Un elefante verde dalla Mitteleuropa

Un elefante verde dalla Mitteleuropa Romanzo dei fratelli Pressburger Un elefante verde dalla Mitteleuropa GEMELLI, di famiglia ebraica, Nicola e Giorgio Pressburger'sono nati a Budapest nel 1937 e sono venuti in Italia nel 1956, intraprendendo studi e mestieri diversi. Dopo la morte di Nicola, avvenuta a Milano nel 1985, la Marietti ha pubblicato il loro primo libro narrativo, Storie dell'Ottavo Distretto. Ora è la volta del seconde libro, L'elefante verde, che non si sa se definire racconto lungo o romanzo breve. Un mite fabbricante di salsicce, l'ebreo Jom Tom, fa un sogno strano: un grosso elefante verde si alza sulle zampe in mezzo al cortile, si aggrappa alla ringhiera del suo alloggio e soffia con voce di tromba. Jom Tow piamente si rivolge al rabbino che gli predice un futuro di gran- dezza. Ma poiché la previsione tarda ad avverarsi, l'eletto passa la mano al figlio Isacco, a cui tocca di attendere l'evento tra i continui sgambetti della storia: la 'grande guerra', il dopoguerra, il nazismo, l'olocausto, il nuovo dopoguerra. Isacco acchiappa la fortuna e la riperde, ma la sua fiducia resta intatta- «I sogni non mentono». /{ mandato passa nelle mani dei due figli gemelli Samuele e Beniamino, che sembrano . finalmente esaudire la lunga attesa. Sfuggiti ai disordini della rivolta ungherese, approdano uno a Roma e l'afro a New York, dove realizzano negli anni il sogno covato dal nonno e dal padre. E tuttavia, come testimonia il finale scritto in prima persona da uno solo dei fratelli, riionia della sorte non cessa di giocare i suoi garbugli. Racconto dalla sottile trama autobiografica, il piccolo romanzo dei Pressburger è dotato di sapienza-narrativa, fa vibrare l'energia di un ritmo che tiene. La vicenda è tutta fatti e cose. In un'atmosfera let¬ teraria più mitteleuropea che nostrana la follia dei personaggi prende forma di saggezza incrollabile, l'estrosa vitalità di una parabola talmudica. H paesaggio ungherese filtra appena tra le maglie della topografia discreta di Pest, è prodotto più di particolari che d'insieme. La sfida esistenziale, l'ostinata metamorfosi del destino annunciato si ritagliano nel seguito di tre generazioni restituite in un flato. Quale la morale? La vera sapienza del prodigio? Quella delle ultime parole: «I sogni popolano con noi la propria oscurità, fino al risveglio». Giovanni Tesio Giorgio e Nicola Pressburger, «L'elefante verde», Marietti, 89 pagine, 14.000 lire.

Persone citate: Giorgio Pressburger'sono, Giovanni Tesio Giorgio, Marietti, Nicola Pressburger, Pest, Pressburger

Luoghi citati: Budapest, Italia, Milano, New York, Roma