Il Tar respinge il ricorso di un gruppo d'automobilisti

«Bollo auto: entro marzo va pagalo II conguagllo» Il Tar respinge il ricorso di un gruppo d'automobilisti «Bollo auto: entro marzo va pagalo II conguagllo» In molti casi la tassa è inferiore a 20 mila lire: gli evasori potranno essere perseguiti? ROMA — Milioni di automobilisti hanno solo tre giorni di tempo per pagare l'integrazione del bollo annuale di circolazione. Ieri infatti il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato in via d'urgenza dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) per bloccare con effetto Immediato in tutta Italia questo versamento a conguaglio del bollo in scadenza giovedì 31 marzo: una cifra che In alcuni casi è addirittura di importo inferiore al costo del conto corrente postale. Naturalmente è tenuto a versare il conguaglio solo chi ha pagato il bollo nell'87 con le vecchie tariffe e con scadenze nel corso deU'88. Per una Fiat «500. infatti si deve pagare una differenza di 200 lire, per una «126» di 300 lire, contro le 700 del bollettino di conto corrente n" 1008 intestato all'Aci. n paradosso deriva dal fatto che l'integrazione deve essere pagata a parte, e non può essere conglobata nel normale bollo di circolazione aggiornato in base alle nuove tariffe. Se tuttavia si registrasse, com'è probabile, un'alta percentuale di «evasori», allo Stato non converrebbe perseguirli. Altrimenti rischierebbe di spendere molto di più di quello che dovrebbe incassare. Ad alimentare la confusione vi è la disposizione inizialmente contenuta nell'articolo 7 del decreto legge n" 3 del 13 gennaio '88 e poi definitivamente inserita nell'articolo 6 della nuova legge finanziaria (è la numero 67 dell'11 marzo, pubblicata sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale del 14 marzo). Tale norma stabilisce che lo tato non può più preten - e il pagamento di Imposte *, * asse indirette di ini porte :n superiore a 20 mila lire. Pertanto se l'automi >ilista si rifiutasse di papa- i I modesto supplemen' o del bollo di circolazic , con ogni probabilità farà franca perché l'Uffici», bollo non potrebbe dar seguito all'eventuale richiesta di ingiunzione da parte dell'Aci Calcoli alla mano, potrebbero beneficiare di questo •sconto» i proprietari di vetture a benzina fino a 31 cavalli con il bollo in scadenza ad aprile '88, Va anciie ricordato che il deputato verde Michele Boato ha denunciato che le tabelle del bollo auto predisposte dal ministero delle Finanze sono state erroneamente maggiorate del 3 per cento, con conseguente truffa per una decina di miliardi a danno degli automobilisti. Infatti 11 ministero ha calcolato gli imporri sulla base quadrimesVale delle differenze tra nuova e vecchia tariffa senza però tener conto che le tariffe annue sono scontate del 3 per cento rispetto a quelle quadrimestrali Nel loro ricorso al Tar, 1 legali del Codacons, avvocati Carlo Rlenzl e Giuseppe Lo Mastro, per conto della proprietaria di una Fiat «126», avevano sottolineato la illegittimità del decreto emanato 1110 febbraio dal ministro delle Finanze Antonio Oava — in applicazione dell'articolo 5 del decreto legge nu- mero 3, poi recepito dall'articolo 8 della legge finanziaria — perché determinerebbe, tra l'altro, una situazione assurda, in quanto l'automobilista «papa una tassa... per pagare una tassa allo Stato». SI otterrebbe infatti un paradossale risultato finale: a rimpinguare le casse dell'Erario non affluirebbero solo le 300 lire della tassa automobilistica imposta con legge per una «126», ma anche le ulteriori 700 lire del bollettino postale che, pur essendo previste solo da un decreto ministeriale, si tra' (ormerebbero a tutti gli ef! tu in un indebito tributo. Sarebbero state infatti trascurate almeno due alternative: 1) unificare In un solo versamento l'Importo a conguaglio con quello del bollo di circolazione, come è già avvenuto per il supplemento del canone Rai '87; 2) consentire il pagamento della differenza negli uffici dell'Aci senza il costo aggiuntivo del conto corrente. Ma 1 giudici amministrativi, senza però pronunciarsi nel merito di questo clamoroso caso di miopia della nostra burocrazia, non hanno accolto le tesi del Codacons. Pierluigi Franz

Persone citate: Antonio Oava, Carlo Rlenzl, Giuseppe Lo Mastro, Michele Boato, Pierluigi Franz

Luoghi citati: Italia, Lazio, Roma