Milano accende la Stella di Goethe

Milano accende la Stella di Goethe PARLANO GLI INTERPRETI DI UN MALNOTO DRAMMA DELLA FEMMINILITÀ' Milano accende la Stella di Goethe DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Nella vuota cavea del Teatro Studio Fossati, immersa nel silenzio teso delle ultime prove di uno spettacolo, ci si- erge davanti la facciata austera e inquietante d'una gran villa tardo settecentesca, con i suoi alti {inestroni, come tante occhiale cave. E' uno del due spazi scenici ideati da Ezio Frigerio per Stella di Goethe, che andrà in scena'martedì prossimo in prima nazionale, nel cartellone del Piccolo di Milano, regia di Walter Pagliano. >•, L'ex allievo di Strehler, attivissimo quest'anno nella «casa madre» che l'aveva visto anni orsono perfezionarsi dopo il diploma in regia all'Accademia e Una laurea in architettura («Ho realizzato tra ottobre e marzo tre spettacoli, tutti in questo bellissima spazio: Mon Faust di Valéry, Filottete di Gide, ed ora questo Stella») ci spiega a bassa voce ' l'impostazione scenica dell'allestimento: .Quella che lei vede è la villa della baronessa Stella, che vive in operosa.solitudine dopo che l'amato l'ha abbandonata. A ■metà.dell'emiciclo vedremo materializzarsi l'altro spazio, opposto e complementare, della vicenda, la locanda in cui sostano, avviate appunto verso la villa, Cezilie Sommer e sua figlia Luzie, che sono state a loro volta abbandonate rispettivamente dal marito e padre. Sarà nella villa,che Stella e Cezilie scopriranno die chi le ha lasciate è lo stesso uomo, Fernando.. Questo dramma poco noto in Italia (una decina d'anni fa lo mise in scena Sandro Sequi, ma l'edizione non circolò molto), scritto da un Goethe ventlseienne, è dunque la storia di un triangolo amoroso? «£' questo a un livello molto letterale, se dovessimo attenerci al mero contenuto dell'intreccio. Ma è anche altro: è un viaggio dal reale all'immaginario, dalla prosaicità della vita (la locanda} alla sua almeno vagheggiata idealizzazione e sublimazione (la villa): E anche un labirintico itinerario nell'universo del femminile: le due donne, Stella e Cezilie, si confessano dt continuo, e nel confessarsi indagano reciprocamente su quelle Che Goethe, chiamerà più tardile "affinità elettive".. Ed è l'abbozzo di un'utopìa ' comportamentale: quella del "platonismo sororale", secondo cui due donne, visto che sono amate dallo stesso uomo, tentano di convivere tra loro come sorelle.. Sulle gradinate, nel costumi di scena di Franca Squarclapino, mentre risuonano, eseguite dal vivo da alcune giovani violiniste e da un soprano, le musiche di Arturo Annechino, stanno accoccolati Cezilie, cioè Carla Gravina, Fernando, cioè Duilio Del Prete, e una piccola, deliziosa fanciulla, che il cronista decide per Induzione essere Luzie Sommer. •Avevo deciso — confessa la Gravina -r- di non far tea- tro quest'anno, dopo la Santa Giovanna dei Macelli di Brecht-Sepe, che era stato uno spettacolo affascinante ma duro. Poi Pagliaro mi ha fatto leggere Stella nella bellissima traduzione di Ito* lo Alighiero Chiusane: è sono stata letteralmente conquistata dalla pienezza sentimentale di questo dramma. Per me oggi i sentimenti sono la cosa che conta di più:.per questo ho accettato con entusiasmo il mio ruolo.. «Per me invece — postilla Duilio Del Prete — è stato''il conflitto sentimenticomportamenti a interessarmi. Trovo che oggi siamo tutti, chi più chi meno, ingabbiati in questo conflitto.. Silenziosa, Luzie. — è proprio lei — ascolta come se fosse a scuola: «Ho dìciott'anni, mi chiamo Bomlna Denti; e a scuola ci vado davvero tutte le mattine, anche se talvòlta proviamo sino a tardi. Si, questo è il mio esordio, mi hanno presa in mezzo a tanti provini». Stella, cioè Micaela Esdra, si aggira nella sala bassa di casa sua, tra i telai e i leggìi per strumenti delle sue giovani ospiti: -Stella è un'artista del sentire. Insegne la verità in un àttimo di vita. Si perde negli occhi di Cezilie, in un gesto della piccola Lu¬ zie. Certo ama perdutamente il "suo" Fernando, ma persegue soprattutto l'assoluto dell'esistenza, che è capace di cogliere nella vibrazione di un istante. In questa sua "radicalità" istintuale io mi riconosco profondamente, perché sono incapace di scegliere per motivazioni "fredde": e sono felice di ricreare questo personaggio in un momento in cui pare purtroppo prevalere ovunque il tatticismo della razionalità.. A proposito, come finisce Stella in questa edizione? Stavamo per dimenticarci di chiederlo al regista, ma fortunosamente torniamo sui nostri passi. Per chi non lo sapesse, infatti, 11 poco frequentato dramma goethlano ebbe due finali: il primo, nell'edizione a stampa del 1776, vede le due donne unite nell'amore per il «loro» Fernando; nel secondo, per una rappresentazione all'Hoftheater di Weimar nel febbraio 1806, Fernando si spara e Stella muore avvelenandosi: «Nella nostra messinscena proporremo al pubblico, l'uno dopo l'altro, i4,ue finali. A me pare comunque più moderno il secondo, che suggerisce come le due donne restino legate oltre la vita, nella profondità intangibile delle loro esperienze.. Guide Dsiviyo Bonino Wolfgang Goethe (particolare di un ritrattò dell'epoca)

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