Un bell'ufficio a domicilio ovvero la Cottage Industry

Un bell'ufficio a domicilio ovvero la Cottage Industry L'era del lavoro in casa Un bell'ufficio a domicilio ovvero la Cottage Industry IL lavoro a domicilio sta diventando una cosa tutta diversa da com'era in passato. Da subalterno, sottopagato e sfruttato, diventa emergente, altamente redditizio e soprattutto gratificante. I lavori dati da fare a casa costituiscono ormai una specie di terziario da camera, un settore destinato a portare cambiamenti fra i più rivoluzionari nell'Italia degli ultimi anni. E' una tendenza nata senza far rumore, con pochi che se ne accorgevano, come tutto ciò che è nascosto fra le quatt rt mura. Manca solo un nome adeguato che rifletta questa nuova dignità. Oli americani, invece, che sono rapidissimi ad etichettare le tendenze nascenti, hanno coniato i temini «electronic cottage» e «cottage indù stry. per incasellare tutte le attività svolte da chi fa tutt'Uho di casa- e bottega, che ha abbandonato indifferentemente uffici asettici o megagalattici, angusti o lussuosi per lavorare in casa, in vestaglia e pantofole. Secondo la Camera di commercio americana sono dieci milioni le imprese che hanno l'abitazione come sede del business, mentre l'Università del Sud California, che sta studiando il fenomeno, prevede che nel 1990 ben 15 milioni di persone lavoreranno dietro la porta di casa. E faranno praticamente ogni tipo di lavoro, come si può capire dal lungo elenco di aziende (American Express, McDonald, Citibank, Xerox, Hcneywell, per citarne alcune) che già oggi possono contare su dipendenti che lavorano a domicilio e sono legati alla casa madre da sistemi di telecommuting. Ci si sta avvicinando, insomma, a quello che per primo aveva previsto il futurologo Alvin Toffler nel suo libro i77te third wave.. *~ a breve, aveva scritto sutando la perplessità dei iddizionalisti, fabbriche, banche e uffici si svuoteranno e la gente tornerà a lavorare in casa utilizzando — e questa è la grande differenza tra il lavoro a domicilio nell'88 e quello del passato — le più moderne e sofisticate tecniche di trasmissione elettronica di dati e di comunicazione per trattare con clienti, capufficio, colleghi. . «In Italia è una realtà più lenta a manifestarsi», spiega Filippo Barbano, docente di sociologia all'Università di Torino, «perché le tecnologie sono meno diffuse che altrove. Più che di un fenomeno considerevole sotto il profilo quantitativo da noi si può parlare per ora di una trasformazione rilevante in termini qualitativi, di una nuova imprenditorialità basata su un'organizzazione del lavoro diversa da quella tradizionale». «Si tratta di una trasformazione cosi rivoluzionaria che avrà effetti economici, sociali, polìtici incalcolabili», ribadisce Nicola Cacace che ha studiato il problema riferendolo alle professioni emergenti. Ma anche a livello individuale le modificazioni non saranno minori, perché lavorare in casa significa mescolare il privato al business, il dentro e il fuori, il tempo libero e il tempo lavorativo e quindi rivoluzionare abitudini, stili, orari e rapporti. •Vuol mettere la soddisfazione di impiegare pochi secondi per arrivare in ufficio e di poterci tornare sempre, quando serve, anche al di là degli orari canonici», chiede Luciano Parussa, torinese, che rappresenta nove aziende di prodotti elettronici. Tra 1 suoi clienti ci sono grandi società come la Fiat, l'Olivetti. l'Enel, la Rai con le quali tratta direttamente da tre stanze della sua abitazione che durante il giorno sono destinate al lavoro, ma anche alla sera si trasformano abitualmente in sala di lettura Quello sottolineato da Parussa è uno dei vantaggi della casa-bottega: non più stress da pendolarismo, ansie da parcheggio, angoscia per ritardo di treni, metropolitane, autobus. Basta con gli orari rigidi, basta con i pasti consumati di stracollo al bar o in trattoria. C'è anche la soddisfazione di poter lavorare in ambienti piacevoli. •Quando mi lascio alle spalle Roma e la sua confusione e ritorno nella casa colonica nelle colline umbre dove ho trasferito la mia famiglia e la mia attività mi sento felice», confessa Gianni Berna, della società di consulenza industriale Finesport Engineering che opera in tutto 11 mondo. Nella capitale, dove ha un ufficio, tende a starci sempre di meno: -Con i miei clienti lavoro comunque colloquiando attaverso il telex o il telefono. Tanto vale che lo faccia da un posto gradevole che mi offre la possibilità di una passeggiata nel verde quando ne ho voglia». Insomma, una migliore qualità della vita, come sottolinea Federica Ollvares che da anni studia il lavoro nella società contemporanea con l'obiettivo di suggerire il migliore equilibrio tra vita privata e impegno professionale: lei ha verificato che per molte donne l'office at home» è stato l'uovo di Colombo per conciliare una vita multiruolo. «Personalmente sono contentissima di poter dare uno sguardo al minestrone tra una telefonata e l'altra del miei clienti», conferma Ester Borromeo