Ecco l'opera buffa anzi buffissima

Ecco l'opera buffa, anzi buffissima In scena per la prima volta a Parigi il 3 gennaio 1843 Ecco l'opera buffa, anzi buffissima IL Don Pasquale di Gaetano Donìzetti, opera buffa, anzi comicissima, in tre atti, fu scritta dal compositore bergamasco in pochissimi giorni, e andò in scena il 3 gennaio 1843 al Théatre des Italiens. L'anno prima, il 1842, fu fortunato per Donìzetti. S'era recato a Parigi per assistere alla prima francese della «Linda di Chamonix» e a settembre gli piovve addosso dallo stesso teatro la richiesta di comporre un'opera comica nuova. Cosi il «Don Pasquale» vide la luce, ebbe immediati consensi, fu replicato alla Scala il 17 aprile 1843; il giorno dopo, naturalmente in un diverso allestimento, al Teatro d'Angennes di Torino e il 29 dicembre del 1912 al Regio con un cast eccellente di cui facevano parte Giuseppe De Luca e Rosina Storchio. I protagonisti dell'opera, coprodotta in questo allestimento al Regio con il Grand Théàtre di Ginevra, sono: Don Pasquale (Enzo Darà, basso buffo), il dottor Malatesta (Alessandro Corbelli, baritono), Norina (Luciana Serra, soprano), Ernesto (Aldo Bertolo, tenore). Direttore è Bruno Campanella, la regia di Ugo Gregoretti, le scene e i costumi di Eugenio GuglielminettL La trama: Don Pasquale, settantanni, ricco e celibe vorrebbe che il nipote Ernesto sposasse una bella ragazza benestante, ma il giovane è segretamente innamorato di Norina, una vedova carina, ma povera. Il «vecchietto» disereda il nipote e decide di sposarsi grazie ai «buoni uffici» dell'amico Malatesta. A questo punto il «dottore» organizza la burla: fa credere a Don Pasquale che la sorella Sofronia (Norina, sotto mentite spoglie) .«fresca uscita di convento» sia pronta a concedergli la sua mano. Sotto la sapiente «regia» di Malatesta, Norina impara la parte della pudica giovinetta, Don Pasquale è preso da «foco insolito» e decide di sposare subito la fanciulla. Un falso notaio è pronto: il rito fra Sofronia (la falsa Norina e Don Pasquale) viene celebrato, ma la sposina cambia subito atteggiamento: diventa aggressiva, arrogante, civetta. Molla a Don Pasquale persino uno schiaffone, spende gran parte delle sue fortune e pretende che Emesto le faccia da cavaliere. Come se tutto ciò non bastasse, la «vipera» lascia cadere il biglietto d'un falso appuntamento galante. Don Pasquale va su tutte le furie e quando si accorge della burla accondiscende al matrimonio fra il nipote Ernesto e la bella Norina. a. ca. Gaetano Donìzetti

Persone citate: Aldo Bertolo, Alessandro Corbelli, Bruno Campanella, Enzo Darà, Giuseppe De Luca, Luciana Serra, Rosina Storchio, Ugo Gregoretti

Luoghi citati: Ginevra, Parigi, Torino