Il computer è maschilista?

Il computer è maschilista? Inchiesta Cee sulle reazioni alla cultura informatica di studenti e studentesse Il computer è maschilista? IL dibattito suli'introduz) 5'elle nuove tecno1 \ t in particolare del computo.- nella scuola, oscilla spesso fi a posizioni ottimistiche, che attribuiscono agli elaborava poteri taumaturgici, e posizioni pessimistiche che paventano effetti devastanti. Entrambe le posuloni sono errate: alla base di ogni considerazione deve esserci una serena analisi dello strumento che si intende utilizzare e una definizione degli obiettivi didattici che si vogliono realizzare. Sposando questo approccio, la Commissione della Cee ha promosso presso alcuni dei Paesi memb (Francia, Spagna, Germr nia, Olanda, Belgio. Portogallo, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda) una ricerca allo scopo di individuare gli eventuali problemi che le nuove tecnologie possono creare nel campo della parità di opportunità fra studenti e studentesse nella scuola primaria e secondaria. La domanda che ci si pone è la seguente: l'introduzione del computer favorisce o ostacola la parità di opportunità fra ragazzi e ragazze? I primi risultati della ricerca affidata a Catherine Valabregue [\ r'sui.ati finali sarà" : o presen'ptt in occasione di «Scuola 2001», l'annuale rassegna sul computer nella didattica organizzata a Compuscuola, Milano b-3-10 marzo) sembrano rivelare un atteggiamento delle famiglie che considera il computer un oggetto per ra¬ gazzi, e l'informatica allo stesso livello delle altre materie > scientifiche e quindi più adatta ai moschi. Ma se possono sembrare giustificale la preoccupazione e l'enfasi poste sulla necessità di evitare ulteriori disparità da parte di Paesi come la Spagna e 11 Por¬ togallo, destano una certa sorpresa i primi riscontri provenienti dall'Olanda. Emerge, infatti, che le ragazze sono, per ora, nelle ore scolastiche, poco interessate ai computer, che come il software sono considerati in generale oggetti •creati» dall'uomo e usati dalle donne. Inoltre l'og¬ getto computer renderebbe problematico lo studio dell'Informatica da parte delle ragazze ; in pratica si suggerisce l'idea che, senza il rapporto diretto con la macchina, la materia, se studiata in modo più teorico, risulterebbe più accessibile alle ragazze. Il tutto sarebbe aggravato dal fatto che gli insegnanti non tengono In considerazione queste difficoltà, tant'è che se la lezione di informatica è tenuta da un'insegnante donna le ragazze risultano più motivate. Queste osservazioni concordano, per molti versi, con quanto affermato già qualche anno fa da Ceylia Hoyles della London University a . proposito delle difficoltà delle ragazze inglesi nello studio della matematica. Resta da chiarire, e questo si saprà forse solo alla fine delia ricerca comunitaria, se in quanto finora affermato le nuove tecnologie sono un fattore di accelerazione della disparità fra 1 due sessi o se ci si trova semplicemente di fronte a una ripetizione anche in questo ambito di modalità socio-organizzative della società europea. Bruno Contigiani ...

Persone citate: Bruno Contigiani, Catherine Valabregue, London