Quel cavalletto tra le pagode

Quel cavalletto tra le pagode S'INAUGURA DOMANI A MILANO UNA MOSTRA ANTOLOGICA DI ANNA SOGNO Quel cavalletto tra le pagode MILANO — Nelle sale del Museo di Milano, in via Sant'Andrea 6, s'Inaugura domani, alle ore 18, la mostra antologica della pittrice Anna Sogno, patrocinata dal Comune. Fra le tele dell'Ottocento italiano (da Indulto al Corcano, dal Bossoli al Migliora) si snoda un Itinerario che racchiude trentanni di pittura, di viaggi, d'incontri che hanno il sapore di una piacevole e rasserenante riscoperta. Dalla veduta di Milano del 1957 al Cascinale lombardo di due anni dopo, dai grattacieli di Filadelfia degli Anni Sessanta alle pagode di Rangoon, alla periferia torinese, si identifica l'impegno di Anna Sogno che, dopo aver frequentato l'Accademia di Brera, allieva di Funi e di Carpi, si è poi recata, per qualche tempo, a Parigi dove ha seguito i corsi della «Grand Chaumière». Da queste esperienze ha preso l'avvio un dipingere intriso di una sottile inquietudine, permeato da una malinconia che sottolinea le aggrovigliate composizioni del cimiteri di automobili, la suggestione delle desolate strade americane, le giornate di pioggia in Birmania. Quest'esposizione offre, quindi, uno spaccato della sua attività, di quel suo instancabile ricercare un colore o un soggetto preferenziale per comunicare, ha scritto Carlo Frutterò nel catalogo della Fabbri Editori, una •sorta di sorridente imperturbabilità, una ap¬ propriazione serenamente pensosa, una freschezza luminosa e sdrammatizzante». E da questa luminosità atmosferica prendono forma certe sue «impressioni» nelle quali s'incontra la folla brulicante nei ristoranti ,mercati rionali, i variopinti cesti delle fioraie e le giornate di nebbia di un incipiente inverno. Un dialogo con la natura che appare risolto attraverso la «/orca dei propri sentimenti, alle ragioni native, ai richiami della poesìa»: in queste parole di Alberico Sala si avverte il senso della vicenda di Anna Sogno, che ha esordito, proprio a Milano, con una personale alla Galleria Montenapoleone nel 1957. Successivamente la troviamo alla Galerie Chardin di Parigi, da Wildenstein a New York, alla Washington Oallery di Washington, in una dimensione in cui l'opera diviene espressione di una ben precisa vitalità, di un mondo di sensazioni che emergono dai paesaggi della Costa Azzurra, da quei prati in fiore che in tempi recenti costituiscono il motivo conduttore del suo lavoro. E sono prati visti nella pienezza della luce, nel rigoglio dei colori, nel verde tenero del manto erboso. La Sogno ne coglie gli aspetti più caratteristici, suggerisce grumi materici, dai quali trae delicate rispondenze Interiori, mentre si sente l'intensità di una pennellata che, nelle periferie e negli agglomerati urbani, rivela una natura d'artista evidenziata da questa mostra che segna il traguardo di un'intera esistenza. Angelo Mistrangelo Anna Sogna: «Strada americana» (Highway 1966), tra le opere da domani in mostra a Milano

Persone citate: Alberico Sala, Angelo Mistrangelo Anna, Anna Sogno, Bossoli, Brera, Carlo Frutterò, Chardin, Funi