che da sei anni ha fatto tutt'uno della sua abitazione e del suo ufficio di rappresentanza di ditte di aguglieria. «Anche se sono occupata per otto, dieci ore al giorno, tutto sommato mi sembra sempre di vivere in relax: posso stare vestita comodamente, senza l'angoscia del look da ufficio, e se mi va, posso lasciare persino un po' di musica in sottofondo mentre lavoro». Anche l'.electronlc cottage», però, ha 1 suoi rischi e i suoi svantaggi: per utilizzarlo bene, con buoni risultati personali ed economici, bisogna imparare alcuni segreti. Negli Stati Uniti, dove la diffusione capillare del fenomeno ha fatto nascere una vastissima pubblicistica e ha dato vita a numerose associazioni che pubblicano bollettini, organizzano seminari e workshop, forniscono assistenza ai professionisti in pantofole, gli esperti del settore sottolineano, prima ancora del pregi, i rischi -del lavorare in casa. Sono gli stessi che riassume Oiacomina Lapenna, consulente di direzione d'azienda per le strategie di comunicazione, che da mol-. ti anni (il suo motto è «cinque minuti prima») ha scelto di crearsi un efficientissimo ufficio in casa: «Il primo pericolo è quello dell'isolamento. Se le mura di casa separano dalla realtà esterna, in breve tempo ci si impoverisce. Per evitare questo rischio bisogna farsi un programma rigoroso di aggiornamento culturale e professionale specifico, bisogna partecipare a corsi di formazione e convegni, informarsi con meticolosità sull'evoluzione della propria professione». Oiacomina Lapenna non nasconde che presenziare a convegni, a seminari e. perché no, scrivere sulle riviste di settore serve anche per curare la propria immagine negli ambienti che contano per il proprio lavoro, evitando In questo modo di scomparire inghiottiti nel proprio isolamento e puntando piuttosto sulla «gestione del mistero» che avvolge le persone che lavorano lontane dagli altri. Un altro problema innegabile è la difficoltà di mantenere confini ben definiti tra lavoro e vita privata: «Imparare a chiudersi alle spalle un'ipotetica porta di ufficio», raccomanda Luciano Parussa. «Inserire senza pietà la segreteria telefonica per non essere fagocitati dal lavoro», aggiunge Ester Borromeo. Non trasformarsi, come dicono gli inglesi, in workaholics, lavorodipendentl. Ma anche imparare a non distrarsi, a non trascurare il I lavoro genze casalinghe, Isaac Asimov, il famoso scrittore di fantascienza, convinto sostenitore dell'.electronic cottage», raccomanda di organizzarsi uno spazio di lavoro che sembri e funzioni veramente come un ufficio. Questo, afferma con una punta di polemica, «per evitare che le mogli e i famigliari trattino chi lavora in casa come se fosse un disoccupato, disponibile per tutte le incombenze». Insomma, per avere successo lavorando in casa il segreto è soprattutto essere abili manager di se stessi, imparare a gestire la propria attività, ma anche la propria vita e l'ambiente in cui si lavora in modo assolutamente professionale. La tecnologia è un supporto indispensabile per creare un «electronic cottage», ma tutti sono d'accordo nell'affermare che l'atteggiamento psicologico con cui si affronta questo tipo di esperienza è ancora più importante. E nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di una scelta di vita positiva e vincente se Peggy Tagliarino, una delle più prestigiose P.R. di New York che da anni lavora in casa, sostiene con convinzione che, in mancanza di meglio, ciascuno dovrebbe avere almeno un tavolo da cucina nel proprio ufficio. Dada Rosso el lavoro in casa a domicilio age Industry antaggi non più mo, anngoscia metro Basta basta mati di trattoddisfarare in io alle confua casa umbre mia favità mi onfessa società ustriale ng che mondo. h se sono occupata per otto, dieci ore al giorno, tutto sommato mi sembra sempre di vivere in relax: posso stare vestita comodamente, senza l'angoscia del look da ufficio, e se mi va, posso lasciare persino un po' di musica in sottofondo mentre lavoro». Anche l'.electronlc cottage», però, ha 1 suoi rischi e i suoi svantaggi: per utilizzarlo bene, con buoni risultati personali ed economici, bisogna imparare alcuni segreti. Negli Stati Uniti, dove la diffusione capillare del fenomeno ha fatto nascere una vastissima pubblicistica e ha dato vita a numerose associazioni che pubblicano bollettini organizzano perché no, scrivere sulle riviste di settore serve anche per curare la propria immagine negli ambienti che contano per il proprio lavoro, evitando In questo modo di scomparire inghiottiti nel proprio isolamento e puntando piuttosto sulla «gestione del mistero» che avvolge le persone che lavorano lontane dagli altri. Un altro problema innegabile è la difficoltà di mantenere confini ben definiti tra lavoro e vita privata: «Imparare a chiudersi alle spalle un'ipotetica porta di ufficio», raccomanda Luciano Parussa. «Inserire senza pietà la segreteria telefonica per non essere fagocitati dal lavoro», aggiun Et B N

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