Niente nudi alla corte di Torino

I segreti di Vienna italiana UN LIBRO RACCONTA UNA CONQUISTA DURATA SECOLI I segreti di Vienna italiana Esiste un mito di Vienna per gli italiani: ne fanno fede i numerosi viaggi turistici l'interesse per la cultura mitteleuropea che a Vienna ebbe il suo centro. E la spiegazione non è da ricercare solo nell'influsso dei mass-media o delle agenzie di viaggio, nella creazione di una moda intellettuale. C'è qualcosa di più profondo che unisce l'Italia a Vienna: la lunga «familiarità» che per secoli ha legato la Penisola e l'ex capitale absburgica, e che non .è stata affatto scalfita dalla retorica che ha accompagnato il Risorgimento, in cui gli austriaci erano indicati come reazionari e fautori dell'autoritarismo: anzi il giudizio storico si è ribaltato e ora si rivaluta il •buon governo» di sovrani come Maria Teresa e Giuseppe n. Si dice che Vienna sia la più italiana delle capitali d'oltralpe: un'affermazione valida, non solo per gli intimi legami reciproci nelle vicende storiche, ma anche per i contatti oggi sempre più intensi E come esiste una Vienna boema una Vienna magiara, una Vienna ebraica, polacca, turca, esiste a maggior ragione una Vienna italiana. A guidare il lettore nella Vienna italiana ha provveduto con un libro Luisa Ricaldone, torinese che' da alcuni anni vive nella capitale austriaca, dove lavora come lettrice all'Università e all'Istituto italiano di cultura: il testo, uscito prima in tedesco per la collana «Wien International» dell'editore Herold, appare ora in italiano per i tipi dell'Editrice Goriziana. E' un viaggio attraverso la vita di corte, le arti le scienze, le tradizioni e persino i termini di origine italiana del dialetto viennese, che non solo ci aiuta a riscoprire nella capitale austriaca tanta parte della storia d'Italia, ma anche a ritrovare le radici europee della nostra più autentica civiltà. Tutto conimela coi «matrimoni Italiani»: le principesse italiane alla corte austriaca si circondarono di personale italiano, portando con sé artisti letterati rappresentanti delle famiglie nobiliari della penisola. Dalla Lombardia, ad esempio, arrivarono Bianca Maria Sforza per l'imperatore Massimiliano I (nel 1494), e due duchesse Gonzaga di Mantova (entrambe di nome Eleonora) per gli imperatori Ferdinando n e Ferdinando m (durante il Seicento). Dalla Toscana addirittura un imperatore nel Settecento: Francesco H (figlio del granduca Leopoldo), diventato poi Francesco i. E ulteriori legami, per via delle politiche matrimoniali si ebbero con Parma, Napoli e il Piemonte (Ranieri, fratello mi¬ nore di Francesco Giuseppe, sposò Maria Elisabetta di Savoia, sorella di Carlo Alberto). Accanto, la presenza di personalità di dimensione europea (in campo militare e in campo culturale) che servirono gli Absburgo: Francesco Piccolominl Raimondo Montecuccoli, Eugenio di Savoia Altro veicolo di italianità furono 1 predicatori. I più celebri divennero Giovanni da Capistrano (abruzzese) e Marco d'Aviano (friulano) che infiammarono il popolo e i soldati nella vittoriosa resistenza contro l'invasione del turchi I predicatori furono la punta di diamante di una folta presenza degli italiani specie con l'avvento della Controriforma. Ecco quindi gli architetti militari, civili e religiosi: Leandro Anguissola e Jacopo Marinone contribuirono a fortificare la città; gli Alilo, 1 Cartone, gli Spazio, 1 Tencale, i Bumacini si avvicendarono come «architetti di corte» e diedero la loro impronta nelle chiese e nei palazzi del Sei e Settecento. In pittura e scultura accanto ai nomi di Arcimboldo, Bernardo Belletto, Antonio Canova e Stefano Cannian, si affianca l'esercito degli artigiani-artisti: stuccatori, orefici incisori, armatoli Nel campo letterario basti ricordare i «poeti cesarei». Sfcnipn. Itt'Jani: i più noti Pietro Mei^ ,i.ssio e Apostolo Zeno. Da non dimenticare che per un paio di secoli l'italiano fu la lingua più diffusa negli ambienti culturali: la conoscevano perfettameìite non solo alcuni imperatori come Ferdinando HI e Maria Teresa, ria anche lo stesso Mozart. Nella musica e nel teaixo l'amore per gli autori italiani era continuo: Goldoni e Gozzi sono stati rappresentati e presi a modello. Italiano era quel Salieri ingiustamente accusato della morte di Mozart; a Vienna trovarono il palcoscenico per la celebrità Scarlatti, Rossini Donizettl Bellini. E oggi Claudio Abbado è direttore artistico dell'Opera viennese. Il «viaggio» di Luis» Ricaldone tocca anche '_ presenza italiana in altre attività: editoria e giornali; medicina e scienze; spazzacamini e sarti; cucina e caffé. E si conclude parlando de) mito di Venezia per i viennesi: ciò che essi hanno posseduto e poi perso, e anche ciò che non si sono rassegnati a non avere mai più. □ libro è di scorrevole lettura: ci sono nomi e date, ma non si scade nel nozionismo o nella noia; anzi è una miniera di notizie, di scoperto e riscoperte per il lettore o per il turista. Paolo Qvterio