Toh, si rivede il motore a turbina di Gianni Rogliatti

Toh, si rivede il motore a turbina Toh, si rivede il motore a turbina GINEVRA — Una quindicina di anni fa proprio al Salone di Ginevra parlando dell'Industria giapponese, si ebbe la sensazione che il «pericolo giallo» Incombesse sull'Industria europea Oggi si può notare che la sfida è stata accolta e che si lotta su un piano di equilibrio delle forze. In effetti si può dividere la produzione giapponese In due gruppi di modelli, e cioè quelli piccoli (un tempo pezzo forte dell'industria del Sol Levante) e quelli mediograndi. Per effetto della rivalutazione dello yen, i modelli piccoli non hanno più un margine di vantaggio rispetto al prezzi di quelli europei equivalenti e, di conseguenza, 1 costruttori non possono più offrire quel «pacchetti» di superaccessori che un tempo venivano portati come esemplo della buona politica commerciale nipponica Risultato? Adesso i giapponesi si difendono attaccando nel settore delle berline di classe più alta, nelle quali è possibile Inserire tutta una serie di innovazioni tecnologiche costose, ma che la clientela è disposta a pagare. Siamo nel campo del sistemi trazione integrale, delle quattro ruote sterzanti (per ora disponibili solo sulle marche giapponesi), del motori con più di due valvole per cilindro, delle sospensioni «intelligenti». E, naturalmente, tanta elettronica per tutu. Un fatto interessante: le Case giapponesi sono rima¬ ste pressoché sole a portare nei Saloni quei veicoli sperimentali che fanno Immagine. E proprio tra questi ne troviamo uno, della Toyota con motore a turbina Pareva che da anni tale soluzione fosse abbandonata da parte dei costruttori di automobili a causa delle notevoli difficoltà di adattamento all'impiego stradale. La Toyota espone anche un veicolo con trazione integrale a ripartizione variabile della coppia sui due assi e con comando elettronico asservito alle condizioni di aderenza. La Mitsubishi espone il prototipo della .Galani», una berlina con motore quattro cilindri di 2 litri do¬ tato di alberi equilibratori controrotanti (una tecnica già da tempo adottata da Lancia e Porsche). In più, un complesso sistema di sospensioni autoregolanti a controllo elettronico, capaci di reagire alla Inclinazione della vettura in curva oltre che In accelerazione e frenata. Fondamentalmente si tratta di un sistema non dissimile da quello che la Citroen adotta da trentanni, ma In questo caso si utilizza una elettronica molto raffinata. Lo scopo è quello di determinare in anticipo (e quindi compensare) la forza centrifuga in curva sulla base della velocità della vettu- ra e dell'angolo del volante. Non mancano le proposte per veicoli che difficilmente verranno mal commercializzati come l'«Urbanbuggy» della Daihatsu con motore turbo da un litro e 105 Cv e la caratteristica di avere gli Interni lavabili con un getto d'acqua; oppure la Subaru «BLT», anche questa con un litro di cilindrata e 100 Cv ma con le quattro ruote motrici e sterzanti e la trasmissione a variatore controllato elettronicamente. Honda e Mazda hanno 1 loro modelli di serie a quattro ruote sterzanti, e su questo argomento squisitamente tecnico (che però diventa commerciale) 1 pareri sono discordi tra 1 molti specialisti di tutte le Case, presenti a Ginevra: infatti c'è chi prende sul serio il discorso della storzatura al retrotreno In funzione di correzione di traiettoria e chi, Invece, sostiene che con la somma necessaria a pagare 11 nuovo sistema è possibile realizzare una eccellente sospensione posteriore che, da sola compensi In modo adeguato la traiettoria in curva Anche sul modo di realizzare il «4x4» ci sono ovviamente molte varianti. Sulla Toyota «Camry» si arriva addirittura a cambiare 11 sistema di trazione integrale a seconda che sia o no presente l'ABS. Come si vede, c'è posto per tutte le idee. Adesso si tratta di vedere quali sono quelle meglio accettate dal pubblico. Chi compera ha l'ultima decisione. Gianni Rogliatti

Luoghi citati: Ginevra