«Guaritore grazie a una moto» di Francesco Fornari

«Guaritore grazie a una moto» L'Italia dei pranoterapeuti, due personaggi, due storie a confronto «Guaritore grazie a una moto» Luciano Muti scoprì i suoi poteri dopo un incidente: ora dirige sette centri di cura e ha fondato un'associazione - Alberto Altieri appartiene a una famiglia romana di papi e principi - «Ognuno ha la sua carica biologica contro il dolore: noi la attiviamo» DAL NOSTRO INVIATO ROMA — «il colore alte inani lo abbiamo proprio tutti; dice il principe Alberto Altieri, discendente di una delle più antiche famiglie patrizie romane (milletrecento anni di storia, il papa Clemente X fra. gli antenati), pranoterapeuta «In servizio attivo* da un paio d'anni. Una somigliànzà straordinaria con l'attore Gregory Peck, affascinante e cordiale, si preoccupa soprattutto di convincere l'interlocutore che nei suol poteri non c'è nulla di magico, di miracolosa mQuando non esistevano ancora te medicine, l'uomo si curava con le proprie "cariche biologiche", energie che tutti noi possediamo in diversa misura, che ci consentono di rivere e se giustamente convogliate ci permettono di combattere il .dolore. Io non faccio altro -che sollecitare le energie della persona malata: Ricorre ad un esempio: •Quando ci diamo una martellata su un dito, sentiamo subito un forte dolore che però, dopo pochi istanti, incomincia a scemare. Perché? La spiegazione è semplice: le nostre energie vitali convergono nel punto dolente e leniscono il dolore. La causa del male, sia ben chiaro, resta, ma il dolore scompare. Lo stesso accade nella pranoterapia: io applico le mani sulla parte malata e vi trasmetto la mia energia vitale, sollecitando nello . stesso tempo quella del paziente. Le due forze combinate eliminano il dolore. Dopo 24 ore, più o meno, l'effetto della mia energia scompare, ma l'energia risvegliata nel malato rimane e continua a combattere contro il male*. Ha scoperto per caso più di trent'anni fa di possedere poteri prancterapici ma «per timore di essere confuso con i guaritori, i santoni che pro¬ mettono guarigioni miracolose illudendo la povera gente, ho esitato a lungo prima di intraprendere ufficialmente questa professione*. E' cambiato qualcosa nella sua vita da quando fa il pranoterapeuta? «Si. Sono cambiato io, non posso negarlo. Prima di tutto c'è la sensazione di essere particolare, il piacere di possedere qualcosa che gli altri non hanno. O meglio: che non sanno di avere o hanno in forma ridotta. Poi la soddisfazione di fare del bene, di aiutare la gente. Questo è molto importante: ti senti più buono, più vicino agli altri. C'è un solo pericolo, quello di montarsi la testa, di credersi un santo, un profeta. Ma io sono ben conscio dei miei limiti*. Luciano Muti, 44 anni, ha scoperto di possedere facoltà extrasensoriali a 22 anni, dopo un incidente motociclistica 'Mi sono svegliato all'ospedale dopo un giorno di coma. Per alcuni mesi ho continuato a vivere come in trance: sapeva di essere cosciente, vedevo la realtà che mi circondava ma non riuscivo a sontroilart: ciò che facevo*. Soltanto dieci anni dopa davanti alla ■ jmba di Sant'Antonio da Padova (•che mi aveva salvato mentre stavo per annegare al Lido di Ostia*), ha la certezza dei suoi «poteri» pranoterapeutici. 'Mentre pregavo ho posato la mano sul ginocchio ancora dolorante per l postumi di quel lontano incidente di moto. Ho avvertito una sensazione di calore, la guarigione è stata istantanea*. Da quel giorno Muti ha incominciato la sua attività di «guaritore». Prima con colleglli e conoscenti poi, date le dimissioni dall'azienda dove lavorava, a tempo pieno. Ha aperto sette centri di pranoterapia (tre a Milano, tre a Bergamo, uno a Crema) dove lavorano venti pranoterapeuti, ha fondato l'ANPSI (associazione nazionale pranoterapeuti sensi vi italiani) che conta circa 800 iscritti, ogni giorno più di quattrocento persone si rivolgono a lui e ai suoi collaboratori e, precisa, «molte le curiamo gratuitamente perché la prima regola è cercare di alleviare le pene di chi soffre, aiutare il prossimo a vivere meglio*.. Nel suo studio di Bergamo, dove l'ho incontrato, mi pre- senta alcuni pazienti. Tutti parlano di «guarigioni» miracolose. Un operaio aveva un dito che andava' In cancrena, dovevano amputargli la mano: dopo poche sedute è guarito. Una donna aveva una ciste, avrebbe dovuto essere operata. L'intervento non è più stato necessario. Una ragazzina soffriva di terribili emicranie, il padre dice che i medici non sapevano più che cosa fare. Adesso sta bene. C'è una Signora venuta da Bari. Grazia • Causarano. •Dieci anni fa ero affetta da una grave forma di polinevrite estesa a tutta la persona. Non potevo camminare*. Adesso sta bene, è venuta col marito a trovarlo, gli ha portato in regalo una targa d'argento per 'ringraziarlo di avermi salvata*. Di altre «guarigioni miracolose» è colmo l'archivio di Luciano Muti. Persone risvegliate «a distanza» da stati di coma profondo, servendosi soltanto di una fotografia del malato. Dolori attenuati per telefono. Signor Muti, cos'è la pranoterapia? Q- . un trattato di fisica li uà risposta, con riferimei... all'energia cosmica primaria. «Questo energia è in tutti noi: nei malati si riduce notevolmente e il pranoterapeuta la riequilibra, un po' coinè avviene quando si ricarica una batteria esaurita*. Secondo Muti ogni pranoterapeuta *ha delle particolarità differenti e raggiunge livelli diversi. Io sono in grado di curare le persone a distanza. Posso intervenire anche sulle cose, sugli animali*. Racconta di quando ha disinfestato una casa invasa dagli scarafaggi e una coltura di tuie insidiata dalle processionarie, guarito una mucca già destinata al macello. Non ci sono limiti per lui. Francesco Fornari

Persone citate: Alberto, Alberto Altieri, Causarano, Clemente X, Gregory Peck, Luciano Muti

Luoghi citati: Bari, Bergamo, Crema, Italia, Lido Di Ostia, Milano, Padova, Roma