Faccio bene a fare i raggi? Un convegno che interessa soprattutto i ragazzi delle scuole
Bombardati dalle radiografie Faccio bene a fare i raggi? Un convegno che interessa soprattutto i ragazzi delle scuole Bombardati dalle radiografie A Torino in un anno sono stati eseguiti 700 mila esami di questo tipo fra ospedali pubblici e convenzionati, senza contare i laboratori privati • Gli ambientalisti torinesi chiedono un libretto radiologico per ogni cittadino •Faccio bene a fare i raggi?*. Ovvero: l'uso ragionato della radiologia. Sarà il tema di un incontro, organizzato dalla Lista Verde Civica, che si terrà domani, alle 17,30, all'hotel Jolly Ambasciatori. Il dibattito è aperto a tutti, 'Soprattutto alle famiglie con ragazzi in età scolare che — come spiegano gli organizzatori — spesso si trovano di fronte al problema di scegliere se far fare oppure no radiografie ai propri figli, data la scarsa informazione esistente sulla reale entità dei danni causabili con l'abuso, della radiologia*. Per rispondere a legittimi interrogativi che riguardano la salute collettiva sono stati invitati a parlare il professor Angelo Carbonara, direttore dell'Istituto di Genetica Medica («Danni genetici da radiazioni*); il professor Marcello Randaccio, primario di radiologia dèi Regina Margherita: il professor Aurelio Temporelli, primario radio¬ logo al San Giovanni Vecchio (.Attualità della radiologia medica»); la dottoressa Laura Artesani, aiuto di radiologia al Regina Margherita ^Protezionistica in radiologia pediatrica*) e il dottor Marcello Maifucci, fisico sanitario. 'E' ormai assodato — spiega Randaccio — che spesso, si fa un uso indiscriminato dei raggi, senza tenere nel dovuto conto, tra l'altro, la diagnostica alternativa, laddove sia possibile, ad esemplo gli esami ecografici. Fondamentale, per cambiare la mentalità rispetto a questo problema, è la preparazione stessa dei radiologi e, di pari importanza, è senz'altro l'adeguamento delle strutture che devono produrre diagnosi e per le quali è indispensabile poter disporre di apparecchiature moderne che riducono, di molto, le dosi di raggi subite dal paziente*. •Il problema, però — aggiunge Angelo Pezzana, ca¬ pogruppo in Regione della Lista Verde Civica —, va anche affrontato alla radice. E' importante che i cittadini imparino a difendersi e che prendano l'abitudine di ragionare con il medico che prescrive loro — abbiamo l'impressione —, talvolta con troppa facilità, un esame radiografico*. Del resto, 1 dati forniti dalla Lega per l'Ambiente che, da tempo, si occupa di questi argomenti, parlano chiaro: a Torino, in un anno, sono stati eseguite 700 mila radiografie In ospedali pubblici e strutture convenzionate. Senza contare quelle prodotte in ambulatori privati e non considerando che alcune indagini richiedono più di un'esposizione ai raggi. Gli ambientalisti torinesi hanno lanciato la proposta di un libretto radiologico di controllo per ogni cittadino. Il progetto è all'esame delle varie forze politiche e ha già suscitato interesse in altre parti d'Italia, per esempio all'Usi di Modena dalla quale è partita una richiesta di collaborazione con la Lega torinese. Un altro dato. Nell'87, all'Ufficio d'Igiene, sono state seguite 26.119 schermografie toraciche, molte delle quali a scopo fiscale. A questo riguardo è interessante la lettera firmata da un folto gruppo di insegnanti della scuola elementare Rosa Agazzi di via Chambery 33, e recapitata al nostro giornale. Vi si legge, tra l'altro: 'Considerando che molti di noi hanno un'anzianità di servizio di circa trent'anni, che ognuno ha percorso il solito iter lavorativo e che negli anni sessanta gli esami schermografici valevano sei mesi, quindi praticamente ogni anno Ci si sottoponeva a tale indagine, si può facilmente calcolare il carico di radiazioni assorbito con le 16 e più schermografie fatte a tutt'oggi. 'Nell'ultimo triennio — continuano gli insegnanti — abbiamo cercato di richiamare l'attenzione degli organi competenti. Come alternativa abbiamo anche proposto visite spcialistiche, ma nessuna risposta ci è giunta*. Ben vengano, allora, 1 dibattiti e le proposte. A patto che, dopo tanto parlare, si passi a progetti concreti e alla loro realizzazione. d. dan.
Persone citate: Angelo Carbonara, Angelo Pezzana, Aurelio Temporelli, Laura Artesani, Marcello Maifucci, Marcello Randaccio, Randaccio, Rosa Agazzi
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