Siamo ancora troppo pigri e golosi

Siamo ancora troppo pigri e golosi Siamo ancora troppo pigri e golosi Da ieri al Lingotto il convegno «Sedentarietà e Nutrizione» • Si sbaglia già da ragazzi, con merendine e bibite davanti alla «balia tv», e si invecchia male, con diete rinunciatarie e scarsa attività fìsica Da ieri, al Lingotto, il Congresso •Sedentarietà e Nutrizione» (presieduto da F. Fabris, E. Oenazzani, P. Nicola) dedica quattro intere piumate, e quattro serate aperte al pubblico, a quello che dev'essere lo «arile di vita», a tavola e nell'efficienza psicofisica, lungo l'intero arco dell'esistenza dell'uomo. Sono bastati pochi decenni per passare dal 'grasso è sano e forte» — retaggio di secolari condizioni di popolare Indigenza — all'attuale -grasso non fa salute*. E' ormai abusato — e altrettanto poco ascoltato — ritornello quello che, dall'età giovanissima a quella matura, si mangia ancor troppo (oltre le tremila calorie giornaliere) e sempre peggio, quasi a dispetto della salutare e consigliata dieta mediterranea: e per di più, pigramente sottobraccio a quel quotidiano complice che è la sedentarietà (80 per cento degli italiani). Alla discussione del temi prendono parte specialisti di ogni estrazione (biologi, statistici, pediatri, geriatri, psicologi, pslcosociologi, nutrizionisti). Perché e come si invecchia — ha detto in apertura di Congresso il rettore Dianzani — non è ancora unica¬ mente* accr tat-o. Cause genetiche — 11 nostro deuclno anagrafico è probabilmente scritto, fin dalla nascita, nel Dna — oppure anatomiche (ormoniche, nervose, vascolari) o nutrizionali? Oppure attraverso 'mutazioni» cellulari, processi e'' 'rifiuto» cellulare (autolmmunlU ) o eccesso di nocivi «radicali liberi cfidanti-I I fattori nutrizionali, da eoli, non bastano: tant'è vero -he ammali tenuti a dieta .raiviard per tutta la vita invecchiala Jia pari con gli altri. D'altra parte — ha detto P. Nicola — se non è assolutamente vero che .l'uomo è il risultato di quello che mangia», ben ooco ci manca. I pediatri da tempo ha ino rallentato 1 loro congressi suil» .rrwg rrrje» e puntano la loro attenzione — . 6-10 por cento del ragazzi è obeso — sut.il ito ri dell'alimentazione, sul'a disposizione genetica, sulle alterazioni del metabolismo (si può già esser iporcoleateroliet nell'età neonatale): no. ."Uè su' plfe.ro e ghiotto abbandono degli scolari — bibite e merendine a tiro — a quella »balia elettronica» (non mer. i 2 ore al giorno) che è la tv, ùisper.. atr'ce si di cultura e interessi, ma soprat'utto di sedentarietà. Distinguiamo bene, nell'anziano — ha detto P. Fabris — tra «nurrtetone per invecchiare bene» («dieta parca», pochi zuccheri, pochi grassi) e 'nutrizione nell'invecchiamento» (dieta più ricca, pia variata, più appetibile, mai •rinunciataria»). L'attività fisica — ha aggiunto Fabris — è quel piccolo miracolo che porta Innanzitutto a migliorare Y'immagine, di sé, troppo spesso spenta o sfiduciata nel vecchio. Non si parla di vero allenamento sportivo — che è U vanto di pochi, ancora atletici a 70-80 anni —- quanto di una moderata ma abituale 'attivazione, (a livelli di .spesa energetica» non superiore a quella della normale vita attiva). Non lasciarsi andare In disarmo, cioè, né a tavola (non più 11 pezzettino di formaggio e un frutto, sull'angolo di un solitario tavolo) né nel fisico (fai le scale, muoviti, passeggia, non aver paura a smuovere le tue riserve di mobilità). L'attività fisica, da ricerche di O. Troletti, E. Ferrarlo, A. Imeroni, migliora l'efficienza cardiocircolatoria e porta a discreto miglioramento spontaneo la gllcemla, i trlgliceridi e 11 colesterolo Hdl «protettivo». Ezio Mlnetto

Persone citate: Dianzani, Ezio Mlnetto, Fabris, Imeroni, P. Fabris, P. Nicola