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Agnelli: l'opa? Troppi i rischi Intervista a Nouvel Economiste Agnelli: l'opa? Troppi i rischi «Non fa parte dei metodi della Fiat» PARIGI — Ve 'grandi manovre europee» degli industriali italiani, l'affare Montedison, la strategia del gruppo Fiat ih materia di. automobili e di comunicazione, sono tra 1 temi principali di una lunga intervista all' avvocato Gianni Agnelli che il settimanale «Le nouvèl economiste» pubblica nel numero in edicola domani. Rallegrandosi che «f nuovi capitalisti italiani siano oggi l meglio armati e i pia intraprendenti», l'avvocato sottolinea che nella vicenda della Soclétè Generale de Belgique «Quei che tutti sanno è chetale compagnia era gestita in modo pigro e piacevolmente feudale, conseguenza della sua storia», «credo che la scossa non potrà farle che bene, ma non so se al prezzo pagato dagli uni e dagli altri si tratterà di un buon affare. Quel che non è stato mai fatto —- aggiunge Agnelli — i di osare comprare un paso di storia». Pur apprezzando l'audacia degli industriali italiani (•L'operazione di Raul, Cardini in Francia con BeghinSay è formidabile»). Agnelli spiega che la Fiat rifiuta comportamenti analoghi perchè segue un suo codice di condotta: «Won facciamo quel che non'vorremmo ci facessero — afferma — e inoltre abbiamo già vissuto una' volta l'esperienza dell'intrusione in una società straniera, nella vicenda degli elicotteri Westlàndin Gran Bretagna. Anche se abbiamo vinto, ho deciso che mai più ripeterò l'esperienza». Sottolineando che «{'opa non è nei metodi della Fiat» la quale «per entrare in un'impresa vuole l'accordo degli azionisti, del management e se necessario dei poteri politici». Agnelli afferma che «non ci si deve mai far trascinare in battaglie in cui per non perdere la faccia l'interesse industriale della compagnia non è più la cosa essenziale: è Agnelli afferma poi di sentirsi •assolutamente al sicuro» dal rischio che un •ràider» punti sulla Fiat, ed esclude che «la famiglia» («in cui la tradizione e il senso del dovere esistono») possa venire sedotta. Agnelli spiega poi la sua strategia in Francia, •Paese dove siamo presenti da 60 anni e che dopo l'Itaca è quello in cui siamo maggiormente attivi». 'La politica di integrazione e di armonizzazione industriale condotta dal nostro gruppo in Francia — aggiunge — costituisce il modello a partire dal quale deve articolarsi la nostra attività nell'Europa del 1992». Nel settore agroalimentare che lo vede associato alla Bsn, Agnelli afferma di •voler procedere a piccoli passi» mentre l'alleanza incrociata con la Matra «può portare a sviluppi» oltre che nel settore del componenti d'automobile, anche in quello della stampa. Su certe ostilità che incontra in Italia il gruppo Fiat Agnelli afferma: •! partiti politici cercano di limitare la nostra espansione perché non siamo né allineati né indebitati, la nostra indipendenza non piace». Agnelli ricorda che la Fiat è all'65% un gruppo votato ai trasporti e che l'attività nel campo della stampa, che •sembra suscitare tanta emozione», non rappresenta che l'l%. •Siamo gli editori della stampa da sessant'anni — aggiunge Agnelli — e se siamo diventati indirettamente corresponsabili,del,Corriere.della Sera attraverso. : Gemina é perché siamo stati sollecitati a farlo». r.s.

Persone citate: Agnelli, Gianni Agnelli, Nouvel Economiste Agnelli

Luoghi citati: Europa, Francia, Gran Bretagna, Italia, Parigi