Il Liberty torinese è finito in America di Luciano Curino

Il Liberty torinese è finito in America Una mostra a Miami in aprile Il Liberty torinese è finito in America Annuncio di Rossana Bossaglia ai «Venerdì» A Miami, in Florida, il 18 aprile sarà inaugurata una mostra di stile floreale, o stile Liberty, quasi tutta incentrata sulla Esposizione di arti decorative moderne che si tenne a Torino nel 1902. La gran parte degli oggetti di quella esposizione, diventati pezzi d'antiquariato, sono finiti ih America. La notizia l'ha portata ieri ai Venerdì Letterari dell'Associazione culturale italiana la professoressa Rossana Bossaglia, indiscussa autorità nel campo degli studi sul Novecento artistico italiano, in particolare sul Liberty e sull'Art Dèco. Sarà sua la prefazione del catalogo della mostra americana. Tema della conferenza di Ieri: Libertp e Dèco: stile o gusto? Dice: «£' stile, ma insisto sul tema del gusto. Perché Liberty e Déco esprimono un gusto diffuso. Mentre si può parlare di uno stile futurista, ma non di un gusto futurista. Appena si manifesta il cubismo, nessuno si mette a fare scarpe cubiste. Invece il Liberty, e poi il Déco, lo troviamo anche nell'abbigliamento». Quando e come nasce il liberty, professoressa? Dice che nasce in Belgio alla fine dell'Ottocento, una data un po' simbolica può essere il 1895. Nasce dallo «spirito del tempo», da una condizione generalizzata del gusto. Le prime avvisaglie sono nell'illustrazione, nella pubblicità, negli oggetti quotidiani. All'Inizio è uno stile da arredo, da decorazione. Poi arriva all'architettura. Perché è Torino la prima città italina che ha creduto nel Liberty? Torino aveva perso il suo ruolo di capitale: era ancora avvilita ma non rassegnata, cercava una rivincita. Più di altre città era aperta alle idee nuove: il Liberty lo era. «Cosi Torino ha avuto questa iniziativa straordinaria dell'Esposizione del 1902 con il bellissimo manifesto di Bistolfi, un avvenimento che ha fatto rumore». n Liberty finisce con la Grande Guerra. O meglio, continua negli Anni Venti, ma è ormai un fenomeno di scarto, invecchiato. Il primo dopoguerra ha un altro gusto e un altro stile: l'Art Déco. "Per certi aspetti il Déco continua il Liberty. Ne è l'erede, ma è un'altra cosa, tutti gli eredi hanno un loro precisa personalità. Tra il Liberty e il Déco c'è stata una guerra che ha cambiato il mondo. E naturalmente il gusto». Anche il Déco nasce dallo «spirito del tempo», si riferisce a un'epoca, a un'atmosfera generale. Si dice Art Déco e subito si pensa agli Anni Venti. Questo stile, o gusto, ha il suo momento più alto nel 1925 all'Esposizione di Parigi. stili diversi, il Liberty e il Déco, perché il primo rappresenta la cultura socialista e umanistica di una borghesia più aperta il secondo la cultura aggressiva di una borghesia che si è arricchita con la guerra. Stili che esprimono epoche diverse, rappresentando mi gusto diffuso: sia pure, in ogni caso, un gusto avanzato, moderno. 'Non per nulla sia il Liberty che il Déco fan no un tutt'uno con la moda. Ma appunto perché strettamente connessi con la moda, non rappresentano mai un'elite artistica, fortemente anticipatrice e in polemica con il suo tempo. Dunque, non la dissacrazione propria dell'avanguardia, bensì piuttosto la scandalo della "novità".. Perché e quando è tramontata l'Art Déco? 'Era uno stile troppo decorati' voela cultura andava verso il razionalismo, verso uno stile più semplice e lineare». Ma è stata soprattutto la crisi del '29 a colpire, l'oggetto di lusso in generale, il Déco in particolare. 'Tutte queste cose molto decorative, che erano anche molto costose, sono state cancellate da una nuova realtà». Poi sono venuti gli Anni Trenta e lo stile Novecento. Luciano Curino

Persone citate: Art Déco, Bistolfi, Rossana Bossaglia