Gelli: Calvi fu assassinato

Gelli: Calvi fu assassinato Il capo della P2: «Ho pianto quando ho saputo che era morto» Gelli: Calvi fu assassinato MILANO — .Quando ho saputo che Roberto Calvi era morto, ho pianto e con me hanno pianto quanti, in Sud America, lo conoscevano. Sono convinto che sia stato ucciso, anche se non ho elementi per affermarlo, e sono pronto a mettere a disposizione parte dei miei averi per contribuire a chiarire la vicenda: Sarebbe questo, in sintesi, il contenuto delle risposte date da Llcio Gelli ai giudici milanesi Matteo Mazziotti e Pier Luigi Dell'Osso, che lo hanno interrogato in qualità di testimone sulla tragica scomparsa'del presidente del vecchio Banco Ambrosiano. Nella cella allestita all'Interno della scuola per agenti di custodia a Parma, dove è detenuto dal 17 febbraio, il colloquio era durato più del previsto: sei ore compresa la pausa per il pranzo. Una pausa che, questa volta, il capo della P2 avrebbe voluto addirittura saltare per proseguire la deposizione sull'amico scomparso sei anni fa, impiccato sotto un ponte di Londra. Ha suscitato meraviglia la loquacità di Gelli, che il 19 febbraio invece —interrogato quale imputato per la bancarotta dell'Ambrosiano — aveva replicato: .Intendo avvalermi della facoltà di non rispondere*. La situazione si è capovolta sabato scorso. Nella stessa saletta spoglia attrezzata in fretta per gli interrogatori, Dell'Osso e Mazziotti sono andati avanti con le domande per ore, trovandosi di fronte un interlocutore gentile. Gelli ha parlato a lungo; ma non avrebbe detto nulla di particolare. Il «venerabile», all'epoca già latitante in Sud America, avrebbe sostenuto di ignorare tutto sui notivi che avevano spinto Calvi a fuggire dall'Italia e a recarsi a Londra, né di sape¬ re con chi il banchiere avesse appuntamento nella capitale britannica. Sarebbe anche all'oscuro sulle immediate circostanze della morte dell'amico; ma si sarebbe detto schierato decisamente a favore della tesi dell'omicidio, sia pure senza avere elementi per avallarla. Nella conversazione non si è parlato dell'Ambrosiano. Una domanda avrebbe riguardato, invece, la misteriosa ricomparsa, dopo tre anni, della borsa di Calvi. ; Anche in questo caso Gelli si sarebbe rifatto alla tesi che sia stato lo stesso Carboni a far ritrovare l'oggetto poi rivelatosi di modesto interesse. Valutato il complesso delle risposte, tutte di scarsa importanza e apparentemente prive di bugie e reticenze, i magistrati Mazziotti e Dell'Osso avrebbero rinunciato a interrogare ancora Gelli nei prossimi giorni. (Agi)

Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, Parma, Sud America