine al luogo della produzione, e questo rivoluziona la struttura fisica della città, mentre necessariamente l'intero ambiente deve essere conservato senza inquinamenti di sorta. Nell'insieme, dunque, fabbrica, residenze, spazi e luoghi per il tempo libero e per l'educazione, dovranno essere riunificati. Anche questo è un grosso avvenimento, dal punto di vista urbanistico, in assoluto contrasto con i vecchi canoni del modernismo stabiliti solo 40-50 anni fa, secondo cui ogni funzione urbana doveva essere accuratamente distinta dalle altre. Tutto questo non significa che il risultato somiglierà a quanto Morris immaginava alla fine del secolo scorso, case e fabbriche gioiosamente integrate in una lussureggiante natura; molto dipenderà infatti dagli architetti e dalla loro capacità creativa. Resta il fatto che, di qualunque natura fossero le determinanti di questo progetto, e chiunque sia a gestirlo, una piccola rivoluzione, nelle cose e nelle idee, sta per investire la città contemporanea. Riccardo Mariani Progetto Saturn: schema generale della disposizione dei vari'settori di produzione e montaggio

Persone citate: Engels, Riccardo Mariani, Spring Hill

Luoghi citati: Detroit, Europa, Michigan, Nashville, Stati Uniti, Tennessee, Usa