Banche e comitati unici trampolini per il Parlamento

Banche e comitati di amici trampolini per il Parlamento Le spese elettorali coperte coti mutui e generose offerte Banche e comitati di amici trampolini per il Parlamento Marami ha raccolto fondi vendendo un suo libro; l'elenco degli sponsor di Àniasi occupa 15 pagine ROMA — L'elenco delle spese sostenute durante l'ultima campagna elettorale del 14 giugno rappresenta un campionario dell'onorevole-tipo. VI sono deputati come la pornostar radicale nona Staller, accusata dal suo stesso partito di aver dichiarato il falso (per questo rischia addirittura di perdere il posto a Montecitorio), ma non mancano anche gli onorevoli fortunati. Tra questi, il ministro del Bilancio Emilio Colombo (de), che per tornare alla Camera ha risparmiato più della meta rispetto alle precedenti elezioni (ha infatti speso 41 milioni 864 mila contro 1 03 mi¬ lioni 338 mila dell'83); l'ex ministro del Commercio Sstero Capria (psi), che non ha speso una lira per 1 suoi 86 mila 647 voti e il disc-jockey Gerry Scotti (psi), subentrato, anch'egli gratuitamente a Craxl a Milano. Precisi e pignoli — Molti deputati sono stati precisi alla lira. Il presidente del Consiglio Giovanni Goria 48 milioni 352 mila 952. Il ministro degli Esteri Giulio Andreottl (de) ha speso 84 milioni 020 mila 131 lire Indicando in dettagliò le 16 «voci» di uscita con i nomi e le date dei fornitori II ministro della Protezione Civile Remo Gas pari (de) 19 milioni 711 mila 865. Il ministro dell'Agricoltura Filippo Maria Pandolfi 16 milioni 694 mila 296. L'ex ministro'Vlncenzo Balzamo (psi) 47 milioni 168 mila 420. L'ex ministro Alfredo Biondi (pli) 75 milioni 80 mila 634 (ha allegato 40 fattive). Il segretario liberale Renato Altissimo ha speso 60 milioni 835 mila 478 lire. Giuseppe Botta (de) 133 milioni 189 mila 360 lire (di cui 381 mila 140 lire per pubblicità con matite biro), il ministro del Tesoro Amato (psi) ha dichiarato di avere speso 30 milioni, allegando fatture per 26 milioni 689 mila lire che coprono il 90% dell'intera campagna. Furbi — Il socialista Gian Stefano Milani (psi), di recente coinvolto nello scandalo dei grattacieli delle ferrovie a Milano, non ha indicato alcuna cifra spesa per essere eletto, limitandosi a scrivere: «Fondi raccolti da apposito comitato» . Finanziati da comitati — I comitati rappresentano l'autentica novità dell'ultima tornata elettorale. Molti candidati hanno fatto uso di questa forma di finanziamento per reperire fondi necessari a coprire le spese pubblicitarie (spot televisivi, inserzioni su quotidiani e periodici, manifesti comizi convegni e pranzi, spese auto, postali e telefoniche). Parecchi socialisti si sono avvalsi di comitati: Aldo Amasi 124 milioni (l'elenco completo è racchiuso in 15 pagine); Giusy La Ganga 61 milioni raccolti dall'avvocato torinese Giuseppe Bava; l'ex ministro Lelio Lagorio 71 milioni 850 mila (pari all'80% dell'Intera spesa); Giacomo Mancini 22 milioni. Tra 1 de, invece, il leader di CI Formigoni 142 milioni, il milanese Mario Usellinl 365 milioni e mezzo (è l'Intera somma spesa), l'ex calciatore Rivera 118 milioni e mezzo e il torinese Vito Bonsignore 255 milioni (pari al 60% della campagna elettorale). Finanziati da parenti e amici — Paolo Cirino Pomicino (de) ha avuto 40 milioni dal fratello e 45 da tre amici. L'ex ministro Vito Lattanzio (de) 24 milioni dal padre e dai cognati. Il ministro delle Poste Mammi (pri) ha ricevuto 5 milioni 400 mila lire dalla vendita, a 100 mila lire l'una, di 54 copie del suo 11- " bro «Fra Governo e Parlamento». Franco Piro (psi) 60 milioni 690 mila da un gruppo di amici Guglielmo Scarlato (de) ha avuto dal padre 1 60 milioni necessari per l'intera campagna. All'ex ministro dell'Industria Franco Piga (de) sono giunti 212 milioni da amici e 20 milioni dal fratello. Indebitati con banche — Il de Mauro Bubbico ha fronteggiato integralmente 1 98 milioni della campagna elettorale con due aperture di credito dell'Iccrea (Istituto delle Casse di Risparmio rurali ed artigiane). L'ex ministro Clello Darida ha avuto 40 degli 88 milioni con un'apertura di credito del Banco di Napoli. Il ministro del Lavori Pubblici Emilio De Rose (psdl) ha potuto spendere 77 milioni per la campagna elettorale anche grazie ai mutui avuti dal Banco di Napoli e dalla Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno. H ministro per 1 Beni Culturali Carlo Vizzini (psdl) ha pagato 40 dei 105 milioni spesi grazie ad uno scoperto di c/c concesso dalla Cassa di Risparmio di Roma. Silvio Lega (psi) ha avuto dalla Cassa di Risparmio di Torino 30 dei 134 milioni. Finanziati da enti e società — Giacomo Augello (de) ha avuto dalla Federfarma 50 degli 80 milioni della sua campagna. Sempre la Federfarma ha dato 25 milioni al de Vito Napoli. Vittorio Sbardella (de) ha invece avuto gratis un party di 20 milioni Pierluigi Franz

Luoghi citati: Belluno, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona, Vicenza