Processo a sei ex terroristi per un omicidio e due ferimenti

Gli ultimi fuochi di PI Processo a sei ex terroristi per un omicidio e due ferimenti Gli ultimi fuochi di PI Ricostruiti in assise l'aggressione a due medici e l'uccisione d'una guardia giurata -1 responsabili confessarono per dimostrare la loro dissociazione dalla lotta armata S'è concluso davanti alla prima Corte d'assise (pres. Pettenati, pm Russo) il processo contro sei ex terroristi di Prima linea accusati dell'omicidio della guardia Mondialpol Giuseppe Pisciunerl e dei ferimenti del medici Giorgio Coda e Ruggero Grio. Per l'assassinio, sono stati inflitti 23 anni di carcere a Guido Manina e 15 a Daniele Gatto. Si tratta però di pene che comprendono an' che altre condanne già inflitte in passato ai due e passate in giudicato e per le quali è stato riconosciuto il vincolo della continuazione. Per l'attentato contro lo psichiatra Giorgio Coda, la corte ha condannato a 4 anni e mezzo ciascuno Bruno Laronga e Silveria Russo. Per l'agguato, invece, al ginecologo Ruggero Grio, sono stati inflitti 7 anni a Francesco D'Ursi. Cinque mesi, infine, a Liviana Tosi, responsabile di aver custodito le ar¬ mi per questi crimini. Tutti i condannati sono rei confessi, da tempo si sono dissociati dalla lotta armata e fanno parte della cosiddetta «area omogenea» delle Nuove. Gatto beneficia del lavoro esterno. Giuseppe Plsciuneri fu ucciso il 10 aprile 1980, in via Rlbet angolo via Nizza, Aveva 30 anni, da 9 militava nella Mondialpol. I terroristi volevano rapinarlo della pistola, l'aggredirono: nella colluttazione parti un colpo, la guardia giurata rimase fulminata. Il delitto era destinato ad essere archiviato «come opera di ignoti»: nemmeno Roberto Sandalo e gli altri pentiti che raccontarono anche le piccole rapine compiute da Prima linea si ricordarono di Plsciuneri. Sono stati Guido Manina e Daniele Gatto a confessare l'assassinio ai giudici istruttori quando fecero la scelta di dissociarsi: un modo per dimostrare che erano usciti definitivamente dalla lotta armata: «/n un momento di ripensamento di tutta la nostra attività, era necessario rendere conto di tutte le nostre azioni». Giorgio Coda, psichiatra che aveva già avuto problemi con la giustizia per 1 metodi usati verso i suoi pazienti a Villa Azzurra, fu bloccato nel suo studio di via Casali» la sera del 2 dicembre '77: 1 terroristi lo legarono a un termosifone, poi gli spararono alle spalle e a un ginocchio. Oltre a Laronga e a Silveria Russo (si sono sposati in carcere, la Russo è in attesa di un bimbo) parteciparono all'incursione Manina e D'Ursi (erano assistiti dagli aw. Gianaria, Trucco, La Macchia, Enrichens, Novara). Anche il ginecologo Ruggero Grio fu ferito nel suo studio, in corso Massimo d'Azeglio: l'aggressione fu confessata da Francesco D'Ursi (difesa, avvi Foti).

Luoghi citati: Novara