Una trappola tragica di Furio Colombo

Una trappola tragica Una trappola tragica La terribile scena filmata giovedì dalla Cbs in Israele e trasmessa venerdì in tutto il mondo (soldati israeliani tentano di spezzare le braccia a due giovani palestinesi; si saprà solo dopo, dalla agenzia Reuter, che i due giovani non hanno avuto fratture, sono stati rilasciati e i soldati finiranno davanti alla Corte marziale) dice alcune cose per gli Stati Uniti, per Israele e anche per l'Italia. Degli Usa testimonia la straordinaria qualità dell'informazione, che continua a funzionare al suo meglio e a dimostrare al mondo che anche le verità più aspre si possono e si devono presentare. Di Israele si deve dire che una parte del suo governo e caduto in una trappola tragica, una trappola politica-e logica prima ancora che morale. Ha perduto la- memoria dei fatti recenti, proprio come vorrebbero i suoi nemici. Non vede che seguendo la triste li¬ nea Shamir-Rabin il Paese viene spinto in una fase di viètaamizzazione. Gli occhi del mondo sono fissi sul punto di> scontro con i dimostranti palestinesi, e quasi qualunque azione, in un contesto cosi tragicamente limitato, è un erróre, anche quando non raggiunge il livello delle immagini colte1 qualche giorno fa dalla Cbs. Da questa trappola, lo dimostra il Vietnam, si esce solo troncando la linea di ossessiva localizzazione del problema, rivolgendosi al mondo e mettendo tutti di fronte alle responsabilità comuni. Che esistano strade diverse lo dimostra la tenacia con cui il Congresso Mondiale Ebraico cerca e propone vie d'uscita. Per esempio, la proposta del rabbino Hertzberg, annunciata su questo giornale, di internazionalizzare immediatamente la zona di Gaza, dandone la responsabilità alTOnu e offrendo agli arabi modera¬ ti, che non hanno mai voluto ricevere i palestinesi, l'occasione di svolgere un ruolo. Dell'Italia —. i suoi giornali, la sua televisione, la sua cultura, i suoi politici — si deve dire che a questa prova regge male. Certo, è una prova difficile, disorienta politicamente e sconvolge moralmente. Ma per ora è una prova fallita. Il pubblico italiano in passato ha avuto il più delle volte informazioni modeste e incoerenti sulle stragi contro i palestinesi da parte di giordani, siriani, libanesi di tutte le credenze, formazioni regolari e irregolari. Ripeto: stragi come il lungo assedio e la morte di migliaia e migliaia di persone (donne, bambini) nel campo di Chatyla ad opera delle forze di Amai, che nessuno ha mai discusso o antagonizzato in Italia. Furio Colombo (Continua a pagina 2 In sesta colonna)

Persone citate: Hertzberg, Rabin, Shamir

Luoghi citati: Gaza, Israele, Italia, Stati Uniti, Usa, Vietnam