Il medico di Auschwitz che disse no

Il medico di Auschwitz che disse no Il medico di Auschwitz che disse no Hans Mundi era sottotenente SS: «Fui l'unico fra i 43 colleghi a rifiutare di decidere sulla vita degli infelici che arrivavano» In un libro pubblicato in tedesco sotto il titolo Vnmenschliche Medizin (Medicina disumana) il «Comitato internazionale di Auschwitz» elenca tutti 1 crimini contro l'umanità commessi in quel campo. L'accusato numero 65 è un certo dottor Hans Mundi, di cui si può leggere la seguente scheda: «Hans Mundi, nato l'H-5-1911, sottotenente SS, dottore in medicina, attività all'Istituto di igiene a partire dal '43 o dal '44, giudicato al processo di Cracovia. Prosciolto dal crimine e dalla pena». Che un medico di Auschwitz sia stato «prosciolto dal crimine e dalla pena», vale a dire assolto al processo di Cracovia, dimostra in modo inconfutabile che era possibile tenere un comportamento irreprensibile anche in quella fabbrica di morte. Il dottor MUnch, ginecologo, vive in un villaggio sperduto alla frontiera austro-tedesca. Non si stupisce di non èssere apprezzato dal suoi antichi compagni dèlie' SS! Tuttb hà'un prezzo, compreso il giuramento di ippocrate. •Ciò che è accaduto e di cui sono stato testimone è talmente orribile che non stupisce che alcuni giovani rifiutino di crederlo — dice —, dubitano e noi vediamo che il dubbio, come la fede, può anche smuovere le montagne... Anch'io, membro del partito, ufficiale delle truppe scelte SS, sarei stato incapace di immaginare che cosa accadeva se non fossi stato messo di fronte alla realtà: — Lei è stato prosciolto dal tribunale di Cracovia. Me ne può dire la ragione? •Ho rifiutato la selezione. Cioè mi sono rifiuta¬ to di mandare a morire degli esseri umani. Un certo numero di ex prigioneri è venuto in tribunale a testimoniare che rifiutando la selezione avevo salvato loro la vita: — Può darmi qualche Indicazione sulle sue origini? «Mio padre era professore di patologia vegetale all'Università di Monaco e mia madre proveniva dallo stesso ambiente. Mio padre non si interessava affatto alla politica, mia madre era fieramente antinazista. Nel '33 ero studente di medicina a Tubinga. Niente servizio militare, tendenze pacifiste ma senea militanza. Nel '37 sono entrato nel partito nazionalsocialista. Senza farlo, mi era impossibile ottenere il posto di assistente all'università. Mi interessavo in particolare di batteriologia e microbiologia. •Nel '38, fra l'altro, ho collaborato all'Istituto di igiene di Monaco. Nell'autunno '42 sono stato arruolato dalle SS* Dopo un breve periodo di istruzióne; sorto'stato riassunto dall'istituto come batteriologo e ben presto sono stato trasferito ad Auschwitz. Bisognava migliorare l'igiene del campo. In particolare, bisognava arginare le epidemie. Nell'autunno '43 il campo era sovraccarico e venne trasformato in campo di sterminio su vasta scala. I 44 medici, senza eccezione, ricevettero l'ordine di effettuare le selezioni. Fui l'unico a rifiutare di decidere della vita o della morte degli infelici che arrivavano: — In che momento ha deciso di non partecipare allo sterminio con 11 gas? •Me ne ricordo molto bene. Un giorno ero alla porta del campo nel momento in cui alcuni gruppi di prigionieri ritornavano dal lavoro. In mezzo a questi uomini dall'aspetto spaventoso ho riconosciuto il mio amico d'infanzia e compagno di giochi Leo Oppenheimer. Sono corso dal mio superiore diretto, il dottor Weber, un altro compagno di studi, e gli ho detto: "Oppenheimer è là, il nostro amico Leo! Non deve morire! Aiutami a trovarlo". Il dottor Weber fece un gesto disilluso: "E' una pazzia. Non lo ritroverai mai. Appena ti metterai a cercarlo, i compagni lo nasconderanno, sicuri che vuoi mandarlo dritto filato alla camera a gas. E tu ti procuri certamente dei guai": , — Lei abbandonò le ricerche? •No, ma non l'ho trovato. Però la mia decisione era presa. Il giorno in cui mi hanno ordinato di andare sulla rampa di selezione, ho subito detto no. Sema aspettare, e all'insaputa del dottor Weber, sono andato a Berlino dal capo della sezione "igiene" e gli ho comunicato il mio rifiuto. Con mia grande sorpresa, il capo accettò il mio rifiuto e comunicò il /suo assenso al dottor Weber. Fra i due uomini scoppiò un grave conflitto di cui ho approfittato. Depositario di un segreto di Stato, non potevo essere trasferito. •Non sono mai più stato disturbato: chi godeva della protezione del professor Mugrovsky, il grande capo, godeva dell'immunità assoluta. Mugrovsky, coprendomi, ha rischiato la testa. Dopo la guerra, è stato condannato a morte per esperienze criminali, e giustiziato». Alexandre Szombati Copyright «Le Monde Diplomatiquoj e per l'Italia «La Stampai) I forni crematori del camp-: di concentramento di Auschwitz

Persone citate: Alexandre Szombati, Hans Mundi, Leo Oppenheimer, Munch, Oppenheimer, Sema, Weber

Luoghi citati: Auschwitz, Berlino, Cracovia, Italia, Monaco