Un mausoleo pieno di stelle

Un mausoleo pieno di stelle Il progetto per trasformare in planetario l'edificio della Bela Rosin Un mausoleo pieno di stelle L'operazione dovrebbe realizzarsi tramite un accordo fra Comune e privati - Previsti 150 posti e un collegamento audiovisivo con le sedi di Experimenta e di Martedì Scienza - Quest'ultima manifestazione chiusa ieri con un bilancio di 15 mila spettatori, il doppio dell'anno scorso Da mausoleo a planetario. E' la nuova destinazione del «piccolo Pantheon» di strada Castello di Mirafiori, costruito un secolo fa per accogliere le spoglie di Rosa Vercellana, la «Bela Rosin», moglie morganatica (senza diritti di successione) di Vittorio Emanuele il. La proposta di trasformare il monumento, ora fortemente segnato dall'incuria e dal vandalismo, in un centro di astronomia è diventata concreta dopo una delibera della giunta municipale e dopo che un gruppo di privati ha presentato al Comune un programma per progettare, ristrutturare l'edificio e gestire l'attività del previsto planetario. Oli apparecchi che proietteranno l'immagine degli astri in movimento sulla cupola del mausoleo, rappresentante la volta celeste, costituiranno, secondo i promotori dell'iniziativa, un'indubbia attrazione per i sempre più numerosi cultori dei fenomeni celesti. -Siamo convinti — spiega l'assessore comunale per la Cultura, Marziano Marzano che con i colleghi Zanetta e Porcellana sta mettendo a punto il progetto — che la proposta avanzata sia valida per almeno due motivi. Primo, perché consentirà finalmente il recupero del sepolcreto, ormai in un intollerabile stato di degrado; secondo, perché la destinazione d'uso prescelta permetterà a Torino di disporre di un nuovo centro di divulgazione scientifica. Il monumento della «Bela Rosin,, insomma, potrebbe diventare uno dei terminali di altre manifestazioni di richiamo come Experimenta e Martedì Scienza». L'assessore Marzano non si sbilancia ancora sul tem\ pi e sulle modalità flelVopiSrazione-planetario da definirsi mediante una convenzione tra l'ente pubblico e la società privata, ma dal progetto presentato è già possibile intravedere il volto del previsto nuovo centro astronomico. La sede ristrutturata, con un adeguato servizio di sorveglianza, disporrà di una sala conferenze con 150 posti a sedere, collegata attraverso un impianto audiovisivo con altre sale che, di volta in volta, ospiteranno manifestazioni scientifiche. Il cordone ombelicale in partenza da strada Castello di Mirafiori alimenterà soprattutto Martedì Scienza, il ciclo di conferenze conclusosi proprio ieri con l'undicesimo seminario al cinema-teatro Colosseo, sul tema »Breve viaggio intorno al cervello». Giunta alla seconda edizione, l'iniziativa, che ambisce a diventare l'interfaccia scientifico dei «Venerdì letterari», ha chiuso i battenti dopo undici incontri, con un bilancio di presenze (15 mila persone, il 50 per cento in più rispetto al primo ciclo) imprevisto dagli stessi organizzatori. L'assessorato per la Cul¬ tura Età già pensando alla prossima edizione che si 'preannuncia ricca di novità, Tra gli ospiti, è assicurata'là presenza di Bruno Coppi, massimo esperto occidentale nel campo della fusione nucleare e responsabile del «progetto Ignitor», e di Cesare Musatti, uno dei padri della psicanalisi italiana. Per superare l'handicap della limitata capienza del «Colosseo (circa 1300 posti), l'assessore Marzano pensa di far replicare i dibattiti più seguiti. • Nell'ultima edizione — ricorda — abbiamo ricevuto le proteste di intere scolaresche che non avevano potuto assistere ad alcune conferenze perché la sala era piena. A questo punto abbiamo due possibilità: o trovare una sede più ampia o concedere il bis alle lezioni più interessanti». Saranno mantenuti, invece, 11 periodo e l'orario delle manifestazioni, da novembre a marzo, alle 18 del martedì, li tardo pomeriggio, spiegano gli organizzatori, consente sia agli studenti sia a chi lavora di poter seguire le conferenze. Un fatto è certo: la capitale di Tecnocity, la sede del Politecnico più prestigioso d'Italia, la città che ha dato quattro Premi Nobel (Camillo Golgi, Salvatore Luna. Renato Dulbecco, Rita Levi Montatemi) e maestri del valore di Lagrange, Avogadro, Pirla e Regge, dimostra d'avere sempre più «fame» di scienza e di divulgazione scientifica. Guido J. Paglia

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