Molinette, debellato il morbo del legionari

Molinette, debellato il morbo del legionari Era stato individuato per la prima volta nell'84 Molinette, debellato il morbo del legionari Decisivi gli interventi su impianti idrici e condizionatori d'aria La leglonellosl, il cosiddetto 'morbo del legionario», alle Molinette è stata sconfitta. Questo risultato — fruttò della collaborazione fra 11 servizio di Istologia patologica è l'Istituto d'Igiene dell'Università di Torino — rappresenta un primo, Importante passo contro le infezioni ospedaliere. Da tempo si sa che, proprio negli ospedali, resistono ceppi di pericolosi microbi, colpevoli di gravi malattie (secondo statistiche ufficiali, 7 ricoverati su 100 rischiano di contrarre in ospedale infezioni che intaccano le vie respiratorie e quelle urinarie). Ma che cos'è la legionellosl? -Si tratta di un batterio Gram-negativo, noto come Legionella pneumophtla — spiega la prof. Angela Ruggenini Moiraghl, della II cattedra dell'Istituto d'Igiene dell'Università —. Vive nell'acqua e, in particolare, può prosperare nelle condutture idriche e negli impianti di aria condizionata, attaccando i polmoni». Sino al '76, non essendo questo batterio ancora noto, si attribuivano determinati decessi a generiche affezioni respiratorie. Poi, indagini più mirate hanno consentito ai medici di accertare che il 15% delle polmoniti è provocato dalla legionella Negli ultimi due anni, in Italia, secondo 11 Bollettino epidemiologico dell'Istituto superiore di Sanità si sono registrati 315 casi (negli Stati Uniti si è giunti a quota 20 mila), dei quali 19 sono con certezza di origine ospedaliera. Alle Molinette, la Legionella è stata evidenziata per la prima volta nel marzo '84. L'anno seguente sono stati accertati 12 casi, «tutti pazienti tra Ì55 e 74 anni, affetti per lo più da gravi patologie croniche debilitanti», spiegai! sovrintendente sanitario. Rivara. Di questi, uno era giunto dal pronto soccorso di medicina, gli air tri da sei reparti di degenza (3 da cardiochirurgia, altrettanti da néfrologia, 2 da cardiologia, uno da medicina B e uno da cardiochirurgia). Le necessità di stabilire con esattezza il luogo d'orìgine della malattia avevano suggerito la costituzione di un 'Comitato per le infezioni ospedaliere». Dicono all'Assessorato alla Sanità: •Cosi si è scoperto che le infezioni non dipendevano dalla scarsa pulizia, ma dall'ambiente in generale e dallo stato di debilitazione del ricoverati». Cosi germi di Serratia, di Klebslella, di Clostridium vivono nonostante l'abbondante uso di antibiotici. 'Anzi — commenta un medico — c'è stata una selezione naturale ' e quindi i ceppi rimasti sono sempre più resistenti». Nell'88, tra giugno e dicembre, su 5263 ricoverati, le infezioni delle basse vie aeree furono 31 (21 maschi e 10 femmine), «con un'incidenza del 5J0% nella rianimazione centrale», osserva 11 dott. Ri vara. «Si è anche accertato — continua — che la malattia, nel 55% delle volte, insorgeva nei primi dieci giorni di degenza». La prof. Angela Moiraghl: •Dal controllo della situazione ambientale abbiamo poi scoperto la presenza della Legionella in sei reparti, nel tampóne della doccia all'acqua del lavandino, all'anticamera, ai deflussori dell'ossigeno». A questo punto si sono adottati 1 provvedimenti specifici. 'Oltre a una maggiore sensibilizzazione del personale — spiega il dott. Lombardo, della direzione sanitaria — abbiamo stabilito di far bollire i gorgogliatori di ossigeno della terapia intensiva, usare acqua distillata, alzare la temperatura dell'acqua nelle tubazioni all'origine a 70 gradi e non adottare il cloro per non avere corrosioni». Conclude il dott. Rivara: .Non è tutto. Per le infezioni delle vie urinarie, che rappresentano il 35 per cento dei casi, l'adozione del cateterismo a circuito chiuso ha consentito di abbattere del 60 per cento le malattie. Ma la lotta alle infezioni continua». Adriano Provera

Persone citate: Adriano Provera, Angela Moiraghl, Angela Ruggenini Moiraghl

Luoghi citati: Italia, Rivara, Stati Uniti