Fammi tanta paura ma solo per gioco

Fammi tanta paura ma solo per gioco Fammi tanta paura ma solo per gioco GLI horror toysstanno per arrivare In Italia. Sono mostri sputa sangue, alieni da anatomizzare, extraterrestri che sbavano liquidi rivoltanti, fantasmi da proiettare sulle pareti: il tutto con il contorno di sale operatorie, castelli stregati, laboratori di scienziati pazzi. La moda del giocattolo orrido ha conquistato i ragazzini americani nel Natale '87, suscitando polemiche prese di posizione delle associazioni dei genitori: ma intanto quei giochi fra poche settimane — intorno a marzo — saranno distribuiti anche nel nostro Paese dalle grandi multinazionali Mattel (quella della Barbie) e Tonka-Polistil-Kenner (quella delle autopiste). Al Salone intemazionale del giocattolo, svoltosi a fine gennaio a Milano, gli ftorror-toj/s erano le novità più «allettanti» per negozianti e grossisti, ed è quindi probabile che presto saranno dffusi ovunque, per soppiantare la generazione dei mostri precedenti, da Skeletor a Kodra Khan a Devastor, ormai un po' fuori moda e soprattutto non abbastanza realistici. Per la verità, fin dai tempi dell'Uomo mascherato (1936) e di Superman (1938, ha cinquant'anni!), i personaggi mostruosi sono sempre entrati nell'immaginario infantile, per non parlare dello scrittore del Seicento francese Charles Perrault, che con le svariate versioni di Cappuccetto Rosso, Pollicino e slmili spaventa bambini da secoli. Però qui la tecnica'è diversa: complice la chimica, invece dell'elettronica, si sviluppa un realismo del particolare disgustoso che potrebbe attirare soprattutto i più picccll, sempre sensibili al fascino del brutto, creando però scompensi nel loro equilibrio tra vita e finzione. Sono già pronti anche gli spot pubblicitari e i cartoon che — come sempre — sosterranno in grande stile il lancio. Per la serie del Mad Scientist, lo Scienziato pazzo che verrà venduto dalla Mattel, il jingle pubblicitario si apre con la scritta too gross, che si potrebbe tradurre «troppo volgare, troppo schifoso», poi compare un mostriciattolo che erutta bava appiccicosa facendo inorridire un bambino; alla fine, mentre il cane di casa guaisce e s'accuccia spaventanto, il fratellino corre via. Invece per i prodotti della Kenner ci sono già pronti 91 episodi della serie di cartoni animati «Real Ghostbusters», realizzati dalla Columbia Pictures, che andranno in onda su Italia 1: qui c'è un po' più di ironia, ma i giocattoli che compongono la linea dei «Veri acchiappafantasmi» non sono molto diversi dagli altri. n repertorio è veramente degno di uri film dell'orrore. Attorno allo scienziato pazzo c'è un alieno con il ventre apribile, dal quale escono un colon blu, un cuore verde, l'Intestino marrone, il tutto tenuto insieme da un liquido-ributtante e appiccicoso (monster flesh, carne di mostro), venduto in baratto] ino a parte. Ci sono anche le confezioni di alien blood (sangue di extraterrestre) e le bustine di bicarbonato alfasodlco e acido citrico. Queste ultime servono per il clou della serie: una vaschetta dove si mette a «bollire» il pupazzo realizzato con la pasta speciale e che si disintegra sotto gli occhi del bambino, la¬ sciando intatto solo lo scheletro. Più articolato il mondo degli Acchiappafantasmi, nato dal fortunato film di qualche tempo fa, trasfor¬ mato poi ancora in serial di disegni animati. Ci sono gli eroi che devono catturare i fantasmi, che si presentano sotto varia forma. Ecco bug-eye-ghost, che lancia il suo occhio dove meno te lo aspetti, oppure quello che spruzza acqua, infine 11 top: «filoso», «bavoso» e «bolloso». E' facile intuire quali siano le loro specialità. Funzionano tutti con abbondante uso di ecto-plazm, un fluido violaceo e appiccicoso. / «Sono tutti liquidi atossici e solubili in acqua, i giochi sono stati testati dalle commissioni di sicurezza americane, che sono molto più severe di quelle europee, dunque non c'è alcun pericolo», spiegano subito i responsabili delle aziende importatrici. E c'è da ere-, dergli. «Ma il problema è' un altro», ribatte Simona Gioia, del Comitato difesa consumatori (Milano, corso Garibaldi 75, tei 02/65.57.272), che ha lanciato prima di Natale una campagna per la sicurezza del bambini, E aggiunge: «Oltre al problema della sicurezza fisica, che in questo Salone del giocattolo '88 è stato ampiamente affrontato, ammettendo soltanto espositori che aderivano alla campagna, si devono controllare gli effetti psicologici di quello che capita per le mani del nostri figli». Da dove viene questa voglia di orrore, questo desiderio di oggetti disgustosi, cosi esasperato da alcune case produttrici? Abbiamo tentato di spiegare questo fenomeno, di dare qualche consiglio ai genitori, parlando con uno psicologo che dà sempre si occupa di sviluppo dei bambini, anche in rapporto al gioco: il prof. Fulvio Scaparro, docente di psicopedagogia alla Statale di Milano. Il suo punto di partenza è che il gioco è una mediazione della realtà, uno strumento utile all'adulto come al bambino per non avere un impatto diretto. «Perciò il giocattolo non deve imitare la realtà in modo assoluto», spiega il docente: e qui la sua critica si appunta sul sangue che sembra troppo sangue. «Certo ognuno di noi ha bisogno dell'orrido», spiega Scaparro, «ma in modo non esplosivo e traumatico. Se ci si trova la pappa già fatta, Invece di costruire con la fantasia e l'esperienza graduale anche i contatti più spiacevoli della vita, lo spavento sarà più forte e il gioco diventa una piccola trappola nella quale si cade senza essere preparati». Si sa, non ci vuole molto a spaventare un bambino: ma occorre sèmpre la presenza dell'adulto che lo guidi e lo aiuti a «digerire» la paura. Conclude Scaparro con una notazione ottimistica: «Se anche questi giocattoli dell'orrore avranno un buon risultato di vendite, non penso che avranno lo stesso indice di gradimento nelle stanze dei ragazzi. Semmai ci sarà qualche genitore che vuole mettere alla prova le proprie paure, il ribrezzo per quelle bave viscide, come si fa quando tutti in compagnia si va a vedere un film terrificante. L'importante, dopo, è riuscire a riderne». Gigi Padovani Arrivano anche in Italia i giocattoli dell'orrore p g

Persone citate: Charles Perrault, Fulvio Scaparro, Gigi Padovani, Kodra Khan, Pollicino, Scaparro, Simona Gioia

Luoghi citati: Italia, Milano