Il Cairo rivuole il tesoro

Il Cairo rivuole il tesoro Il Cairo rivuole il tesoro E' già guerra sui 300 pezzi scoperti nel castello inglese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Il governo egiziano si è mosso rapidamente. Il ministro della Cultura, Faruk Hosni, ha ieri sera telegrafato all'ambasciata del Cairo a Londra, con «istruzioni precise» per il «recupero» del tesoro scoperto nel castello di Highclere. Quei 300 e più pezzi rinvenuti dal nipote di Lord Carnarvon furono «esportati illegalmente», sostiene Hosni e gli fanno eco altri funzionari ed esperti egiziani. Ma avrà successo l'iniziativa? A Londra, molti e profondi sono i dubbi. Tutti i tentativi, greci ed egiziani, di riavere opere del passato sono falliti. Non basta. La legge non sembra favorire, in questo caso, l'istanza del Cairo. Ma è troppo presto per fare previsioni. Per ora, si possono solo riferire le varie notizie. A quanto pare, Il Cairo ripete la tesi sostenuta nel '22, quando dichiarò «di aver diritto a tutti i reperti». Cos'era avvenuto? Nel 1914, il quinto conte di Carnarvon e l'egittologo, pure inglese, Howard Carter ottennero dal governo egiziano il permesso di scavare nella Valle dei Re. Insieme con quest'intesa, ne fu conclusa, a quanto sembra, un'altra: di dividere a metà,_ fifty-fifty, i frutti dell'impresa. Ma, nel '22, dopo la spettacolosa scoperta della tomba di Tutankhamon, il governo egiziano cambiò idea e volle tutto. Stabili quel suo «diritto» che oggi reitera. . . . . .. Nel 1978, Thomas Hoving, ex direttore dal Metropolitan Museum of Art a New York, scrisse sull'intera affascinante vicenda un libro ricco di rivelazioni. E disse, fra l'altro, che Lord Carnarvon e Carter non rispettarono del tutto le decisioni egiziane. Esportarono clandestinamente «aicune preziosità» e le vendettero a musei e a mercanti d'arte. Alcuni di questi pezzi finirono al museo newyorkese. Morto Lord Carnarvon, nel '23, la vedova fece causa al governo egiziano, menzionò l'intesa del 1914 e chiese fifty-fifty del tesoro di Tutankhamon. Perse, ottenne solo un insoddisfacente «compromesso». Allo stesso tempo, però, le autorità egiziane rinunciarono al ricupero di tutti i pezzi «esportati illegalmente», violando gli ordini del '22. Qual è ora lo status legale dei 300 reperti trovati, per caso, dal nipote nel suo castello? Due influenti voci non hanno dubbi. Sono Harry James, conservatore delle Egyptian Antiquities al British Museum e Christine Lilyquist, sua collega presso il Metropolitan Museum, Dicono che gli oggetti rinvenuti in questi mesi ad Highclere non appartengono allo «scavo Tutankhamon», furono scoperti prima, tra il 1907 e il 1911, in un altro tratto della Valle dei Re. Conclusione. Non s'applicano loro le norme del '22. Si applicano i patti precedenti, chiarissimi, per un fifty-fifty. Difficilmente, un tribunale darebbe ragione al Cairo. m. ci.

Persone citate: Christine Lilyquist, Faruk Hosni, Harry James, Howard Carter, Thomas Hoving

Luoghi citati: Cairo, Highclere, Il Cairo, Londra, New York