CI fa la pace su Lazzari di Luigi Pedrazzi

CI fa la pace su Lazzati La polemica finita davanti al Tribunale diocesano di Milano CI fa la pace su Lazzati Il settimanale «Il Sabato» ospiterà un articolo riparatore: forse lo scriverà Scoppola - L'ex rettore dell'Università Cattolica, accusato di «neoprotestantesimo», era stato difeso uai suoi allievi MILANO — Dovrebbe essere lo storico Pietro Scoppola a scrivere l'articolo riparatore sulla figura di Giuseppe • Lazzati, in uno dei prossimi numeri de II Sabato, il settimanale di Comunione e Liberazione. Ma non è certo. Scoppola ha dichiarato: •Quella della rettifica mi sembra un'ipotesi discutibile. Sono perplesso: Ripercorriamo le fasi della vicenda. Tra agosto e settembre dell'anno scorso escono su II Sabato tre articoli firmati da Giuseppe Fontolan e Antonio Socci su • Tredici anni della nostra storia-, dal '74 all'87. 'Siamo partiti da una frase che Paolo VI disse a Jean Guitton poco prima di morire, dieci anni fa — ricorda il vicedirettore Giuseppe Frangi —. La frase era: "C'è un pensiero non cattolico che è divenuto dominante nel cattoli\ cestino d'oggi": L'inchiesta poneva sul banco degli imputati tutto un filone, molto articolato nel suo interno, del cattolicesimo laico del dopoguerra: da Giuseppe Lazzati all'intero gruppo chiamato allora dei «professorini» (Dossettl, La Pira, Fanfara); dalla Base di ieri e di oggi (De Mita, Andreatta, i fratelli Prodi e Oriel) agli indipendenti di sinistra di formazione cattolica (Bassanini, La Valle, Pratesi, Gozzini, Brezzi); dalla ex Lega democratica (Scoppola, Pedrazzi, Ardigò) fino al gesuita Bartolomeo Sorge, ex direttore di Civiltà cattolica. In pratica venivano tutti accusati di essere caduti in una sorta di •neoprotestantesimo», avendo diviso il plano della fede, individuale, da quello sociale della politica, considerato momento prevalentemente •tecnico». -Il nostro scopo — dice ancora Frangi — era di colpire Vìdea divenuta egemone nella de con de Mita. A noi sta bene la de di Andreotti e di Formigoni: Furono proprio i rilievi mossi a Lazzati. deceduto nell'86, rettore dell'Università Cattolica dal '68 air83, a causare le reazioni più risentite. Finché nel novembre scorso 15 cattolici laici, che si riconoscono nel gruppo politico «Rosa Bianca» (dal nome dell'opposizione cattolica al nazismo), inoltrarono un esposto presso 11 Tribunale ecclesiastico diocesano di Milano, proprio per tutelare — veniva detto — la «buona fama» di Lazzati. Il cardinale Martini trasmise l'istanza al provicario generale Francesco Cocccpàlmerio, che ha poi tentato una conciliazione fra le parti. Prima furono ascoltati, per chiamarli cosi, 1 querelanti. Questi proposero, come ipotesi di transazione, la pubblicazione sul Sabato di un articolo che smentisse e rettificasse le accuse rivolte a Lazzati. E avanzarono tre nomi di storici: Pietro Scoppola, dell'Università «La Sapienza» di Roma; Nicola Raponi e Luciano Pazzaglia dell'Università Cattolica di Milano. In un secondo tempo, venerdì scorso, il provicario ha ascoltato il direttore del Sabato, Luigi De Fabiani, anche vicedirettore dell'Avvenire, e i due autori degli articoli. «Ufi son dichiarato d'accordo — dice De Fabiani — Preferirei uno storico al di sopra della mischia, ma dico questo come giornalista. Ad ogni modo sono pronto alla composizione, se no vien fuori una guerra di religione. Sperò che la mia disponibilità sia appressata. Mi riservo solo, come direttore, di pubblicare un pezzo giornalisticamente valido: •Ci siamo rivolti al Tribunale ecclesiastico e non a quello civile — spiega Fulvio De Giorgi, ricercatore alla Cattolica, uno del 15 firmatari dell'esposto — perché solo quello poteva darci la r sposta alla domanda: Lassati era o no eretico? Era o no "neoprotestante", come lo chiamano loro? A noi interessa solo ricomporre la comunità ecclesiale sulla base del rispetto reciproco: •Vogliamo anche dissipare due equivoci — prosegue De Giorgi —, Non vogliamo che la questione si allarghi a tutto il mondo cattolico. E non vogliamo che sia coinvolto il cardinale Martini: ci siamo rivolti a lui solo perché territorialmente competente-. •Non c'entra nulla il problema della libertà di stam- pa, figuriamoci — dichiara l'avvocato Grazia Villa di Como, del gruppo "Rosa Bianca" —. C'è solo da ristabilire la verità sulla figura di Lassati: •Hanno ravvisato in Lazzati — dice Franco Monaco, presidente dell'Azione cattolica milanese — il peccato d'origine della cultura catto'ica democratica e pluralista. Colpendo Lassati, tra i primi a introdurre Maritain in Italia, hanno colpito generazioni di suoi allievi. E' paradossale che abbiano attaccato proprio lui, che si è sempre battuto contro l'imborghesimento del cattolicesimo e che anticipò molte intuizioni conciliari. Altro che "protestante"». Ieri sera alcuni aderenti al gruppo «Rosa Bianca» si sono riuniti per valutare le interpretazioni date ai loro esposto. Oggi è atteso un loro comunicato. «Ci è dispiaciuta la fuga di notizie — dice Grazia Villa —. Si è prestata a cattive argomcntasionU. • Ora aspetto che mi giunga l'articolo su Lassati — dice il direttore de II Sabato —. Sono sorpreso e amareggiato*. Ed ecco alcuni giudizi sulla vicenda. Leopoldo Elia, ex presidente della Corte Costituzionale ed ex collaboratore di Lazzati nell'associazione «Città per l'uomo. : • Quelli del "Sabato" su Lazzati sono giudizi inaccettabili e fuori luogo-. Luigi Pedrazzi, presidente dell'Istituto Cattaneo di Bologna: «So -o <*«,ti articoli brutti e sbagliuti, di tipo scanàalistico». c. a.

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