Per boschi e colline licenza di scempio

Per boschi e colline licenza di scempio Italia nostra: «Hanno affossato la legge Galasso» Per boschi e colline licenza di scempio Le zone vincolate non esistono più, si può costruire senza controlli Era l'agosto dell'85 quando l'Italia, sulla spinta della legge; Galasso; scopri. Improvvisamente l'importanza e la complessità di tutelare il paesaggio. Nacquero polemiche, speranze, incognite; e tra mille contrasti in Piemonte vennero Individuate, grazie ai cosiddetti .Galassini>, 78 zone di rilievo ambientale collegate a due regole fondamentali: accanto al vincolò tutorio si sarebbero dovute sottoporre all'autorizzazione della Regione tutte, le innovazioni legate per esempio alle sponde dei fiumi o alle zone montagnose; in queste specifiche aree nulla di nuovo avrebbe potuto essere edificato sino alla stesura dei Piani di difesa territoriale. Fu una provocazione. Ma, passati tre anni e scomparso il sottosegretario Galasso dal panorama politico, adesso c'è il rischio che della fiammata di allora resti soltanto cenere. Ne hanno discusso .Italia Nostra*, la Lega per l'Ambiente, la Lipu, il WWF e Pro Natura In un recente convegno sui «Piani Territoriali con valenza paesistica» attualmente in gestazione In Piemonte. Base dell'incontro, la denuncia di un affossamento che, una volta tanto, ha trovato d'accordo tanto le associazioni ecologiste quanto l'assessore Bianca Vetrino, vicepresidente di Giunta. Spiega per «/tallo Nostra* l'architetto Mario Piacentino, che ha collaborato a! Piano torinese: «La Corte Costituzionale ha invalidato il criterio di inedificabilità temporanea nelle none individuate dai "Galassini" e, mentre secondo noi resta valido il vincolo tutorio e cioè la necessità di autorizzazione Regionale su qualsiasi nuova edificazione locale, la Regione sostiene che entrambi i criteri vanno considerati decaduti. Risultato, siamo tornati alla situazione di partenza per cui, mentre la collina torinese resta vincolata, tramite un decreto del '50, a Favarolo o San Mauro si continua a costruire al di là di qualsiasi.controllo: . E intanto anche 1 Piani Paesistici rischiano di restare lettera morta. .«In Piemontési sono ripresi i quindici Piani comprensoriali e li si è trasformati in paesistici affiancando a ciascuno dei loro progettisti un ambientalista. Completati all'inizio dell'87, si sono quindi adottati per primi quelli di Pinerolo e Vercelli». Poi, un'Inversione di rotta: «.Dopo aver respinto il terzo documento su Novara, la Giunta ha deciso che non avrebbe più adottato tali Piani mali avrebbe fatti suol.. Una sottigliezza lessicale che significa cancellare qualsiasi prospettiva di farli entrare in vigore, tant'è vero che non se:, ne. parla più mentre il 4 agosto scorso, proprio durante un'assenza forzata dell'as- sessore competente Vetrino, la Giunta ha revocato anche le salvaguardie già approvate per Vercelli e Pinerolo*. Da allora, i Piani giacciono in Commissione dopo essere stati sottoposti alle Province che .sull'onda delle AmminU strazioni Comunali, in proposito ne hanno scritte, di cotte e di crude». Non sempre a torto, però. «In effetti si tratta di una stesura in molti casi raffazzonata che, essendo calata dàll'alpo, si adegua malamente atte realta locali. E' un appunto che condividiamo, cosi come, ci troviamo d'accordo conBianca Vetrino, quando denuncia la latitanza dello Stato*. Ma' «Italia Nostra* è decisa a dar battaglia. .Tutelare ih ogni minuzia il 70 per cento del Piemonte significa in realtà tutelare poco o niente, mentre sarebbero indispensabili una chiarezza di fondo e pochi postulati che perora mancano, sommersi da una farraginosità burocratica che rischia di far più-male che bene. Test in proposito: le pratiche giacenti in Regione che da duemila, secondo la Vetrino, dopo il Galasso sono salite ad ottomila*. E" assurdo, ad esemplo, che la Regione debba pronunciarsi su operazioni banali come il rivestimento dei tetti *che giustamente ora l'assessorato conta di delegare ai Comuni*. Ma ciò non esclude un traguardo di fondo. «Lo sconcio avvilente di oggi, lo spreco delle risorse e la totale anarchia con cui ciascuno si sente il diritto di agire. Primo passo: la definitiva approvazione di questi quindici Piani in vista di una prima caretterizzazione delle zane corrispondenti. Stabilire ad esempio che le Lunghe sono caratterizzate da specifiche valenze che meritano di essere difese e valorizzate, secondo noi, sarebbe gfàrU&progresso*..-..^

Persone citate: Bianca Vetrino, Galassini, Galasso, Mario Piacentino, Vetrino