Alla conquista della gamba bella

Alla conquista della gamba bella Alla conquista della gamba bella Achi gli chiedeva di riassumere in tre parole il segreto per avere gambe sempre belle, un famoso medico estetico rispose: «Usarle, proteggerle, intervenire (rimediando tempestivamente in caso di disturbi)». La prima insidia alla perfezione delle gambe è infatti una vita troppo sedentaria o, altrettanto pericoloso, il passare in piedi gran parte della giornata. Il rimedio più semplice sarebbe camminare quotidianamente per almeno un'ora. Chi trovasse il camminare o il passeggiare poco consono ai nostri tempi frettolosi può dedicarsi al jogging, purché la corsa lenta si svolga prevalentemente su terreni morbidi come prato o terra battuta (secondo i flebologi, il ritmo traumatico sulla pianta del piede, se esacerbato dal contatto con un terreno duro e non elastico, causa ematomi). Il nuoto può essere considerato lo sport ideale per mantenere in forma le gambe: la muscolatura si sviluppa in modo armonioso, la circolazione si attiva, diminuisce il rischio che si formino cuscinetti adiposi. Come difendere la bellezza delle gambe? Da un eccesso di raggi ultravioletti che ne farebbero inaridire la pelle ci si protegge facilmente con prodotti solari contenenti opportuni filtri. Più difflette è rimediare ai danni provocati da un lavoro sedentario. In questi casi le calze elastiche — è meglio rivolgersi al medico per scegliere il corretto grado di compressione — possono ridurre l'affaticamento e favorire la circolazione di ritorno, diminuendo il ristagno di liquidi tossici e fornendo un'azione antivaricosa e rassodante. Le calze automassagglanti. con una compressione maggiore alla caviglia e decrescente verso l'alto, sono disponibili anche come calzini per uomo. Se non si ha la possibilità di fare due passi ogni tanto, oppure di rilassarsi spesso con i piedi In alto, su una sedia o su uno sgabello, il senso di stanchezza e di gonfiore può essere lenito — e la dilatazione del vasi linfovenosi ridotta — da una applicazione fredda, una volta ritornati a casa. Un impaccò con un panno freddo e umido dà già sollievo; l'azione è ancor più intensa se le fasce usate per avvolgere le gambe (ed eventualmente l'addome) vengono imbevute di particolari sostanze c.e evaporando riducono la tempera» tura della pelle e contemporaneamente la rassodano, sostanze che è possibile procurarsi In erboristeria. Tra le tecniche fisioterapiche, ai massaggi e Idro¬ massaggi, diffusi da tempo si sono aggiunti in questi ultimi anni la ionoforesi (che permette di far penetrare dei farmaci attraverso i pori cutanei mediante l'uso di una debole corrente elettrica ed è usata per il rassodamento e stadi iniziali di cellulite), la pressoterapia (.gambali, che gonfiandosi e sgonfiandosi esercitano una compressione, a ritmi variabili, con l'immissione di aria, favorendo la circolazione sanguigna e linfatica), gli ultrasuoni (onde concenti , che che si propagano nei tessuti cutanei e sottocuta nei con azione teriaca ec. energetica che producono benefiche reazioni metat.7 llche e vascolari; è uile nel trattamento delle adiposi & localizzate e nella cellulite dura e dolorosa). Utile anche la magnetoterapia (con campi magnetici pulsanti emessi da un cilindro dove si sistema la paziente, che determinano un miglioramento del microcircolo e provocano un rafforzamento del tessuto connettivo; sono indicati in caso di cellulite e di gambe pesanti e stanche). Ci sono poi le tecniche medico-chirurgiche: la mesoterapia è un'iniezione di farmaci in loco mediante una serie di aghi molto corti; la ossigeno-ozono terapia consiste nell'iniezione, per via ematica o sottocute secondo il caso, di una miscela di ossigeno e ozono o di ozono puro per migliorare il metabolismo cellulare, ridurre l'adiposità e lo stato cellulitlco. e per tonificare e rigenerare l'organismo. Ci sono poi la laserterapia (un'energia luminosa a frequenza costante, attualmente poco utilizzata nel trattamento degli arti inferiori e limitatamente a indicazioni molto precise), la lirosuzione (tramite incisioni di 2-3 mm vengono introdotte nel tessuto adiposo cannule collegate ad una apparecchiatura aspirante che .succhia > il grasso localizzato) e i bendaggi compressivi, In preparazione a interventi chirurgici o sclerosanti, o a conclusione di questi. La terapia sclerosante elimina le vene varicose per mezzo di sostanze iniettate direttamente, facendo degenerare i cordoni fibrosi che saranno lentamente riassorbiti dall'organismo. La chirurgia delle varici (crossectomia. stripping lungo e stripping corto) in passato richiedeva interventi complessi e degenze ospedaliere anche prolungate : oggi invece si riesce a intervenire in modo meno traumatico e ambulatorian-.- nte grazie alla flebectomia minlchirurgica e alla micropuntura cromatica. Guùrun Dalla Via

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